L’AMORE
PERDONA TUTTO
Finalmente tutto
era finito.
Majin Bu era scomparso definitivamente, e
adesso iniziava un altro periodo di pace, con la speranza che durasse
per sempre.
Tutto il gruppo era ancora riunito al Palazzo del Supremo.
Era arrivata l’ora di tornare a casa.
Per tutti.
Ma Vegeta non era sicuro di poterlo fare.
Tornare a casa e continuare
la sua vita accanto a Bulma e Trunks, come se niente fosse accaduto.
Il
senso di colpa era troppo forte.
Tutto quel macello era successo a
causa sua. Aveva permesso al suo lato malvagio di riemergere e di
sopraffarlo nuovamente. Ciò aveva causato milioni di morti,
addirittura lo scoppio della Terra. Ma, soprattutto, aveva causato la
morte di suo figlio e di sua moglie. Quel figlio e quella moglie che
adesso erano di nuovo vicino a lui, felici di riaverlo, vivo. Ma lui
meritava tutto quell’amore? No, affatto.
Vegeta
osservò Goku prendere sua moglie in braccio e
allontanarsi con i suoi figli. Ben presto, Crili e C18 fecero lo
stesso. Perfino Majin Bu, quello Buono, aveva preso Mr Satan per un
braccio e si era allontanato, seguito da Videl. Junior era volato via
già da un pezzo, ma Vegeta non accennava a muoversi. Una
mano si appoggiò sul suo braccio, lui si voltò
per incontrare gli occhi di suo figlio.
- Papà,
andiamo a casa? Sono
stanco …
Vegeta fece un
gesto d’assenso con la testa, prima di
voltarsi verso Bulma, per vederla insidiata da Iamko. Quello non si
capacitava ancora di averla persa, tanti anni prima.
Il Sayan si
avvicinò ai due, con aria leggermente
infastidita.
- Donna,
è ora di togliere le
tende. Su, andiamo a casa.
- Va bene, caro.
Ciao Iamko.
Vegeta era
arrossito quando lei lo aveva chiamato
“caro”, poi si era rabbuiato. Come poteva amarlo
ancora, dopo quello che era capitato? Bulma si avvicinò a
lui, sorridendo, finalmente serena di saperlo nuovamente vicino. Lo
abbracciò, passandogli le braccia intorno alla vita. Lui si
limitò a posare un braccio intorno ai fianchi della moglie,
poi fece un segno di richiamo a suo figlio e entrambi spiccarono il
volo.
A casa,
finalmente. Trunks era stanchissimo. L’unica cosa di
cui aveva voglia in quel momento era del suo caldo letto.
Così si dileguò in fretta,salutando i suoi
genitori. Bulma pretese un bacio, mentre Vegeta si limitò a
grugnire, in segno di saluto.
Una volta che il
figlio era salito in camera, Bulma si
stiracchiò, anche lei esausta. Si voltò verso il
marito.
- Tesoro, andiamo
a dormire? Io sono
esausta, immagino che tu sarai messo anche peggio di me …
- No, non ho
sonno. Vai pure.
Con aria cupa, il
principe le diede le spalle e rivolse il suo sguardo
al di fuori della grande vetrata del salotto. Bulma notò il
comportamento strano del marito e rimase per un attimo confusa. Era
stato silenzioso e cupo per tutto il viaggio a casa. Sembrava avesse un
macigno sul petto. Non ci volle molto alla donna per capire
ciò che rendeva così Vegeta: il senso di colpa.
Bulma si
avvicinò, da dietro, al marito e lo cinse in un
abbraccio, posandogli la testa contro la schiena. Vegeta rimase
sorpreso da quel gesto. Sua moglie lo stupiva in continuazione. Doveva
aver capito ciò che lo stava assalendo e gli offriva,
silenziosamente, il suo conforto. Ma lui non poteva accettarlo. Non se
lo meritava.
