Amore di plastica

di _Angelica__
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Mi alzo piano dal piccolo lettino, mi stiracchio e mi dirigo pigramente in cucina: tazza di thè e biscotti, sempre la stessa colazione, sempre lo stesso sapore. Mi avvicino alla finestra e scosto le tende lilla: guardo la mia mano piena di crepe, è solo questione di tempo, lo so. Dopo poco sono già davanti al piccolo specchio intenta a pettinarmi i setosi capelli, il piccolo orologio a cucù segna le dieci di mattina, finalmente. Mi precipito alla finestra e guardo nel buio della cantina….. Il carillon si apre e i due pattinatori volteggiano sulla neve vetrata. Sono vestiti con cappotti e si tengono amorevolmente la mano, sorridono. Il pattinatore mi guarda, chiudo immediatamente le tendine, qualcosa nel mio petto di porcellana sussulta. Non era mai successo…. Provo di nuovo a sbirciare dalla finestra e loro due sono ancora lì, con i loro sorrisi di plastica addolciscono le note di un meccanismo ormai rotto, di una melodia disarmonica. Di nuovo lo sguardo del pattinatore si posa sul mio, tuttavia ora lo sostengo e provo a sorridere, anche se la mia bocca d’inchiostro rosso non risponde ai comandi. Ma apro maggiormente gli occhi cercando di comunicare qualcosa, un saluto, un complimento. Lui non può, anche i suoi occhi sono d’inchiostro.

Ogni giorno guardo dalla mia piccola finestra, ora ho solo una mano per scostare le tende, ho crepe lungo tutto il corpo, ma voglio godermi quei dieci minuti di sguardi, di note, di amore… anche se di plastica.





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