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DISCLAIMER: I
personaggi, i luoghi e tutto quello che riguarda Harry Potter sono di proprietà
di © J. K. Rowling e delle varie case editrici che ne detengono i diritti.
Questa storia non è scritta a scopo di lucro inoltre tutti i personaggi sono di
fantasia quindi NON esistono. Inoltre la canzone "Triangolo" appartiene a Renato
Zero e agli aventi diritto.
ATTENZIONE: tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno
alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali
è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale. Infine se non siete interessati alla
relazione adulto/minore siete pregati assolutamente di fermarvi e uscire dalla
storia.
Il Triangolo
Era ora di pranzo alla scuola
di stregoneria e magia di Hogwarts, tutti gli studenti stavano seduti ai tavoli
delle proprie case e mangiavano allegramente. Mentre al tavolo dei professori la
normalità regnava sovrana: i professori mangiavano in silenzio rigoroso, mentre
ogni tanto qualche pallina di carta volava nei capelli della professoressa
Sibilla, che ogni qual volta si voltava non riusciva mai a capire l'ideatore di
quello scherzo idiota. Il preside come sempre mangiava il suo pollo arrosto
tutto attento nel gustarlo, anche se nei suoi occhi c'era una strana luce
sfavillante... solo un professore non era ancora arrivato in Sala Grande.
La porta massiccia di legno della stanza si aprì con un tonfo, le porte
sbatterono sui muri di pietra e una nebbiolina bianca invase tutto per poi
trasformarsi in una cortina di fumo. Tutti cercarono di capire cose stesse
succedendo, forse un nuovo attacco di Colui-che-non-deve-essere-nominato.
La professoressa Mc Granitt si alzò di colpo e sbattendo le mani sulla
superficie del tavolo chiese ai propri studenti di mantenere la calma. Ma non
ebbe il tempo di dire altro che una musica si espanse, una melodia ritmata e da
discoteca invase ogni tavolo mentre le serpi sogghignarono entusiaste. Tutti
stavano per chiedersi il motivo quando apparve lui, i capelli lisci più
che mai, gli occhi neri resi più profondi dalla matita neri e le labbra, di
solito secche, rosse come rubini. La tunica nera era stata cambiata da dei
pantaloni di pelle lucida e una camicia verde era tenuta slacciata sul davanti,
con il colletto ricoperto di piume nere.
Quello non poteva essere Piton, eppure quando, con passo lento e sensuale, si
avvicinò al tavolo dei Grifondoro si resero conto che era proprio il freddo
professore di pozioni.
Con un balzo salì sul tavolo, proprio davanti a Harry Potter che stralunato
osservava l'austero uomo, ma prima di realizzare un pensiero logico i Serpeverde
si alzarono in piedi e gettando le mani in aria gridarono: "uhhh"
Tutti si voltarono verso i verde-argento, perdendosi la mossa di bacino di Piton.
"L'indirizzo ce l'ho,"
Harry guardò di traverso Silente che divertito osservava la scena e gridando:
"Gliel'ha dato lei, vero?!"
"Rintracciarti non é un problema, ti telefonerò,"
"Non posso risponderle!" rispose arrabbiato il moretto, ricevendo sguardi
stralunati anche dai suoi amici che non capivano.
"Ti offrirò una serata strana, il pretesto lo sai... quattro dischi e un po’ di
wiskhy..."
Tutti tra i presenti osservarono con gli occhi fuori dalle orbite il professore
che muovendosi a tempo di musica aveva appena fatto una proposta indecente a uno
studente, e non a uno qualsiasi, ma a Harry Potter!
"Wooooh!" fecero i Serpeverde, una perfetta sintonia tra movenze e voce, mentre
il direttore della casa si era abbassato verso lo studente più scarso in
pozioni, e guardandolo seducente mormorò: "Sarò grande vedrai, fammi spazio e
dopo mi dirai, mmm mmm mmm... che maschio sei..."
Il Golden Boy non volle arrendersi.
"Molto meglio di lei!"
Ma le sue parole furono come dette al vento, infatti Severus si alzò e indicando
con la mano Weasley cantò.
"Lui chi é?"
"Ronald Weasley" ribatté il ragazzo con gli occhi intrisi di testardaggine e
fuoco, mentre l’amico si indicava come a chiedersi: ma il professore sta male?
"Come mai l'hai portato con te?"
"Lui è il mio migliore amico!"
"Il suo ruolo mi spieghi qual é?"
"È il mio confidente!" rispose acido il morettino balzando in piedi, diventando
una preda ancora più facile dato che Piton appoggiò le mani alla sue spalle e
ondeggiando...
"Io volevo incontrarti da solo semmai, mentre lui," e la sua voce si mescolo con
il coro della sua casata. "Lui chi é, lui chi é, lui chi é, già é difficile
farlo con te... Mollalo!" gridò alterato l'ultima parola alzandosi in piedi e
trascinando con sé lo studente, mettendolo sul tavolo.
