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A
Susanna, perchè ha creduto in me (e perchè mi va).
- Nothing Else -
[Just look into her
eyes]
L'odore del sangue non le
era mai piaciuto.
Non era mai stata forte
come lei a sopportarne la vista e l'orrendo fetore, e forse era per questo che
non era riuscita ad impegnarsi seriamente come ninja medico. Scansò ferocemente
quell'ostinato ciuffo di capelli biondi che continuava a ricaderle sugli occhi
ed impastò in fretta altro chakra, che brillò flebile intorno alle sue mani
prima di ritirarsi in un guizzo verdognolo.
Dannazione!
Osservò critica il profondo
taglio che le percorreva la gamba e represse una smorfia di disgusto alla vista
della carne pulsante esposta alla sua vista. Si guardò intorno in cerca dei suoi
compagni di squadra e, una volta individuata Sakura, raccolse in fretta la sacca
dei kunai, tentando di alzarsi.
Inutilmente.
Imprecò tra i denti e
strisciò silenziosa fino al grosso tronco dietro al quale Sakura era nascosta,
lasciandosi andare contro la corteccia ruvida, esausta. La ragazza dagli occhi
verdi lanciò uno sguardo preoccupato in direzione della sua ferita.
- Ma dove cazzo è
Shikamaru quando serve? -
- Credo che si sia nascosto
anche lui. Siamo riusciti a sfuggire per pura fortuna, dopotutto. -
Ino strinse gli occhi
azzurri sulla figura pallida della compagna [dell'amica] e sbuffò
sonoramente, mentre una nuova fitta di dolore saliva dalla gamba.
- Vuoi che ti curi? -
- Figurati, è solo un
graffio. Piuttosto, dove sono finiti quei figli di puttana del Suono? -
Sakura la guardò con aria
di rimprovero.
Non le era mai piaciuto che
dicesse le parolacce, glielo ripeteva in continuazione.
- Oh, andiamo! Non
metterti a fare la mammina adesso, Fronte Spaziosa. Sei patetica. -
- Meglio patetica che
dotata delle capacità espressive di uno scaricatore di porto, Ino-pig -
Ino sorrise flebilmente
nell'udire che ancora la chiamava in quel modo. Ormai erano anni che non usavano
quei soprannomi ed era stato come fare un tuffo nel passato, anche se per pochi
attimi. Si stropicciò gli occhi, forse per nascondere la sua espressione.
Dopotutto, Sakura era sempre la stessa, così come la sua capacità di notare il
minimo cambiamento emotivo in una persona. E lei non aveva proprio voglia di
spiegare il perchè di quel sorriso ebete che le era spuntato in faccia.
E poi, perchè mai quei
maledetti ricordi sceglievano proprio certe situazioni per ritornare a galla?
- Saranno in giro da
qualche parte a cercarci, comunque. -
- Eh?- replicò confusa
Ino, distogliendo la sua mente da quei malinconici pensieri.
- Quelli del Suono,
intendo. Penso che abbiano capito che sono un ninja medico, uno di loro mi ha
vista mentre curavo il braccio di Shikamaru. -
- Maledizione, Sakura! Non
potevi aspettare di trovare qualche fottuto nascondiglio per curargli quella
cavolo di ferita? - sussurrò la Yamanaka tra i denti.
- Umph, Shikamaru ha
troppa influenza su di te... Se ti impegni riuscirai a battere il suo record di
parolacce in una frase. -
Ino scosse il capo,
rassegnata.
No, Sakura non sarebbe
cambiata mai.
- Non cambierai proprio
mai, Ino-chan! -
Sakura ridacchiò mentre
applicava uno spesso cerotto sulla guancia di Ino, la quale storse il naso,
stizzita.
- Quel pugno era voluto,
lo so. Io ho solo assecondato i suoi desideri.-
Il ghigno di Sakura si
allargò, trasformandosi repentinamente in una fragorosa risata.
- Oh, Ino-chan! Avresti
dovuto vedere la faccia di Mayumi-chan mentre le tiravi quel colpo!-
Ino sorrise soddisfatta
e si guardò la guancia tumefatta allo specchio, esibendo il cerotto come se
fosse stato un trofeo.
- Chi offende i miei
amici merita questo ed altro.-
Alle sue parole la
risata di Sakura si spense ed un sorriso dolce prese posto sulle sue labbra.
Erano amiche, dunque.
