Sogno o realtà
Sogno o realtà?
Capitolo 1
Ormai era passato un
anno da quando Hanna era sparita insieme a Eufonia e alle fatine dietro il
portale delle streghe.
Mindy era tornata in
America; Lullabi si era trasferita per lavoro; Sinfoni era andata a vivere nel
paese dove c’era la madre insieme al padre; Melodi finalmente riusciva a fare le
sue scelte, anche se contrarie alla madre, senza che quest’ultima scoppiasse in
lacrime; Bibì viveva tranquilla insieme a Doremi.
Sembrava che tutto
andasse normalmente anche nel mostro delle streghe e dei maghi, ma purtroppo non
era, così un’antica minaccia stava per ritornare, una minaccia che ormai in
molti avevano dimenticato, di cui solo un’antica profezia narrava.
Finalmente era arrivato
l’ultimo giorno di scuola. Tutto sommato le scuole medie non erano poi così
male, Doremi aveva avuto la fortuna di trovarsi insieme a molti suoi vecchi
compagni di classe tra cui Melodi.
Quel giorno Doremi era
proprio di ottimo umore (Chissà perché? NdA_sarcastica).
-Sono tornata!- avverti
rientrando.
-Ciao Doremi- la saluto
la madre ma nella sua voce c’era una punta di tristezza, che la ragazza però non
notò.
Bibì torno poco dopo ma
non resto molto a casa per via di un appuntamento con il suo ragazzo (uno dei
tanti NdD -__- Già NdB ^__^).
La giornata trascorreva
in modo normale ma Doremi sentiva che c’era qualcosa che non andava, qualcosa in
lei che non andava. Non era la prima volta che aveva questa sensazione
soprattutto nell’ultimo periodo, era come… in un modo che non sapeva neanche
lei. Però alla fine si spiegava che tutto dipendeva da quello che aveva passato
negli ultimi due anni, anche se neppure lei ci credeva veramente.
Passo una notte agitata
fece un incubo, ma un incubo così reale che sembrava quasi vero. Però appena si
sveglio non ricordo più cosa accadeva nel sogno l’unica cosa che le era rimasta
era un immagine, più precisamente il volto di una donna. Aveva i capelli del suo
stesso colore ma gli occhi di un verde-foresta, ma oltre a questo non ricordava
nient’altro neppure ciò che indossava la giovane donna e , forse le era rimasta
anche un senso di pace sostituito a paura e poi una profonda tristezza, la
stessa di quando aveva dovuto lasciare Hanna e Dodò.
Le ci volle molto per
riaddormentarsi ma alla fine ce la fece anche se erano le 6:00 di mattina e si
sveglio solo a mezzogiorno, ma stranamente nessuno quella mattina venne ad
annoiarla con frasi del tipo: “Anche se ora sei in vacanza non significa che
puoi dormire fino a tardi” (Perché? NdD Forse perché non bisognerebbe essere
così pigre NdA Ma sono in vacanza! NdD Io ci rinuncio NdA Finalmente l’hai
capito anche tu? NdB -__-) oppure “Ma come posso avere una sorella tanto pigra”
e questo secondo Doremi era molto preoccupante.
-‘Giorno- disse
scendendo le scale ancora un po’ assonnata.
-Ciao Doremi- disse la
madre con lo stesso tono del giorno prima.
-Finalmente ti sei
svegliata!- sopraggiunse Bibì. In quell’anno Bibì era molto cresciuta, non
sembrava più una bambina dell’asilo ma a una ragazzina delle scuole elementari,
come del resto Doremi era molto più carina e modellata.
Quest’ultima sposto il
suo sguardo alla Tv dove c’era una pubblicità di Lullabi, una delle tante. In
quest’anno, se possibile, era diventata ancora più famosa.
-Hai dormito bene?-
chiese la madre.
-Non proprio?- bofonchiò
Doremi.
-Perché?- chiese curiosa
la sorella.
Doremi fece le
spallucce, in effetti neanche lei aveva ben chiaro il perchè.
-Doremi andiamo da
Melodi- propose Bibì.
-Si, perché no? Ma ormai
sarà meglio andarci dopo pranzo, si è fatto tardi.-
-Già, chissà come mai?-
disse ironica la sorella.
Dopo il pranzo si
recarono da Melodi che le accolse a casa sua molto felice.
-Ciao Doremi, ciao Bibì.
Che ne dite andiamo a fare una passeggiata.-
La giornata trascorse in
modo piacevole anche se Doremi continuava ad avere la stessa sensazione con la
quale si era svegliata la mattina e cioè che non era nel posto giusto.
Quando tornò a casa notò
che la madre era preoccupata, ma preferì non dire niente davanti alla sorella,
non voleva fare preoccupare anche lei, che a quanto pareva quella sera era d
ottimo umore.
