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L’ULTIMA LUNA
Giappone
1392.
L’anno 1392 fu molto significativo per la storia del Giappone, questa
data infatti segnò la fine della scissione fra le corti imperiali, quella a nord
con sede a Kyoto e quella a sud con sede a Yoshino, le quali furono riunificate
da Takauji Yoshimitsu, terzo shogun che garantì un governo alternato tra le due
casate. Nonostante ciò, egli non mantenne la promessa e presto la stirpe del sud
cessò di esistere.
Il sud del Paese, si trovava in una situazione difficile,
molti samurai erano morti a causa di questa guerra e nelle città, le famiglie
vivevano in condizioni economiche sfavorevoli.
Nel giugno 1391 un guerriero
samurai di nome Kato Konishi aveva perso la vita durante uno degli ultimi
scontri tra le due casate, si era battuto con coraggio e ardore dando la vita
per il proprio daymio inconsapevole che nella sua casa, nella città di Yoshino,
anche sua moglie stava dando la vita per partorire il suo erede:
Amidamaru.
Dopo la nascita di Amidamaru, a causa della morte dei suoi
genitori e del fatto che Kato aveva combattuto a fianco della casata del sud, la
famiglia Konishi cadde in rovina e lo stesso Amidamaru venne affidato ad un
orfanotrofio.
Gli anni passarono ed egli crebbe forte, abile con la spada
tanto da essere in grado, ogni volta, di proteggere se stesso e gli altri orfani
dagli Akuto, bande di predoni che saccheggiavano le campagne intorno alla città.
Nell’orfanotrofio, assieme ad Amidamaru crebbe anche Mosuke, figlio di un
fabbro, era abile come il padre a fabbricare armi e con il ricavato da tale
lavoro contribuiva al mantenimento degli altri bambini.
Era più grande di
Amidamaru di cinque anni ma nutriva ugualmente per lui un profondo rispetto,
dovuto anche, al ricordo che il nome della sua famiglia suscitava nella gente.
Trascorsero vent’anni dalla sua nascita, nel 1411 Amidamaru e Mosuke
lasciarono la città di Yoshino in cerca di fortuna e si incamminarono verso il
nord del Paese.
Durante il viaggio, la fama di Amidamaru cresceva, egli
infatti, lavorava spesso per i governatori delle città in cui sostava, i quali
lo assumevano per contrastare gli Akuto e per protezione personale.
La fama e
le storie che si raccontavano su di lui lo precedevano in ogni luogo in cui si
recava, ormai era divenuto il più abile samurai del Paese.
Nel frattempo,
nella città di Kyoto, il daymio del Kyushu, Nagakoa Sado, mirava ad ottenere
ancora più potere e a sottomettere le altre famiglie di signori feudali della
zona. Per poterlo fare però doveva innanzitutto neutralizzare Horokeu Sasagawa,
un altro potente daymio. L’obiettivo finale di Sado era quello di soggiogare
l’intero territorio e per riuscirci aveva bisogno di tutte le risorse possibili
comprese quelle di Horokeu che se avesse affrontato in guerra, avrebbe perduto,
decise quindi di optare per un’alleanza matrimoniale,avrebbe dato sua figlia in
sposa ad Horokeu, in questo modo avrebbe potuto usufruire delle risorse del
genero, tuttavia i consiglieri di Horokeu ostacolavano questa unione e quindi
Sado decise di chiamare per proteggere la figlia Sayuri, durante il viaggio, il
miglior samurai allora conosciuto: Amidamaru.
Erano trascorsi cinque anni da
quando egli aveva lasciato Yoshino.
- Lo spadaccino Amidamaru è finalmente
giunto mio Signore
- Portalo al mio cospetto
- Subito
Yi corse fuori
dalla stanza e fece strada ad Amidamaru e Mosuke che giunsero davanti a
Sado.
- Vi ho fatti cercare per affidarvi un compito importante, tuttavia
prima di dirvi di cosa si tratta dovrete dimostrarmi la vostra fedeltà assoluta,
quindi inizierò con l’affidarvi un’altra missione: dovrete liberare tutto il
territorio del Kyushu dagli Akuto, solo quando questi predoni saranno stati
completamente eliminati potrete dedicarvi alla vostra vera missione. Yi vi darà
tutte le indicazioni necessarie.