Soffermò lo sguardo su
quel pezzo di plastica marrone che deturpava il perfetto biancore del viso di
Ino e si sentì colpevole.
Ino aveva ricevuto
quello schiaffo perchè aveva difeso lei.
Lei, la taciturna ed
impacciata Fronte Spaziosa.
- Però... mi dispiace
che Narahiko...-
- Sakura-chan non dirlo
nemmeno per scherzo! Era scontato che saltasse su a difendere la sua amata... lo
sanno tutti che le muore dietro -
Sakura abbassò lo
sguardo, ancora poco convinta.
- E poi ho dato anche a
lui una bella lezione! -
C'era così tanta
passione nel modo in cui Ino cercava di minimizzare il tutto che Sakura non poté
fare a meno di arrossire. Cercò di nascondere l'imbarazzo affondando il viso nel
corto caschetto biondo dell'amica, stringendola in un abbraccio carico di
gratitudine.
- Sei così dolce a
volte, Ino-chan -
Aveva sentito il calore
insolito della guancia di Ino, premuta contro la sua, e aveva sorriso.
- Aaah, togliti Sakura!
Non rompere, odio le scene melense! -
- Non rompere, Fronte
Spaziosa. Pensa piuttosto a pararti il culo da quei bastardi. -
Sakura strinse le labbra in
un ghigno malizioso.
- Cos'è, temi per la mia
incolumità? - le chiese, sarcastica.
- Non dire sciocchezze,
idiota. Siamo in guerra, i ninja medico sono essenziali, lo sai bene. Quindi
smettila di dire scemenze e stai in silenzio, la testa mi fa un male cane. -
sbottò Ino, portando le mani a massaggiarsi le tempie con fastidio.
Gli occhi verdi della
ragazza brillarono divertiti per un attimo, per poi ritornare seri e
concentrati. Sakura si guardò attorno con circospezione, scandagliando ogni
centimetro nel raggio di dieci metri, unica porzione della foresta che la fitta
boscaglia permetteva di scorgere.
- Sembra che ci siamo
nascoste bene. -
- Già - fu la laconica
risposta della bionda, spaparanzata sul quadrato di erba libero dai cespugli.
Cercò di distendere la gamba ferita senza mostrare il dolore che ogni movimento
le procurava, ma il lieve tremore delle sue labbra la tradì.
- Smettila di fare
l'eroina, non ti riesce. Da' qua, faccio io. -
Nel suo tono c'era qualcosa
- una nota dura - che, suo malgrado, costrinse Ino a cedere. Sentì il calore
benevolo del chakra ricoprirle la gamba e, un attimo dopo, la sua pelle si
richiudeva sotto le mani di Sakura.
Osservò indispettita lo
sguardo derisorio che l'altra le lanciava.
Sapeva bene cosa
significasse.
Oh, non si sarebbe
aspettata davvero che lo facesse?
- Allora? - le chiese lei,
facendo oscillare scherzosamente un kunai davanti alla faccia scocciata della
Yamanaka.
In un intenso istante, Ino
ponderò seriamente l'ipotesi di cancellarle quello stupido sorriso dalla faccia
con un pugno ben assestato. Invece, spinta da un improvviso moto di pietà verso
il delicato visino della compagna, si voltò mostrando i denti, forse un po'
troppo stretti tra loro.
- Grazie - le
ringhiò, incrociando le braccia al petto talmente forte che sembravano incollate
tra loro. - Soddisfatta adesso? -
- Oh sì, molto. - aveva
risposto Sakura, riponendo il kunai nella borsa beige accasciata accanto alle
sue gambe.
Per qualche minuto il
silenzio polveroso della foresta le avvolse. Ino ebbe l'impressione di aver
sentito qualche rametto scricchiolare sinistramente, ma non ci fece troppo caso.
Un coniglio, forse.
- Credi che ce la faremo?-
chiese, quasi del tutto dimentica dello smacco ricevuto poco prima.
Sakura aggrottò le
sopracciglia e puntò lo sguardo su un cespuglio vicino mentre le posava una mano
sulla spalla.
- Dobbiamo farcela.-
-Ce la faremo, ne,
Ino-chan?- aveva domandato la bambina, continuando ad intrecciare i lunghi
capelli rosa.
- Ce la faremo a far
cosa?- le chiese l'altra di rimando.
- A conquistare
Sasuke-kun, ovvio! - esclamò Sakura mentre batteva le mani, entusiasta, e si
infilava sotto le coperte rosse del letto di Ino.
