"Ryan, devo parlarti"
il viso di Natalia esprimeva preoccupazione;
"Certo, mia cara....cosa c'è.....stai bene? Il bambino?";
Natalia era incinta di circa 5 mesi e la sua era una gravidanza di
quelle considerate a rischio. Com'è naturale suo marito si
preoccupava molto per
la sua salute e per quella del bambino che doveva arrivare. Ma non era
quello il problema, non quella volta.
"Tranquillo, io sto bene e il bambino sta bene. E' Olivia che mi da'
dei pensieri....è un po' di tempo che la vedo triste e
malinconica,
vuole stare sempre da sola, quasi non vuole che mi avvicini. Mangia
poco, ho l'impressione che non dorma a sufficienza, la vedo sempre
pallida e stanca...e questa mattina, quando la sono andata a svegliare
per mandarla a scuola, ho notato che il suo cuscino era bagnato, zuppo,
come se avesse trascorso la notte a piangere....";
"Magari è solo gelosa per l'arrivo del fratellino" l'ultima
ecografia aveva chiarito che si sarebbe trattato di un maschio "o,
forse,
c'è qualcuno che le da' noia a
scuola....bisognerebbe cercare di capire; vuoi che le parli
io?"
"Preferirei, lo faresti?" ;
"Certo è mia figlia, penso che sia mio dovere. Questa sera
temo che dovrò lavorare fino a tardi, penso di non farcela.
Ma domani ti assicuro che faremo una chiacchierata io e lei. Ok?"
"Ok".
Invece, proprio quella notte, rientrando tardi
dal lavoro, Ryan ebbe modo di udire uno strano suono
proveniente dalla camera di
sua figlia....una specie di lamento....quasi come il guaito di un
cucciolo. Decise, così, di andare a vedere che cosa
stava succedendo, entrò nella cameretta di Olivia e la
trovò seduta sul proprio letto, rannicchiata con
le braccia
intorno alle ginocchia e disperatamente in lacrime.
"Olivia!" la chiamò, la piccola sollevò il viso
per mostrare due occhioni gonfi e cerchiati di rosso, "Patatina cosa
c'è? Perché stai piangendo?";
"Niente....." fu la risposta;
"Non direi proprio che non c'è niente....se piangi vuol dire
che
c'è qualcosa che ti fa stare male. Perché non me
lo dici?"
La bimba non rispose e si limitò a scuotere il capo,
"Olivia" Ryan le mise una mano sulla guancia, girandole delicatamente
la testa in modo che lei lo potesse guardare negli occhi
"perché
non mi dici niente? Lo sai che avevamo fatto un patto di dirci tutto
quello che ci sarebbe successo e che ci faceva stare male? Te lo
ricordi?",
la bimba annuì;
"Allora, perché non me lo dici? Pensi di essere troppo
grande per parlarne col tuo vecchio papi?"
A queste parole Olivia scoppiò in un pianto dirotto, Ryan
cercò di abbracciarla ma la piccola si spostò
bruscamente;
"Ehi....cosa succede? cosa ti ho fatto, Olivia? Si può
sapere una volta per tutte che cos'hai?"
"E' che mi ci devo abituare" fu la risposta appena sussurrata;
"Abituare? a che cosa?";
"A che non mi abbraccerai più e non sarai più il
mio papi!"
"Eeeeh? Ma non è assolutamente vero! Ma chi ti ha messo in
testa una simile sciocchezza?"
"A scuola, la mia compagna Trisha mi ha detto che, ora che avrete un
bambino vostro, tu e la mamma non mi vorrete più con voi e
mi
manderete in un istituto" e qui la bimba ricominciò
a piangere disperatamente "non voglio andare via.....voglio
restare con voi....ti prego papi, non mandarmi via!
"No, no....ssshh Olivia, tranquilla, tranquilla piccola mia" questa
volta Ryan le afferrò le spalle, sempre con delicatezza, ma
in
modo fermo e la attirò a se portando la testa della bambina
verso il proprio petto "la tua amica ti ha detto una grossa
caz....ahem.....cavolata. Non è vero che non ti vogliamo
più con noi....ma come puoi anche solo pensare una cosa
simile?
Tu sei la nostra bambina, esattamente come il tuo fratellino
sarà il nostro bambino.....vi ameremo allo stesso identico
modo,
ci siete arrivati in modo diverso, questo è vero. Ma non
vuol
dire che tu sei meno importante di lui! Io e la tua mamma ti amiamo
tantissimo, tantissimo!"
"Ma Trisha era così sicura!"
Bella stronza, questa
Trisha, domani
vado a scuola e dico due parole alla sua mamma, le dovrebbe insegnare
cos'è l'educazione....ferire così questa
creatura, che ha
già sofferto tanto.....a volte i bambini sono proprio senza
cuore.