- D’accordo Signore.
Nagakoa Sado era
un omuncolo magro e dagli occhi sporgenti che sembravano quelli di un uccello
rapace pronto a dilaniare il cuore della sua preda al momento più
opportuno.
- Mosuke, non capisco perché tu mi abbia convinto ad accettare
questa missione, in fondo sono i daymio di questi territori che hanno sterminato
le nostre famiglie e poi… quest’uomo non mi piace affatto!
- E’ importante
riuscire a guadagnare il più possibile per riportare all’antico splendore le
nostre casate e così dare aiuto alla gente di Yoshino e quest’uomo intende
pagarti profumatamente
- Mah…se lo dici tu, mi fido di te amico
La notte
era fresca, il cielo era limpido spoglio da nubi e le stelle si mostravano in
tutto il loro splendore, i due amici amavano stare all’aperto a parlare e
ricordare i momenti felici passati insieme quando erano bambini. Sado aveva
riservato loro due piccole case vicine situate all’interno dell’immenso giardino
del suo palazzo.
- E’sempre bello parlare dei vecchi tempi ma ora è meglio
andare a riposare, domattina Yi deve darci le istruzioni per iniziare la
missione.
Alle 6 del mattino cominciò ad albeggiare, Amidamaru si alzò in
fretta ed andò a lavarsi nei bagni comuni posti vicino al laghetto di ninfee
situato proprio al centro del giardino.
In questo laghetto, ogni mattina le
figlie del daymio si recavano per effettuare le abluzioni rituali agli antenati
affinché essi proteggessero la loro famiglia.
Amidamaru si fermò ad assistere
alla cerimonia, osservandola incuriosito finché il suo sguardo non incrociò
quello di una delle fanciulle.
La giovane incontrò gli occhi del samurai solo
per pochi istanti dopo di che abbassò lo sguardo e rientrò in casa assieme alle
sue sorelle.
- Ah sei qui Amidamaru, sei in ritardo, Yi ci sta aspettando
al cancello principale
- Arrivo subito Mosuke
Il primo compito dei due
amici era quello di perlustrare parte della campagna in cerca di gruppi di
sospetti che potessero fa parte delle varie bande di predoni, ogni sera però
avevano l’obbligo di ritornare in casa.
Durante l’intero arco della giornata
Amidamaru non aveva atto altro che pensare a quella ragazza chiedendosi chi
fosse e se l’avrebbe rivista.
Sayuri era la più giovane delle figlie di Sado,
le sue sorelle erano già sposate da tempo e sua madre era morta dandola alla
luce nel 1397.
Aveva 19 anni, non era molto alta ma aveva un portamento
aggraziato e i suoi modi erano gentili, tutti nella casa l’amavano.
La
notizia del suo matrimonio era stata accolta come un fulmine a ciel sereno,
Horokeu era infatti un uomo anziano che era stato un abile membro dell’Ashigaru
( fanteria leggera ) durante la guerra civile e che si era arricchito dopo il
termine di essa.
A nessuno piaceva l’idea che Sayuri andasse in sposa Horokeu
il quale oltretutto aveva la fama di essere un uomo crudele, senza
scrupoli.
La ragazza però non aveva altra scelta, se suo padre il daymio,
aveva deciso così, nessuno poteva opporsi, nessuno poteva contrastarlo o avrebbe
pagato questo affronto con la vita.
La persona più vicina a Sayuri era la sua
nutrice, la vecchia Kaori che si era occupata di lei fin da quando era in fasce
e a cui la giovane era legata da un profondo affetto.
- Perché, perché mio
padre vuole darmi in sposa a quell’uomo orribile
- Per tuo padre è importante
questo matrimonio per l’alleanza, vedrai che andrà tutto bene, Horokeu sarà un
buon marito…
Neanche Kaori sapeva più cosa dire per calmare Sayuri perché
sapeva benissimo che se il matrimonio fosse avvenuto per lei non ci sarebbe
stata più una vita normale ma solo paura e tristezza.
Kaori perciò decise che
avrebbe parlato con Sado
- Signore, perdonate la mia sfrontatezza vi prego,
ma vengo per parlarvi di vostra figlia Sayuri.