La Yamanaka aveva
guardato con stupore l'amica e, quando aveva afferrato ciò che stava cercando di
dirle,
aveva storto la sua
bellissima bocca in una smorfia di stizza.
-Tu non conquisterai un
bel niente! Sasuke-kun è mio.-
La sicurezza del suo
tono aveva fatto rabbrividire Sakura.
Quella non era
Ino-chan.
Ino-chan non le avrebbe
risposto in quel modo, proprio no.
La vera Ino-chan le
avrebbe dato un buffetto sulla guancia e, con un sorriso, le avrebbe detto che
insieme ci sarebbero riuscite,
che Sasuke-kun si
sarebbe innamorato di una di loro,
che l'altra si sarebbe
fatta da parte perchè loro erano migliori amiche e un ragazzo non poteva
dividerle.
Sakura si strinse
flebilmente nella stoffa pesante del suo pigiama mentre, come se niente fosse
successo, Ino si posizionava vicino a lei nel lettino e spegneva la luce con un
gesto fluido.
- Ino-chan?-
- Uhn?-
Sakura voltò la testa e
incontrò gli occhi di Ino che brillavano come fari nel buio.
- Tu... sei la mia
migliore amica, vero? -
Sentì uno sbuffo, a
malapena trattenuto, raffreddare l'aria circostante.
- Certo che sì, Sakura.
Ora dormi, sono stanca -
Sakura serrò le
palpebre, cercando di ignorare il fastidioso senso di disagio che si era
insinuato nel suo petto.
- E... lo sarai per
sempre?-
Lei aveva ridacchiato e
si era rigirata nelle coperte, dandole le spalle.
- Sei troppo ottimista,
Sakura-chan.
Le persone cambiano...-
- Sei sempre troppo
ottimista tu...- la canzonò.
Le labbra rosate di Sakura
si contrassero impercettibilmente.
- Io non sono ottimista.
Sei tu che vedi morte e distruzione dappertutto... soprattutto da quando... -
Dai, dillo.
- ... da quando... -
- Da quando è morto
Asuma-sensei? - completò Ino, una smorfia amara sulle labbra.
Vide l'espressione di scusa
sul volto di Sakura appannarsi e, forse un po' troppo violentemente, prese a
strappare dei fili d'erba, prima uno, poi quattro, un pugno intero.
Ricacciò indietro quelle
stupide lacrime, maledicendo interiormente la sua debolezza.
- Ino... Scusa, scusami...
non era mia intenzione... - esordì Sakura, incespicando nelle sue stesse parole.
Le dita di Ino che si posavano sulla sua bocca la fecero tacere.
- Sta' zitta, non c'è
proprio niente per cui scusarsi. In fondo, hai ragione. - sussurrò piano lei,
abbassando lo sguardo sul pezzo di terra che aveva precedentemente maciullato.
- Sakura?-
- Sì?- sussultò lei, nel
volto ancora quell'odioso dispiacere.
- Tu hai paura di morire?-
Il viso di Sakura sembrò
essere attraversato da un'ombra scura, e la sua bocca si corrucciò appena.
- No... o meglio, non
della morte come la intendi tu.
Io... ho paura di
svegliarmi, un giorno, e scoprire che tutti quelli a cui tenevo se ne sono
andati. Via, senza neanche avvertire, senza salutare, senza considerarmi.
E io mi ritroverei
sola... sola, capisci? Sarebbe come morire, per me. Fin quando avrò
qualcuno per cui lottare, qualcuno da difendere, qualcuno che mi stia
accanto,
allora no, non avrò
paura. -
Ino si voltò lentamente, e
qualcosa dentro di lei sobbalzò quando incontrò lo sguardo profondo che Sakura
le lanciava.
Rimasero a fissarsi in
silenzio per parecchi secondi, mentre un sottile sorriso stiracchiava le labbra
della Yamanaka.
Sentì la bocca
stiracchiarsi, quasi inconsciamente, alla vista della lunga coda bionda che
ondeggiava al ritmo dei passi della ragazza.
Il solito top viola le
fasciava il petto - forse un po' troppo stretto - ma, quella volta,
non c'era alcuna traccia
del sorriso malizioso che la accompagnava sempre.
- Si può sapere dove mi
stai portando? -
La sua domanda si perse
nell'aria come se non l'avesse mai formulata.
