Piangere.
è l'unica cosa che voglio fare.
Piangere, intensamente e tanto, per non sentire tutto il dolore che mi pervade il corpo.
Ho lasciato che il mio cuore si innamorasse, e mentre si stava innamorando, tu l’'hai reclamato.
Sono stata tanto sciocca da credere che tutti i tuoi giochetti rappresentassero vero amore (ma cosa può saperne una ragazzina del vero amore?) e invece erano solo l'opera di un Don Giovanni assetato di pasisone.
Era buio e mi sentivo sfinita, finché non mi hai baciato sulle labbra e mi hai salvato.
Le mie mani erano forti, ma le mie ginocchia erano decisamente troppo deboli per stare tra le tue braccia senza cadere ai tuoi piedi.
Mi passo una mano tra i capelli, disperata.
Ma c’è un lato di te che non avevo compreso.
Tutte le cose che dicevi non erano mai vere.
E i giochi che hai fatto, li hai sempre vinti.
Come ho potuto credere che avresti accettato mio -nostro- figlio?
Come ho potuto anche solo PENSARE che saresti stato un bravo papà?
Come ho potuto ingannarmi così malamente, dirmi da sola che ce l'avrei fatta, ce l'avremmo fatta?
Io questo bambino non lo voglio, non da sola, non senza di te.
Quasi piango quando lo sento (leggermente) muoversi dentro di me, e cominciare a scalciare primoldialmente.
Non la voglio questa creaturina, no, no.
Non ora che anche mamma avrà un altro figlio.
Strano pensare che mio fratello e mio figlio avranno la stessa età...
Ho paura.
Dannatamente paura.
Che dirò a mamma e papà?
Che dirò a Lex e Nico?
Che dirò a me stessa per colmare i vuoto che mi sento dentro?
Mi alzo lievemente, quando Lex mi chiama per il pranzo.
Bè, ho voluto la bicicletta, e ora devo pedalare.
"Va tutto bene, sorellona?" mi chiede il bambino in un tono supplice.
Sorrido.
"Sì... Tutto bene."
Sto solo cercando di convincere me stessa.
Note d'autrice:
Mi sembra chiaro che la protagonista è Nira, purtroppo rifiutata da Andrè dopo che ha saputo che è incinta.
Ora come se la caverà?
....
Non lo so, non chiedetelo a me.
Domani e dopodomani non aggiornerò, credo ci rivedremo dopodopodomani.
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