- Parla vecchia Kaori
- Lei
non vuole sposare Horokeu…è un uomo anziano…è un sanguinario, vostra figlia
merita qualcosa di più…
- Ma come ti permetti stupida vecchia e come osa mia
figlia tentare di discutere i miei ordini. Yi vieni qui immediatamente
- Cosa
c’è signore
- Porta subito qui Sayuri
- Subito
- No, vi prego padrone,
è stata una mia idea quella di venire qui da voi, vi prego non punitela per
favore…
- Stai zitta, ti ordino di tacere
Yi andò a prendere Sayuri nella
sua stanza
- Principessa Sayuri dovete seguirmi, vostro padre vuole
vedervi
- Vengo subito
Yi rientrò nella sala delle udienze seguito da
Sayuri
- Come osi anche solo pensare di discutere gli ordini di tuo
padre
- Mi dispiace ma io…io…io non voglio sposarmi! Vi supplico, sono
disposta a rinunciare ad ogni bene ma vi prego mio signore, padre non fatemi
sposare con quell’uomo.
- Stupida credi davvero che mi importi qualcosa di
te, mi servi solo per la mia alleanza e non ti permetterò di intralciare i miei
piani, capito?
Sayuri era inginocchiata in terra di fronte a suo padre e
vicino alla vecchia Kaori, all’improvviso entrò nella stanza un uomo, era alto
quasi 2 metri, si chiamava Hidate ed era il nuovo braccio destro di Sado, ad un
gesto del suo signore Hidate estrasse la spada e colpì a morte la vecchia
Kaori.
- Noo…noo
Un urlo straziante si levò dalla giovane Sayuri, il
candido kimono banco che indossava si impregnò del sangue caldo della sua
nutrice
- Noo, siete un mostro senza cuore, vi odio con tutta me stessa
La
ragazza si alzò da terra e corse verso il corpo di Kaori
- Mi dispiace, è
tutta colpa mia, sono una stupida, una stupida ma come ho potuto pensare di.. oh
Kaori ti prego perdonami, perdonami, mi sei sempre stata accanto ed io che cosa
ho fatto, ti ho ucciso, perdonami, perdonami
Le lacrime continuavano a
scendere, incontrollabili solcavano il viso della giovane donna senza accennare
a smettere.
- Questo è ciò che ti sei meritata, se da oggi in poi tenterai
ancora di discutere i miei ordini, tenterai di fuggire o di toglierti la
vita,allora saranno le tue sorelle a pagare, una ad una. Portala via Hidate
-
Si mio signore
- Lasciami stare maledetto assassino, non toccarmi
Tornata
nella sua stanza, Sayuri non sapeva più cosa fare, non poteva reagire in nessun
modo o la sua famiglia sarebbe stata sterminata. Da quel momento decise che non
c’era altro da fare se non aspettare e vedere ciò che il destino aveva in serbo
per lei, in ogni caso il matrimonio non si sarebbe svolto prima di 2
anni.
Erano passati 2 mesi dalla morte di Kaori, i preparativi per il
matrimonio erano fermi poiché le nozze si sarebbero svolte a casa del daymio
Sado e prima di tutto occorreva sgominare i predoni.
Amidamaru stava
svolgendo un ottimo lavoro ma non immaginava ancora per che razza di uomo stava
lavorando.
- Ehi Mosuke, ti ricordi il primo giorno che siamo venuti qui? Io
ero in ritardo e tu sei venuto a cercarmi, beh, quel giorno ho visto una
fanciulla e i suoi occhi non hanno fatto altro che tornarmi alla mente ma
purtroppo non sono più riuscito ad incontrarla, non so nemmeno chi fosse
-
Mah, forse questa misteriosa fanciulla l’hai solo sognata!
- No, ti dico che
l’ho vista, ma forse era solo di passaggio in questa casa
- Beh se esiste
davvero la incontrerai d nuovo. Io vado a dormire, è stata una giornata
faticosa. La prossima volta ti faccio vedere la ragazza che piace a me!!!
-
Già, buona notte.
Amidamaru però non aveva sonno e decise di fare una
passeggiata per i giardini della casa.