Avvertì lo schiocco
infastidito della lingua di Ino e, senza farci troppo caso, affrettò il passo.
Ignorando le proteste della bionda, si addentrò nel fitto sottobosco,
riemergendo dopo alcuni secondi in una radura dalla forma circolare, sulla cui
superficie cresceva un'enorme varietà di fiori diversi.
Ino, stupita, aveva
trattenuto il fiato senza sapere cosa dire.
Poi, semplicemente, si
era accomodata con grazia su quel manto colorato, e l'aveva guardata.
- Perchè siamo qui?-
Sakura gettò uno sguardo
al cielo. Quel giorno era più azzurro del solito.
- Se devo essere
sincera, non lo so. Avevo solo bisogno di rivedere questo posto, credo. -
- Avete fallito, è così?
Non è tornato. -
Lei aveva strabuzzato
gli occhi, colpita.
Ma di cosa si stupiva?
Ino era sempre stata
brava a capire le situazioni e, soprattutto,
era straordinariamente
brava a capire lei, anche dopo tutti quegli anni trascorsi in quel falso odio.
Falso, falso, falso.
E lei era così stanca di
tutte quelle falsità.
- Non ci arrenderemo. -
Pronunciò quella frase
quasi automaticamente, e tornò con la memoria a qualche giorno prima, quando
quelle stesse parole erano uscite dalla bocca di un rumoroso e quanto mai
determinato Naruto.
- Sakura... avete mai
pensato che... sì, insomma, potreste perdere la vita. -
I suoi occhi
dargeggiarono in un lampo verde verso il volto di Ino, che sussultò.
- Lo shinobi che
abbandona i suoi compagni è feccia della peggior specie. -
- Secondo me state solo
sprecando il vostro tempo, tu e quell'altro. Non capisco proprio questo vostro
accanimento... Sasuke ha scelto di sua volontà di tradire il villaggio, vi ha
abbandonati, non merita la vostra dedizione! -
Era stato come se la
punta di un kunai fosse penetrata nel suo petto, rigirandosi lentamente nella
carne.
Le parole che non
avrebbe mai voluto sentire, gliele stava dicendo Ino in quel momento.
Facevano più male del
previsto.
- Tu... tu non sai
niente! Non sai niente di Sasuke-kun, né di Naruto, né tantomeno di me! Tu te ne
stai qui, al sicuro, con il tuo bel team di amici, e ridi, e hai una vita
normale... pensi di sapere, e sputi sentenze come se niente fosse! E invece non
sai niente, niente... -
Si accasciò sul terreno
morbido, e sentì le lacrime scorrere tra le dita.
- ... Niente. -
Percepì il calore delle
braccia di Ino avvolgersi attorno alle sue spalle. Si aggrappò con forza alla
sua maglia, singhiozzando a pieni polmoni.
- Io... mi dispiace,
Sakura. -
-
Mi dispiace. -
- Adesso basta, Fronte
Spaziosa, ti ho già detto che... -
- No, intendevo... per
come è andata tra... noi due. - sussurrò Sakura, guardando tutto tranne i suoi
occhi.
- E'... stata colpa di
entrambe, credo. Forse, semplicemente, doveva andare così. Forse non eravamo
destinate ad essere amiche. - disse Ino, sorridendo amaramente a mezza bocca.
- Già -
Lo sguardo di Ino scivolò
sul profilo malinconico dell'altra, sulle sue mani intrecciate, sui suoi occhi
bassi.
Poteva quindi liquidare
tutto così? Con una stupida frase?
Aveva pure tirato in ballo
il destino, come se lui fosse un fiume impetuoso, e loro si fossero solo
lasciate trasportare dalla corrente.
Come erano arrivate a quel
punto? Si ritrovò a ripensare, con una punta di tristezza, a quando ancora erano
piccole, e niente sembrava più grande e bello della loro amicizia. E poi? Poi
era arrivato lui.
No, no. La colpa non era
neanche di Sasuke.
Forse era stata la sua
stupida mentalità infantile, che l'aveva messa in guardia da quella ragazzina
dai capelli rosa che era diventata troppo bella e troppo indipendente da
rischiare di superarla. Lei, Ino la perfetta, Ino, la più amata da tutti, la più
popolare di sempre.
Che razza di idiota.
- Anche se... in fondo
io... -
C'era ancora tempo per
rimediare. Non è mai tutto perduto.
