Dopo l’ultima spedizione alle rovine, gli unici della
compagnia rimasti vivi erano Lenore, Elizabeth e due dei quattro uomini che erano partiti con
loro da Londra. Insieme concordarono che per un po’ avrebbero smesso di recarsi
dai discendenti dei vampiri; dopo il lutto per i propri compagni avevano deciso
di riposarsi e riflettere. I giorni non passavano mai e Lenore
non poté più vedere Dani perché non poteva avventurarsi da sola fino a dove
viveva lui, e anche perchè Elizabeth era quasi sempre con lei, ed ella non
sapeva nulla di quello che era successo tra Lenore e
Dani. Già, lei non l’aveva raccontato a nessuno, perché l’avrebbero presa per
pazza.
Da qualche giorno si sentiva triste, ma non sapeva perchè:
sapeva solo che il suo unico pensiero era sempre Dani… Quegli occhi così
azzurri… Quel viso così crudele ma allo stesso tempo
così dolce… Cominciò a piangere tra le lenzuola, nel cuore della notte… E così
fece anche la notte dopo. Quella dopo ancora si era ormai addormentata con il
viso bagnato di lacrime, quando sentì qualcosa
sfiorarle la guancia: si svegliò di soprassalto e, quando vide una figura
davanti a sé avrebbe urlato a squarciagola se quella cosa non le avesse posato
delicatamente la mano sulla bocca, per poi portare un dito alle proprie labbra
per farle segno di far silenzio. “Sono io” le sussurrò dolcemente.
Lenore era sorpresa, ma in quel
momento si sentiva la persona più felice dell’universo: avvicinò a sé Dani e lo
strinse forte per paura che fosse un sogno e che sparisse da un momento
all’altro. “Come hai fatto ad entrare? Stavolta la finestra era chiusa”
“Non l’hai chiusa bene”
Lei sorrise e continuò ad abbracciarlo.
Quella notte, dopo parecchi baci e carezze, i due dormirono
insieme. Arrivò l’alba, che li scoprì abbracciati ed immersi nel sonno. Regnava
un soave silenzio, finchè non si sentì bussare alla
porta. “Lenore, sei sveglia?” si udì la voce di
Elizabeth.
Dani saltò su dallo spavento, Lenore
lo guardò spaventata, lui le diede un bacio e si avviò verso la finestra, dalla
quale sparì. Maledicendo la sua amica, Lenore chiuse
la finestra (non perfettamente, come aveva sempre fatto, perché aveva sempre
sperato che lui tornasse da lei) e si avviò verso la porta.
“Sì, eccomi” disse con uno sbadiglio.
“Vieni a fare colazione, oggi hai fatto tardi! Molto più del
solito! Dobbiamo riunirci con gli altri, probabilmente ricominceremo le
spedizioni.”
“Cosa??” disse Lenore
spalancando gli occhi “Ma abbiamo già perso troppe vite!”
“Lo so, ma se quegli esseri vivono ancora, il mondo perderà
molte più vite”
Grazie a Arthemis per la
recensione!! ^ ^