Sayuri stava passeggiando già da un pò
e sentendo rumore di passi si spaventò
- Chi c’è, fatevi riconoscere per
favore
- Sono Amidamaru
Amidamaru uscì da un cespuglio e si avvicinò a
Sayuri, quando la vide restò sorpreso nel riconoscere in lei la ragazza il cui
sguardo aveva incontrato tempo prima al laghetto delle ninfee.
- Io sono
Amidamaru, lavoro per il daymio e voi chi siete?
- Il mio nome è Sayuri e
sono la figlia del daymio
In quel momento i loro occhi si incrociarono di
nuovo ma questa volta lo sguardo di Sayuri non si abbassò, anzi scrutò nel
profondo gli occhi sinceri di Amidamaru. Il suo sguardo limpido colpì la giovane
donna
- Che cosa ci fate fuori a quest’ora? Vostro padre ha molti nemici,
potrebbe essere pericoloso passeggiare da sola
- Non ho davvero nulla da
perdere credetemi
- Ma forse potreste avere qualcosa da trovare!
- Che
significa questo?
- Beh quando non si ha più nulla da perdere resta solo
qualcosa da trovare, so che può sembrare sciocco ma è la verità, almeno per me è
così!
- Qualcosa da trovare eh? Beh lo terrò a mente
- Vi accompagno alle
vostre stanze
- D’accordo
- Il cielo è così bello stasera non
trovate?
- Già è vero
- Sapete, io credo che ogni stella sia ogni giorno
più luminosa perché si arricchisce della luce delle persone che scompaiono ma
che continuano a starci vicino in questo modo
- E’ un bel pensiero questo ma
come mai una ragazza come voi fa questi pensieri tristi?
- Oh mi dispiace di
avervi rattristato, non fateci caso! Siamo arrivati, allora buona notte
-
Buonanotte, spero di rivedervi presto!
- Domattina ci sarà il rituale di
abluzione al laghetto delle ninfee e questa volta potete anche avvicinarvi un
po’ di più!
- Oh mi dispiace, non credevo vi ricordaste di me
Sayuri
abbassò lo sguardo ed entrò in casa
- Buonanotte Amidamaru
Quella notte
Sayuri dormì più tranquilla, si era resa conto che Amidamaru era una brava
persona nonostante lavorasse per suo padre, forse non sapeva realmente chi
fosse.
- Mosuke svegliati è ora di alzarsi, voglio mostrarti la fanciulla
di cui ti ho parlato
- Che c’è l’hai sognata di nuovo?
- Ti ho detto che
non era un sogno, dai alzati!
- E va bene uffa!
Mosuke seguì Amidamaru al
laghetto, la cerimonia si era quasi conclusa.
- Eccola è lei, la vedi?
-
Non posso crederci…
- Che c’è, è bella vero?
- Si certo…
- Che c’è
Mosuke?
- Niente amico, niente…è vero è bellissima
Mosuke, non voleva
rivelare ad Amidamaru che anche lui era attratto da Sayuri che aveva visto
spesso recarsi al piccolo tempio di famiglia.
- Stai attento Amidamaru quella
è la figlia del daymio, è pericoloso per te anche solo parlarle
- Ma che
dici, perché dovrebbe essere pericoloso parlarle?
- Sayuri sorella, ho notato
che non hai fatto altro che guardare quel samurai, ti prego ai attenzione,
Hidate e Yi ti osservano sempre
- Lo so, hai ragione, forse è meglio lasciar
perdere prima che possa accadere qualcosa…
- E’ una saggia decisione
Così
Sayuri non si fermò dopo il rituale e rientrò subito in casa.
Per molto tempo
Amidamaru non riuscì più a incontrarla. Nonostante ciò entrambi sapevano che
loro destini si sarebbero intrecciati come fili di paglia per non sciogliersi
mai più.
- Bene Amidamaru, hai fatto un ottimo lavoro, la tua missione è
perfettamente riuscita, ora potremo iniziare i preparativi per il
matrimonio
- Matrimonio?
- Si, tra mia figlia Sayuri e Horokeu
Sasagawa
- Cosa?
- Che cosa hai detto?
- Nulla, mio signore, con il
vostro permesso mi ritirerei
- Prima devo affidarti una nuova missione,
quella per cui sei stato effettivamente convocato, sarai Yojimbo
- Yojimbo? E
chi dovrei proteggere?