"Lui chi é?" e fece un passo in avanti, "lui cos'è?" e Harry ne fece uno
indietro, "lui com'è?", l'adulto ne fece uno verso l'altro, "è distratto ma è
certo di troppo..." disse raggiunto Harry, "Mollalo!" ripeté arrabbiato. Si girò
di colpo, per poi camminare lungo il tavolo.
"Mi aspettavo lo sai, un rapporto un po' più normale," e si girò verso il moro,
"quale eventualità, trovarmi una collocazione, ora spiegami dai, l'atteggiamento
che dovrò adottare..." Finì per essere coperto dal coro delle serpi: "wooooh!"
"Mentre io rischierei di trovarmi al buio fra le braccia lui... mmm mmm mmm...
non è il mio tipo!" disse osservando per primo il rossino e poi l'altro
Grifondoro che tutto indispettito osservava il suo professore. Le mani lungo i
fianchi e gli occhi chiusi in due fessure smeraldine. "Lui chi é?" mormorò
l'adulto indicando con un dito il rossino, che boccheggiava come un pesce fuor
d'acqua.
Un suono di pianola fece voltare tutti gli studenti verso il tavolo degli
insegnanti e si trovarono davanti ad una scena impossibile: Silente con gli
occhiali da sole calati sugli occhi, in piedi sul tavolo e le mani impegnate a
suonare la tastiera, la barba legata in una treccia mentre le gambe magre
tenevano il ritmo: infatti indossava dei pantaloni rossi fino al ginocchio e una
canottiera gialla lasciava intravedere la magrezza della sua figura.
"Si potrebbe vedere..." a quelle parole tutti lo guardarono stralunati, "lui chi
é," e si voltarono verso la tavolata dei verde-argento, "si potrebbe
inventare... lui chi é, si potrebbe rubare..." si avvicinò a Ron che rosso di
vergogna osservava il suo insegnante. "Lui chi ´, lui chi é, lui chi é, già è
difficile farlo con te... Mollalo!" tutta la strofa era stata cantata da Piton e
i suoi adorati Serpeverde.
Ora Severus e Harry si guardavano faccia a faccia, pochi metri a dividerli.
"Il triangolo no, non l'avevo considerato, d'accordo ci proverò, la geometria
non è un reato, garantisci per lui," e le labbra del ragazzo si piegarono appena
in un sorriso, "per questo amore un po' articolato..."
E nuovamente le serpi ebbero il loro attimo di gloria: "whoooooo"
"Mentre io rischierei, ma il triangolo io lo rifarei..." cantò il professore
avvicinandosi a Potter, allungando una mano, sfiorando una guancia rosea mentre
il sorriso si arricciava sempre di più.
"Perché no! Lo rifarei..."
Le mani del piccolo grifone si strinsero a quelle di Severus e tenendolo per
mano, il mago adulto s'incamminò trascinandosi dietro il ragazzo.
"Lui chi è? No, no, no. Lui chi è? Lui chi è?" disse guardando il suo ragazzino
dritto negli occhi, il quale sorrise dolcemente.
"E si vedrà..." cantò piano scendendo giù dal tavolo, usando la panchina e
infine girandosi per aiutare Harry.
"Lui è..." fecero le serpi osservando sornioni i due.
"Lui chi è, lui chi è, no, no, no, no... lui chi è...." dissero in perfetta
sincronia gli studenti verde-argento e Piton mentre quest'ultimo si voltò verso
tutti gli studenti e disse scandalizzato: "E loro, dico loro chi sono?"
Infine si abbassò di qualche centimetro e attirò a sé il morettino e lo baciò
dolcemente, le mani si strinsero e gli occhi si chiusero come per incanto.
Tutti fissavano la scena sbalorditi, era a dir poco... nessuno capiva più niente
e mentre la musica si affievoliva una voce dichiarò forte.
"Ti amo, Sev!"
Harry osservò il suo amante, mentre il tonfo della caduta dei studenti faceva da
coro alle risate dei Serpeverde.
"Sei sempre il solito Severus, ma sai farti perdonare!" esclamò Silente,
ritornato all'occasione in vesti da mago. Già, i suoi pupilli sapevano litigare
bene, pensò tra sé e sé il mago più potente, osservando Piton e Potter uscire
dalla sala, già, sapevano proprio fare pace, e sorridendo ritornò al suo pollo
arrosto.
Fine
Lucy: cosa ne pensate?^^
Silente_con_la_bocca_piena_di_pollo: carina.... e poi ho fatto da protagonista!
Lucy_guarda_con_la_coda_dell'occhio_i_due_pomicioni: se lo dice lei signor
Preside....
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