Dillo, dillo. Sono
solo tre parole, è così difficile mettere da parte il tuo orgoglio?
Ti. Voglio. Bene.
Alzò di scatto la testa
proprio mentre Sakura cercava di aprire bocca per parlare. La zittì con un
gesto, mantenendo tutti i sensi all'erta.
- Sakura... -
- Sì, lo so. Sono qui. -
annuì lei in un lampo di comprensione.
Si scambiarono un veloce
sguardo di intesa e, con uno scatto fulmineo, si arrampicarono su un albero,
cominciando a correre tra i rami della foresta.
Un kunai sfrecciò veloce
accanto al suo viso, portando via una ciocca di capelli dorati.
Maledizione, maledizione!
Il secondo kunai, mirato
dritto verso il cuore, fu deviato da uno shuriken comparso dal nulla. Ino si
voltò in tutte le direzioni, fin quando non le parve di scorgere il familiare
codino inspido di Shikamaru. Ringraziò mentalmente l'amico, continuando a
correre.
Improvvisamente, il
baluginio argentato di un coprifronte catturò la sua attenzione.
Una nota musicale.
Schivò un pugno che, se
fosse riuscito ad andare a segno, le avrebbe sicuramente spaccato la mascella.
Strabuzzò gli occhi alla vista della stazza del suo avversario. Era enorme.
No, così non andava.
Avvertì il flebile richiamo
di Sakura, sparita chissà dove, nello sforzo di concentrare il poco chakra
rimastole.
La tecnica del
capovolgimento spirituale era l'unica chance contro quel mostro.
Sentì il chakra fluire
debole nel suo corpo. Troppo debole.
Eseguire la tecnica
equivaleva ad esaurirlo del tutto. Morte certa.
Non eseguirla, significava
dover combattere con quell'energumeno a mani nude. Possibilità di successo pari
a zero.
Strinse i denti, mentre il
ninja del Suono sorrideva soddisfatto e le si avvicinava, la katana sguainata
stretta nel pugno.
Serrò le palpebre, e
attese.
.
.
Non era passato troppo
tempo?
I suoi occhi si aprirono
flebilmente sullo scenario della foresta, dal quale era scomparsa l'imponente
figura del suo nemico. Nemico che in quel momento giaceva, morto, ai suoi piedi,
un kunai piantato nella schiena con precisione maniacale.
Solo una persona poteva
riuscire a mirare così bene a dei punti vitali...
- Sakura! -
Vide i capelli della
ragazza svolazzare, mentre si voltava verso di lei.
Vide il brillio sinistro di
un paio di occhi che, lentamente, uscivano dall'ombra degli alberi.
E vide Sakura, che aveva
perso la sua unica occasione per difendersi.
Non si era accorta di
quella mano che le afferrava brutalmente i capelli, non si era accorta del
luccichio del kunai che sibilava sopra la sua spalla.
Non si era accorta
nemmeno del taglio profondo che le aveva solcato la gola pallida.
Sakura guardava solo i
suoi occhi.
E nient'altro.
*******************************
Sinceramente sono senza parole.
Insomma, chi lo avrebbe mai detto che avrei vinto
il primo contest a cui ho mai partecipato?!
Beh, in realtà c'erano un paio di persone che
molto...come dire? gentilmente, continuavano a ripetere "Ah, sei
un'idiota, vedrai che ce la farai", "Ma sì è bellissima", ma ovviamente io
facevo orecchie da mercante. Un po' per scaramanzia, un po' perchè ho la
tendenza ad avere poca stima delle mie capacità di scrittrice.
Quindi, ringrazio questo contest per essere
riuscito a pompare un pochino il mio ego, ne avevo davvero bisogno XD.
Un grazie immenso a Kagome_chan88 e Coco
Lee per aver giudicato le storie partecipanti, e avermi permesso di provare
un'emozione così bella.
Ringrazio dionea, che è stata la prima a
leggere la fic ed è riuscita quasi a commuovermi con i suoi commenti. E sì, ringrazio anche Mala_Mela per aver seguito in diretta il faticoso travaglio che è stata questa fanfiction.
Ma, soprattutto, ringrazio _ayachan_ per il
suo sostegno nei momenti di sfiducia, e per aver sempre creduto in me.
Oh, e un grazie a tutti quelli che leggeranno e
recensiranno, in fondo siete voi che fate sopravvivere noi scrittori XD.
Un bacio collettivo,
Silvia.
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