- Sarai la guardia del corpo di Sayuri
- Si, mio
signore
Era trascorso un anno da quando Amidamaru e Mosuke avevano
iniziato la loro missione
- Ah è assurdo Mosuke non posso credere che un
padre possa dare in sposa sua figlia ad un uomo come quello, mi viene una rabbia
incontrollabile, allora era questo il motivo…avrei dovuto capirlo….
- Ma che
dici Amidamaru, sei impazzito, matrimonio, di che parli?
- Il daymio fa
sposare sua figlia Sayuri con Horokeu Sasagawa, un vecchio, ti rendi conto?
-
Guarda che tu non puoi farci niente…
- Già ma troverò un modo per…
-
Amidamaru credimi lascia stare
- Mosuke, ah, tu non puoi capire, ti sei mai
innamorato?
- Lascia stare dammi ascolto per favore
- Non e la faccio,
sono stato anche nominato Yojimbo di Sayuri
- Cosa? Yojimbo? Amidamaru non
metterti nei guai
Dopo un mese i preparativi erano iniziati, nonostante
Amidamaru fosse la sua guarda del corpo, non gli era stato permesso ancora di
avvicinarsi a Sayuri.
Quel giorno la dimora del daymio era in fermento,
Horokeu si sarebbe recato li in visita.
- Horokeu Sasagawa, quale onore
accoglierti nella mia casa
- Nagakoa Sado, è un piacere per me essere qui,
allora voglio vedere subito vostra figlia
- Ma certo, vedrai che bella
fanciulla, Hidate, manda Amidamaru a prenderla
Amidamaru non sapeva di dover
svolgere questo compito ma in fretta si recò nelle stanze di Sayuri
-
Principessa siete pronta?
Una domestica aprì la porta, Amidamaru restò
abbagliato dall’aspetto della giovane, il kimono che indossava metteva in
risalto il colore candido della sua pelle. Il suo sguardo però era triste, a
stento riusciva a trattenere le lacrime.
- Principessa vi prego…dobbiamo
andare
- Arrivo Amidamaru
I due si guardarono intensamente, gli occhi di
Sayuri parlavano al suo posto e chiedevano aiuto.
Giunti nella sala delle
udienze si videro di fronte un uomo basso, sulla sessantina paffuto e
viscido.
- Sayuri avvicinati ti presento Horokeu, il tuo futuro marito
La
giovane era pietrificata, Amidamaru invece avrebbe voluto sguainare la spada,
fare strage di quelle persone e fuggire lontano con la ragazza che a poco a poco
si accorgeva di amare.
- Sayuri sei sorda?
- Signore io…io…è un piacere
conoscervi, ora scusatemi ma…non mi sento bene
Sayuri svenne tra le braccia
di Amidamaru
- La riporto nelle sue stanze
- Si, si portala via
- Non
sarà malata vero Sado?
- Certo che no Horokeu, è stata la grande emozione
provata nel vederti a farla svenire…
- Gia, è proprio carina, non vedo l’ora
che diventi mia moglie.
Amidamaru adagiò Sayuri sul letto
- Dimmi che
è stato un incubo, ti prego
- Vi prometto che non permetterò che quell’uomo
vi sposi, ora riposate, sono qui fuori.
- Va bene, Sado, ora vado via,
prima però voglio vedere come sta vostra figlia
- Andate pure, a
presto
Horokeu si diresse verso le stanze di Sayuri insieme a Hidate
-
Amidamaru facci passare
- Non posso, la principessa sta riposando
-
Togliti di mezzo
- Ho detto di no Hidate
Amidamaru mise mano alla spada ma
prima che potesse accadere l’irreparabile Sayuri, che aveva sentito tutto, uscì
dalla stanza
- Che succede?
- Nulla principessa
- Che ci fai qui
Hidate?
- Sta accompagnando me!
La vista di quell’uomo orribile fece
venire di nuovo la nausea a Sayuri
- Ah signor Horokeu, siete voi
- Come
state prinipessa?
- Meglio mio signore
- Bene, allora osso entrare vorrei
parlare con la mia futura sposa in privato
- No!
- E tu che vuoi
samurai?
