C’era una volta un
principe.
Inizia
così la mia storia.
C’era una volta un principe.
Un po’
banale in effetti, ma dettagli.
C’era una volta un
principe, che non era nessuno.
Ma come nessuno?
Era il Principe Nessuno. Ed erano
tante le dame che, di
fronte a lui, cadevano.
Come cadevano?
Cadevano ammaliate. Cadevano
sconvolte. Cadevano pensando a
come stupire lui.
Ma se non era nessuno?
Il nessuno affascina. Il Nessuno
è libertà.
Libertà?
Libertà di immaginare come
il Principe Nessuno potrebbe
essere.
E come potrebbe
essere?
Puoi scegliere. E’ azzurro,
verde , viola. Simpatico,
ironico, dolce. Puoi scegliere.
Non tutto.
Non tutto. Il signor Nessuno. O
meglio, i principi Nessuno
hanno il loro corpo.
Quindi?
Quindi sono alti o bassi, biondi o
mori. A seconda.
A seconda di cosa?
Della dama ovviamente.
Le Ammaliano solo con
il loro fascino?
No. Ammaliano con il loro mistero.
Il mistero
dell’immaginazione ?
I
Principi Nessuno
sono un po’ come dei sogni.
L’immaginazione
è la parte fondamentale.
Irreali come dei
sogni.
A volte, i sogni possono diventare
realtà. A volte.
E quando non
è una di quelle volte?
Rimangono lì, sospesi.
Sospesi dove?
Tra i pensieri della dama. Sospesi e
irremovibili.
Come
un’ossessione?
I Principi Nessuno sono sempre delle
ossessioni.
Quando i bei sogni
non diventano realtà rimangono sospesi tra il triste e lo
speranzoso.
Incubi.
Quindi i Principi
Nessuno sono incubi?
L’ho detto. Il Principe
Nessuno è libertà.
Alcuni si prendono la
libertà di diventare incubi.
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