Si sentiva stranamente
stanca così decise di andare a dormire presto.
Ma neanche questa notte
ebbe un sonno tranquillo, fece il sogno della notte precedente di nuovo si
sveglio di soprassalto non ricordandolo più, solo quel volto un po’ sfocato come
se fosse un ricordo lontano e tutte quelle sensazione che la travolgevano.
Nel frattempo nel regno
delle streghe…
-Maestà!- chiamò
Majorin, il consigliere della regina, correndole incontro.
-Si, cosa succede?- la
regina era preoccupata per il comportamento della sua consigliera, solitamente
razionale e fredda.
- L’ordine oscuro…-
inizio la consigliera, cercando di riprendere fiato tra una parola e l’altra. -…
l’ordine oscuro si sa risvegliando…-
A quel punto anche la
regina capì cosa stava succedendo. L’ordine oscuro, quel maledetto ordine che
già aveva sconvolto una volta il mondo della magia… chissà quale catastrofe
sarebbe avvenuta se si sarebbe risvegliato. I maghi erano in pochi, e non
esisteva più un energia tanto grande da contrastarli. Doveva avvisare subito
Akasuki e soprattutto chiedere consiglio a Majotourbion. Pensò la regina.
Quando quella mattina
Doremi si sveglio credetté di stare ancora dormendo, quando aprì gli occhi tutti
gli oggetti erano sospesi in aria, lei compresa che stava a qualche centimetro
sospesa sopra il letto, mise una mano sotto di se per controllare se era vero
che non ci fosse nulla sotto di se appena ne fu sicura cadde sul letto facendo
cadere con se tutti gli oggetti che erano sospesi a mezz’aria provocando un
enorme fracasso.
- Doremi! Cosa sta
succedendo?- chiese la madre preoccupata salendo le scale fino alla camera della
figlia. Quando entrò la scena che vide fu una scena piuttosto strana: Doremi sul
letto scioccata, sembrava che ancora non avesse capito niente di quello che
fosse successo, e sul pavimento tutte le sue cose: dai libri di scuola ai
peluche.
-Ma cosa…?- inizio Bibì
che era entrata anche lei nella camera. Loro padre era riuscito ad andare a
pesca ( Se lo becco è__é NdMamma-Doremi_molto_minacciosa *gocciolone Doremi
Bibì*).
-Doremi, che cosa è
successo?- chiese la madre.
-Niente, niente… sono
solo caduta… eh, eh! disse mettendo una mano dietro la testa e ridendo
nervosamente.
-E alla stanza?-
insistette.
-Ieri sera stavo
mettendo in ordine, ma poi sono crollata addormentata.- disse lei sempre più
nervosa.
-Capisco- disse
tranquillamente la madre uscendo, non le aveva creduto, ma se le stava mentendo
sicuramente doveva avere una buona ragione, che forse lei conosceva.
Bibì aspetto che la
madre fosse uscita per rivolgersi alla sorella maggiore: -Che cosa è successo
“davvero”?-.
-Sinceramente, Bibì, non
lo so nemmeno io…- disse mentre si alzava e iniziava a rimettere a posto. Ma la
domanda che le aveva posto Bibì era la stessa che lei si stava ponendo in quel
momento.
Bibì uscì dalla camera,
sua sorella non le aveva raccontato tutto, di questo era sicura, Doremi per lei
non aveva segreti, era da qualche giorno che si comportava in modo strano:
pensierosa e con un velo di malinconia, ben celato, negli occhi che, però, lei
vedeva.
Quando vide la sorella
minore uscire Doremi si fece cadere sul pavimento, tutte le emozioni, le
sensazioni, che le trasmetteva quel sogno erano più fori che mai, senza contare
quello che era successo appena qualche minuto prima. Che fosse lo scherzo di
qualche strega o mago? Ma lei non si era inimicata nessuno che potesse farle uno
scherzo di così cattivo gusto. Si sentiva stanca stravolta, come se avesse
corso, viaggiato per metri, l’unica cosa che avrebbe voluto era quella di
sdraiarsi sul letto e dormire ancora un po’, ma la stanza era da sistemare,
altrimenti poi chi l’avrebbe sentita sua madre…
-Doremi, scendi, la
colazione è pronta!-. Doremi sentì il richiamo della madre, mai più
provvidenziale, era stanca, sembrava che non finisse mai di sistemare: tutte le
cose dei cassetti erano venute fuori, e i mobili si erano spostati durane il
loro volo per la stanza. In quel momento desiderò ardentemente essere una
strega.
Dopo la colazione, dove
non parlò, Doremi decise di tornare in camera sua, appena aprì la porta quale
non fu la sua sorpresa di trovare la camera bella linde e pulita molto più del
giorno prima.