- Amidamaru per favore fai silenzio, prego entrate
- Brava, vedo
che avete fatto la scelta giusta!
Sayuri chiuse la porta senza guardare in
faccia Amidamaru che strinse l’impugnatura della spada.
- Sai principessa,
sei davvero molto carina, non vedo l’ora di essere tuo marito
Detto questo
allungò la mano e accarezzò il viso di Sayuri
- Ora è meglio che andiate
-
No, io non credo sia ora, perché non ti siedi un po’ qui vicino a me
- Va
bene, posso offrirvi del tè
- D’accordo ma vieni più vicino
- Non
posso
Fu Horokeu allora ad avvicinarsi a Sayuri e stringendole forte le
spalle cercò di baciarla
- No vi prego no?
Amidamaru sentì il lamento di
Sayuri ed entrò nella stanza, allontanò il vecchio da lei e le fece da
scudo
- Come osi stupido, pagherai con la vita, ti farò tagliare la
testa
- Ne sarà valsa la pena se vi ho impedito di farle del male
-
Amidamaru, taci, vi prego mio signore perdonatelo, risparmiategli la vita, sarà
il vostro dono di nozze per me
- D’accordo ma anticipiamo la data delle nozze
che ho deciso si svolgeranno nella mia casa
- Va bene, addio, ci rivedremo al
matrimonio, Hidate viene qui, accompagna il daymio alla porta
- A presto mia
bella principessa
La portasi chiuse alle spalle del daymio, Amidamaru e
Sayuri i due restarono soli e per pochi minuti la stanza piombò nel silenzio,
poi questo fu spezzato dal pianto di Sayuri che si gettò tra le braccia di
Amidamaru il quale cercò di consolarla stringendola a se.
- Grazie Amidamaru,
senza il tuo intervento chissà che sarebbe accaduto
- Grazie a te, senza il
tuo intervento sarei morto
I due giovani restarono abbracciati ancora per
qualche minuto dopo di che convennero che sarebbe stato meglio se Amidamaru
fosse uscito, e così fece.
- Ti ho promesso che nessuno ti avrebbe fatto più
del male e un samurai onora sempre le sue promesse anche a costo della vita mia
dolce principessa.
Detto ciò si recò verso la sua casa.
I preparativi
per la partenza erano giunti al termine, la casa di Horokeu, distava 3 giorni di
cammino, assieme a Sauri sarebbero partiti Amidamaru, Mosuke e tre soldati in
modo da non dare troppo nell’occhio. C’era infatti il pericolo di un attacco da
parte di coloro che non volevano questo matrimonio ossia i consiglieri di
Horokeu che avevano intuito le intenzioni di Sado.
- Addio figlia, spero che
tu sia in grado di svolgere il tuo ruolo di moglie
- Addio padre, spero con
tutto il cuore di non rivedervi mai più
Il piccolo corteo partì, Sayuri e
Amidamaru procedevano fianco a fianco in fondo alla fila
- Amidamaru
- Che
c’è?
- Se dovessero attaccarci promettimi che permetterai loro di
uccidermi
- Ma che dite? Siete impazzita?
- Promettilo Amidamaru, vi
prego, io non sposerò quell’uomo ma non posso scappare o mio padre ucciderà le
mie sorelle
- Cosa? Io…io…non immaginavo una cosa del genere, che stupido
sono stato, ma cosa può avermi annebbiato la vista al punto tale da non
riconoscere un mostro del genere?
- Prometti
- Lo prometto
La prima
notte si avvicinava, il giorno il gruppo aveva proseguito senza problemi. Mosuke
accese il fuoco e preparò da mangiare una zuppa di riso con legumi
- Ecco a
voi principessa disse porgendole la ciotola
- Grazie Mosuke
- Per te
Amidamaru
- Grazie amico mio
Cenarono tranquillamente, il primo turno
di guardia lo avrebbe fatto Amidamaru
- Perché sei diventato samurai?mio
padre era samurai e suo padre prima di lui, inoltre l’ho fatto per difendere
l’orfanotrofio in cui vivevo dai predoni
- Sei sempre stato un animo nobile
allora
- Beh, ho fatto quello che credevo giusto
- La prima volta che ci
siamo parlati mi hai detto che quando non si ha più nulla da perdere si può solo
trovare qualcosa, sai… io credo di averla trovata…
- Anch’io
I volti dei
due si avvicinarono ma non si toccarono, Sayuri si tirò indietro
- Buonanotte
Amidamaru
- Buona notte principessa
Al mattino si alzarono presto, era
appena l’alba e si rimisero subito in cammino. Sayuri e Amidamaru non parlarono.