L’uomo
si scostò, eludendo il contatto creato da
Bulma. La donna si preoccupò. Non doveva comportarsi
così. Iamko le aveva spiegato cosa era accaduto. Era vero,
lui si era fatto dominare dalla sete di potere, ma poi era tornato
indietro, si era pentito. Era arrivato a sacrificare la sua stessa
vita. Questo lo distingueva dal guerriero sanguinario che era stato
anni prima. Questo faceva sì che lei lo amasse profondamente
e non avesse paura di lui. Ma poteva comprendere il tormento che doveva
avere dentro se stesso. Però era sbagliato e lei glielo
avrebbe fatto capire. In un modo o nell’altro.
- Vegeta, che cosa
c’è?
- Mpfh
… Niente …
- Non mentirmi,
con me non ci riesci.
- Donna, vai a
dormire, non perdere tempo
con una nullità come me.
- Così
questo è il
punto? Ti senti una nullità? Perché mai?
- Me lo domandi
pure? Se non fosse stato
per il mio orgoglio, niente di tutto questo sarebbe accaduto!
E’ colpa mia se Majin Bu si è risvegliato!! Guarda
che cosa è accaduto?! Il pianeta è esploso, i
terrestri sono tutti morti!!! Nostro figlio è morto!! Tu
… Sei morta!!!
Il dolore di
Vegeta venne fuori tutto assieme, Bulma si
stupì di come lui si stesse aprendo, di come tutto il dolore
stesse venendo fuori. Si avvicinò a lui, ma ancora lui
evitò il contatto.
- Come puoi
restarmi accanto, donna? Non
ti accorgi del mostro che hai vicino?
- No, e sai
perché?
Perché non c’è nessun mostro vicino a
me! C’è solo mio marito, l’uomo che amo.
- No, io ho fatto
cose orribili. Mi sono
fregato di tutto quello che mi circondava, per fare gli affari miei!!
- Tu eri
posseduto, non eri in te!!
- Ti sbagli, io
ricordo tutto quello che
è accaduto, ogni singolo particolare. E non sopporto di
vivere con tutto questo e non posso credere che a te non importi!
Dovresti starmi lontano, tu meriti di meglio! … Forse dovrei
andarmene da questo posto.
- No, non
è vero, basta! Devi
piantarla di commiserarti! Tu hai pagato, hai sacrificato tutto te
stesso, ti sei ucciso per riparare ai tuoi sbagli … Per me
questo è sufficiente. Il fatto che tu abbia capito gli
errori che hai commesso e ti sia auto punito, a me basta, per amarti
ancora. E dovrebbe bastare anche a te!
Bulma aveva le
lacrime agli occhi. No, lui non poteva lasciarla ancora
…
- Resta, ti prego
… io ho
bisogno di te, tuo figlio ne ha bisogno, ti prego, Vegeta, non
lasciarmi … Io ti amo, per come sei. Per me sei perfetto e
non voglio che tu te ne vada per degli errori che hai già
scontato.
Le lacrime ormai
scendevano copiosamente sul volto di Bulma, che si
buttò addosso a Vegeta, stupito dall’amore che la
sua donna gli mostrava. Lei si aggrappò alle sue spalle,
sperando che lui non la respingesse. E lui non la deluse, stringendola
forte a sé.
Bulma lo amava e
lo avrebbe sempre fatto. Ciò
andò al di là di tutte le sue reticenze. Lui
aveva bisogno di essere amato da lei. E aveva bisogno di amare. Di
amare lei e suo figlio.
Lei si
scostò da lui. Lui le asciugò dolcemente
le lacrime che stavano ancora bagnando il suo volto. Si perse nel suo
sguardo. Occhi di cielo. La prima cosa che lo aveva colpito. Il suo
sguardo. Lo aveva amato, da subito. Poi soffermò gli occhi
sulle sue labbra. Un’irrefrenabile voglia di assaporarle
nuovamente lo avvolse. E lo fece. La baciò, dolcemente, ma
con passione.
Quando si
staccarono, lei lo guardò negli occhi.
- Resterai?
- Sempre
…
- Ti amo, Vegeta
…
- A-
anch’io, anche se non te
lo dico mai …
- Basta che me lo
dimostri ...
Vegeta la
baciò ancora. Bulma era davvero felice adesso. Lui
sarebbe rimasto con lei, per sempre.
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