Era pericoloso.

di Gin_B
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-E' ora di andare!
-Dove?
-Te lo dico per strada. Sai pilotare un jet?

-Io sì.
-Hai un'armatura?
-Sì.
-Allora indossala.
 



Capitan America uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
-Ha rischiato grosso l'ex ghiacciolo.- affermò Clint con il sorriso sulle labbra, posando l'asciugamano e uscendo dal bagno.
-Qualche minuto e avrebbe assistito ad una scena… a luci rosse?!
E mentre terminava la frase si diresse verso il lettino su cui era seduta Natasha, quel lettino a cui, fino a poche ore prima, lui stesso era incatenato, preda degli ultimi attacchi del semidio alla sua mente.
Le giunse da dietro e le allacciò meticolosamente la cintura, chiudendole leggermente la cerniera della tuta, gesto che le suscitò un piccolo sorriso. Poi le cinse la vita in un abbraccio.
-Te l'avevo detto che era pericoloso.- disse la rossa, voltando appena il viso per poterlo guardare; mentre lui posava le labbra su quella piccola parte di collo scoperta.
Le lasciò un bacio anche sulla guancia e, guardandola negli occhi, domandò:
-Pronta?- Ottenendo in risposta un cenno affermativo.
Natasha si rigirò tra le sue braccia, trovandosi a stretto contatto con quegli occhi nuovamente grigi, i suoi occhi. Gli posò le mani sul petto e lo baciò velocemente sulle labbra.
-Tu sei pronto?
-Adesso sì. - rispose Clint con la determinazione nello sguardo.
"Ma solo grazie a te", si ritrovò a pensare.
 
 
-Comunque, secondo me, Capitan ghiacciolo ha una cotta per te!
-Ma se è la prima volta che lo vedi.
-Sì, ma ho visto come ti ha guardata.
Continuò a camminare lungo i corridoi, con lui che la seguiva come fosse la sua ombra, e sorrise.
Era geloso, non lo avrebbe ammesso, ma lo era. Lo captava durante e dopo ogni missione in cui doveva sfoggiare la propria femminilità; lo percepiva dai suoi sguardi e dai suoi tocchi, dalle occhiatacce che riservava a chiunque la osservasse troppo a lungo. E lei amava quando si comportava così. La faceva sentire importante, e non per le sue abilità di assassina.
-E io come lo guardo?- gli chiese in tono di sfida.
-Non come guardi me.
Si voltò, e i loro occhi si incatenarono, solo per un secondo, poi sorrisero appena.
"Niente di più vero", pensò la rossa.
Amava Clint come non aveva mai amato nessuno in vita sua. Era stato lui ad insegnarle a provare quel sentimento, e in tal modo l'aveva conquistata completamente, le aveva rubato l'anima. Ma era pericoloso, perché lei era una spia, loro erano due agenti, e non potevano permettersi di provare dei sentimenti. Lui, però, era stato più forte. Il suo amore l'aveva assediata, e lei si era totalmente arresa a quelle attenzioni, a quegli occhi, a quelle labbra, a quelle mani.
Aveva perso, per la prima volta in vita sua.
Era pericoloso, ma Natasha Romanoff non era mai stata così felice di essere stata sconfitta.




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