Stava per fare buio quando
- Amidamaru hai sentito?
- Si Mosuke, prendi un
soldato e vieni qui, proteggete la principessa.
Una ventina di uomini
spuntarono da un ammasso di rocce, Amidamaru si fece loro incontro , i briganti
cominciarono ad attaccarlo ma lui era in grado di parare i loro attacchi con
estrema velocità e di contrattaccare con altrettanta rapidità.
Due dei
soldati che li accompagnavano furono uccisi, intanto altri briganti circondarono
Mosuke Sayuri e l’ultimo soldato, i due uomini si battevano con coraggio ma
presto anche il soldato restante cadde vittima dei predoni. Uno di loro afferrò
Sayuri, alzò la spada e sferrò un colpo ma Amidamaru riuscì a bloccarlo
-
Amidamaru, avevi promesso, avevi promesso!
Amidamaru uccise quell’uomo e
insieme a Mosuke riuscì ad eliminare anche tutti gli altri.
Iniziò a piovere,
l’acqua con il suo scorrere lavò via il sangue che penetrò nel terreno per poi
sparire come se nulla fosse accaduto
- La promessa, perchè non l’hai
mantenuta?
- Non potevo, non potevo, sacrificherei la mia vita ma non potrei
mai sacrificare la donna che amo
- Cosa?
- Io ti amo Sayuri, ti
amo
Afferrò il viso della fanciulla e la baciò, le loro labbra si cercavano,
trepidanti come era stato fin dal primo momento
- Amidamaru, dobbiamo
andare
- Si Mosuke, va bene
- Ma dove vuoi andare Amidamaru, dove? Ci
troveranno e ci uccideranno
- Andiamo, nessuno morirà
Prese la mano di
Sayuri e cominciarono a correre verso il compimento del loro
destino.
Raggiunsero una capanna abbandonata
- Possiamo riposare solo
poche ore, poi dobbiamo riprendere il cammino, domani inizieranno a cercarci.
Vado a dare un’occhiata in giro, voi restate qui
- Va bene Mosuke ma fai
attenzione
Mosuke uscì dalla capanna
- Dovremmo far asciugare i vestiti
ma non possiamo accendere il fuoco, vado a vedere se per caso ce ne sono di
asciutti
- Va bene, ti aiuto a cercare
Trovarono dei vecchi abiti da
contadini
- Sarà meglio cambiarci o il freddo entrerà nelle ossa
-
Amidamaru
- Si, che c’è?
- Anch’io ti amo
Amidamaru strinse a se
Sayuri e la baciò di nuovo
- Ora è meglio cambiarsi
- Amidamaru
-
Si?
- Io voglio stare con te, se devo morire oggi o domani o tra dieci anni
voglio comunque avere vissuto completamente e questo posso farlo solo stando
insieme a te, qui adesso
- Ma principessa…
- Io non sono più la
principessa, la principessa è morta in quell’attacco ora sono solo una donna che
sta di fronte al suo uomo e gli sta chiedendo di amarla
Amidamaru prese
Sayuri tra le braccia e la baciò di nuovo
- Sono queste le braccia che ho
sempre desiderato che mi stringessero
- Mi dispiace di essere arrivato
troppo tardi
- No, non sei arrivato tardi, mi hai salvato in tempo dalla cosa
più orribile che mi potesse capitare, ora ti prego portami nel tuo mondo e fammi
restare li per sempre.
Dopo un paio d’ore Mosuke tornò, i due giovani
erano abbracciati stretti l’uno all’altro talmente forte da sembrare un unico
corpo.