"Frega niente di quello che dice quella stronzetta della
tua
compagna.....credimi Olivia.....mai e poi mai abbiamo pensato di
abbandonarti."
"Davvero, papi?"
"Davvero! Cosa ti ho sempre detto? che sei la mia bimba
speciale....potrei mai abbandonare la mia bimba speciale?
Eh....pensi davvero che potrei?"
"Beh....no...." rispose la piccola, quasi rassicurata, tirando su col
naso
"E allora..... sei convinta che resterai per sempre con noi e
che ti ameremo sempre tantissimo, con tutte le nostre forze?"
"Beh, sì......" la voce di Olivia si sentiva appena;
"Come? non ho sentito, dillo più forte!"
"SIIIII!!!!" ora quasi urlava;
"Bene, allora domani mattina andiamo dalla mamma, che era tanto
preoccupata per te e le diciamo di stare tranquilla, che va tutto bene.
Ok?"
"Ok! ma perché la mamma si era preoccupata?"
"Perché vedeva che eri triste, lei ti vuole tanto bene e
stava in pensiero per te. Patatina mia....ti vogliamo un bene immenso!"
"Ehi....che state confabulando voi due?" Natalia stava in piedi, sulla
soglia e li guardava sorridendo;
"Niente, mamma" rispose Ryan "è solo che Olivia aveva paura
che la abbandonassimo, dopo la nascita del suo fratellino";
"Davvero, piccola mia?" Natalia le si avvicinò e la
accarezzò il viso "ma come hai
potuto pensare una cosa simile? Io e il tuo papi, come lo chiami tu, ti
amiamo moltissimo, non potremmo mai abbandonarti, mai. E poi,
scusa, quante famiglie
conosciamo che hanno più di un bambino....non è
che abbandonano il primo
quando nascono gli altri. Pensa a quante tue amichette hanno dei
fratellini o delle sorelline....";
"Ma io sono stata adottata" rispose, non tanto convinta, Olivia "per me
è diverso."
"E' la stessa medesima cosa.....solo sei arrivata a noi in un altro
modo; ma è la stessa cosa....sei nostra figlia allo stesso
modo
del bambino che nascerà";
"E' quello che le ho detto io" intervenne Ryan ma Natalia
lasciò cadere il discorso,
prese la mano di Olivia e se la mise sul pancione ....."lo senti? lo
senti il tuo
fratellino muoversi?";
la bimba annuì;
"gli vuoi bene?"
di nuovo la piccola annuì;
"Perfetto" proseguì la donna, "ora cantagli una canzoncina,
così lui sa che lo stai aspettando";
Olivia si soffermò alcuni secondi a pensare e poi
iniziò a cantare :
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you
are.
Up above the world so
high,
Like a diamond in the
sky.
Twinkle, twinkle, little
star,
How I wonder what you are
"Dici che mi sta
sentendo?" chiese la piccola alla sua mamma
"Certo che ti sente, il tuo fratellino....."
"Il mio fratellino....." e la bimba accarezzò ed
abbracciò il pancione della sua mamma.
Fine, dolcissima e in
sospeso, del primo capitolo
In occasione
dell'ennesima replica da
parte di Italia 1 dell'ingresso di Ryan nella squadra di CSI Miami e in
considerazione del fatto che le mie Wolvista sono abbastanza lette
(anche se, ahimè, poco commentate) ho pensato bene di
postare
almeno il primo capitolo di questa nuova fiction, che è il
seguito di Una Famiglia e di Wolfe in trappola, che andrebbero lette
prima altrimenti non ci si capisce molto.
Se il primo capitolo è dolce e malinconico il secondo
sarà decisamente drammatico, lo preannuncio.
La canzoncina che canta Olivia la trovate a questo link, è
molto carina e adatta ai bambini piccoli
http://www.youtube.com/watch?v=gAioeWL1xaU
Infine, se qualcuno si
trovasse nella
condizione di guardare proprio in questi giorni le puntate di
CSI
Miami trasmesse da Italia1, ambientate nella terza stagione, di sicuro
troverebbe una grande differenza fra il Ryan, ragazzotto ambizioso e
rompiballe, dei telefilm e il padre di famiglia, maturo e
responsabile della mia fiction.
Lo so, non fatemi critiche in proposito, la mia fiction è
ambientata parecchi anni dopo quelle puntate e il nostro Ryan ha dovuto
per forza di cose crescere ed è cambiato .
Per avere un'idea ancorché approssimativa del suo
cambiamento provate a leggere le altre mie fan fictio....altrimenti
seguitevi tutto CSI Miami, fino alla decima stagione (cosa che vi
consiglio) e scoprirete le varie vicende di Ryan
Saluto tutti
A presto
Love
Jessie
PS: un saluto particolare al mio kiwi che adora le mie Wolvista
"familiari"