-Desidero avverato…- si
limito a sussurrare a voce bassa, guardandosi in torno come se da un momento
all’altro potesse spuntare una strega da un momento all’altro, e visto quello
che era successo nell’arco di nemmeno mezz’ora.
Passo il resto della
mattinata stesa sul letto in camera sua, a cercare di decidere se era il caso di
parlarne con qualcuno. Qualcuno… ma chi? Forse le sue amiche con la quali aveva
trascorso giorni sia felici che tristi, ma le avrebbero creduto? Era vero che
erano le sue migliori amiche ma lei che aveva visto tutto con i suoi occhi aveva
fatto fatica a crederci, immaginiamoci loro.
BASTA! No,non poteva
continuare così, doveva uscire, doveva andare da qualche parte a schiarirsi le
idee. Di certo restando chiusa in quelle quattro mura non avrebbe concluso
niente, dubitava che uscendo sarebbe cambiato qualcosa, ma sempre meglio di
niente.
Fuori casa inizio a
camminare senza una meta precisa. Alla fine si blocco di scatto alzando gli
occhi su quello che era una negozio da lei fin troppo bene conosciuto il “MaHo”
che stava per Magic House. Era stata lei a proporre quel nome dopo che lei
Melodi e Sinfoni lo avevano ristrutturato. Si ricordava ancora come tutta la
loro grande avventura era iniziata…
Quel giorno era finita
al MaHo per caso e riconoscendo la gestrice per quello che era (una strega)
l’aveva trasformata in una ranocchia e così per farla ritornare normale aveva
dovuto diventare un’apprendista, dopodichè superati alcuni esami sarebbe
diventata una strega, cioè le stavano chiedendo di realizzare il suo più grande
sogno. E da qui è scaturita tutta la storia…
Decise che doveva andare
via da quel posto, si doveva allontanare a tutta velocità, troppe emozioni,
troppi ricordi come quando aveva dovuto dire addio ad Hanna.
Si allontano correndo,
corse per ben cinque minuti, finche non urto qualcuno. Finì sull’asfalto, una
brutta botta per il suo fondo schiena: -Mi dispiace…- disse la ragazza tentando
di alzarsi, nel frattempo il ragazzo che aveva urtato si era rimesso in piedi,
solo in quell’istante lo riconobbe. -Akasuki!- solo in quel momento il ragazzo
la riconobbe -Doremi…?!-, era piuttosto sorpreso, se non fosse stato per la sua
solita pettinatura non l’avrebbe riconosciuta.
-Dove stavi andando così
di fretta?- chiese curioso il principe dei maghi.
-Da nessuna parte.-
rispose lei.
-Sicura?- chiese lui
perplesso.
-Certo! Perché dovrei
mentirti- disse Doremi. -E tu? Come mai sei qui?-
-Niente di particolare,
volevo rilassarmi un po’, senza nessun mago apprensivo per la mia sicurezza
intorno- disse lui evasivo. A dir la verità era andato lì per vedere se nella
dimensione dei mortali c’era una qualche traccia dei maghi dell’ordine oscuro,
però non voleva parlarne a Doremi, si sarebbe preoccupata e basta per Hanna.
-Mah, non ti credo.-
disse schietta Doremi, incrociando le braccia davanti al petto, facendo iniziare
il ragazzo a sudare freddo. -Ma non mi interessa, e non mi riguarda. Dico bene?-
Akasuki annui colpevole.
-Ti chiedo solo una
cosa, non mentirmi. Va bene?- disse dolcemente lei.
-Certo… scusa…- disse
lui, arrossito.
-Ok. Ora ti lascio credo
che tu voglia restale solo senza mortali tra i piedi. Ciao!- disse andandosene
prima che lui potesse dire qualcos’altro.
-Ti sbagli… avrei voluto
che restassi, avrei voluto raccontarti tutto, ma non posso… - disse piano,
anche se lei era ormai troppo lontano perché potesse sentirlo.
Appena fu sicura che il
ragazzo non potesse più vederla inizio a correre.
-Io cerco di
allontanarmi dai ricordi e ci vado a sbattere contro…- si disse Doremi. -Tanto
vale che me ne torno a casa, prima di imbattermi nella regina del mondo delle
streghe- disse ironicamente.
Nota: i personaggi
appartengono ai rispettivi ideatori, a parte quelli che inventerò io, e che
saranno inseriti in seguito che saranno di mia proprietà, e indicibili saranno
le calamita che si abbatteranno a chi me li toccherà senza permesso è__é
Ed ecco che la mia mente
malata ha finito il primo capitolo, bene ed ora sta a voi:
COMMMMEEEENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Che siamo commenti
piacevoli e non, ho un ottimo senso di auto ironia, ma vi prego, vi supplico
Commentate… ç__ç
LightAngel
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