- Amidamaru svegliati, dobbiamo andare via due squadroni ci stanno
inseguendo, uno di Sado l’altro di Horokeu
- Sayuri svegliati ci dobbiamo
muovere
- Si
I tre si incamminarono, passarono tre giorni poi furono
raggiunti dalla squadra di Hidate
- Chi si rivede, Amidamaru, lo sapevo che
eri un traditore, ma cosa ci si poteva aspettare da un uomo del sud
- Non
osare insultarmi Hidate
- Amidamaru no, lasca che sia io a battermi con
lui
- Non posso Mosuke
- Già, lascia che prima mi sbarazzi del tuo
leccapiedi, poi penserò a te
- Come osi Hidate?
- Amidamaru vattene, solo
tu puoi salvare Sayuri, io sono stato costretto ad amarla in silenzio per non
farti soffrire, ma lei ha scelto te, ora la cosa migliore che possa fare è
battermi per lei e per te che sei sempre stato pronto a difendermi affinché
possiate proteggere il vostro amore.
- Mosuke io, io non sapevo
- Va
Amidamaru, va via o sarà troppo tardi
- Amico mio
- Va, in fondo, se ci
sarà, non c’è fine migliore di questa, credimi. Addio fratello mio
- Addio
Mosuke, mio amico fraterno, per l’eternità.
- Sei un codardo Amidamaru
-
Spero di non incontrarti mai più Hidate. Andiamo Sayuri
Mosuke si batté
con grande coraggio ma Hidate era uno spadaccino professionista, un mercenario e
finì col sopraffarlo.
- Coraggio Sayuri, ancora uno sforzo
I due giovani
raggiunsero la cima di una collina, da li si accorsero che ormai non c’era più
speranza, erano circondati. Tutt’intorno il promontorio era invaso dai
soldati.
- Amidamaru, sono felice di averti trovato, so che comunque vada
staremo insieme per sempre.
- Andrà tutto bene, ti porterò via di
qua
Amidamaru sconfisse più di 90 uomini quel giorno ma poi
- E’ la
fine per te maledetto, non riuscirai a batterci tutti
- Forse non riuscirò a
battervi tutti ma sono sulla buona strada no?!?
A quel punto Hidate si
fece largo tra la folla che aveva raggiunto.
- Eccomi qua, sono venuto per
ucciderti come ho fatto con quel verme del tuo amico
- Bastardo, non osare
mai più offendere Mosuke, coraggio vieni avanti
- Con piacere
Hidate
sferrò un fendente che Amidamaru fu pronto a bloccare, intanto però i soldati
avanzavano assistendo allo scontro tra i due rivali. Con un colpo di taglio
dall’alto Amidamaru colpì alla spalla Hidate ma mentre stava per infliggergli il
colpo di grazia
- Butta la spada o la uccido
Un soldato aveva preso in
ostaggio Sayuri e la minacciava con un pugnale
- Non farlo Amidamaru o
Hidate ti ucciderà
- Sta zitta o ti ammazzo
Amidamaru gettò la spada.
Hidate l’afferrò
- Noo! Hidate ti prego non ucciderlo
Sayuri colpì
allo stomaco il soldato che non si aspettava una reazione e corse verso
Amidamaru mentre Hidate stava sferrando il colpo mortale. Invece di colpire
Amidamaru colpì Sayuri che si era messa tra i due
- No! Sayuri perché,
perchèèè?
Amidamaru afferrò la spada di Hidate e lo colpì al cuore. Cadde in
terra, tutti i soldati attesero per vedere cosa sarebbe successo.
- Perché
Amore mio, che cosa hai fatto?
- Tu avresti dato la vita per me, io l’ho
fatto per te. Io non morirò, sarò per sempre una stella che veglierà su d te, e
poi sono sicura che staremo insieme di nuovo, in un’altra vita.
Sayuri
stinse forte la mano di Amidamaru
- Ti prego, non morire, non lasciarmi solo
proprio ora che ti avevo trovato, non abbandonarmi
Ormai Sayuri non poteva
più rispondergli
- Coraggio, attacchiamolo ora!
Amidamaru si difese fino
all’ultimo ma poi fu colpito più volte e alla fine crollò a terra. Si avvicinò
al corpo di Sayuri, si sdraiò accanto a lei, le prese la mano, le guardò il
volto e…
- Ad un’altra vita amore mio
Chiuse gli occhi per sempre.
In
quell’istante si mise a piovere come se anche il cielo avesse iniziato a
piangere per loro.
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