Ciao a tutti. In Sardegna ho scritto queste flash cui pensavo da tempo. Mi sono
lasciata andare ascoltando “Scatterheart” di Bjork e
le immagini che mi si sono presentate davanti agli occhi sono quelle che ho
cercato di riportare a parole. Sono i pensieri dei Saiyuki
boys da bambini o ragazzi, ricordi di momenti o persone
che per loro hanno significato qualcosa di particolare e che hanno perso o
pensano di aver perduto. Comincio con Sanzo, o meglio
il giovane Koryu.
Tra virgolette è riportato il testo di “Scatterheart”
di Bjork.
Spero sia di vostro gradimento.
A voi.
Scatterheart
Koryu
“Black
night is falling
The sun is gone to bed
The innocent are dreaming
As you should sleepy-head
Sleepy-head, sleepy-head”
I capelli biondi del Maestro profumavano di fiori e la sua
pelle di pulito, del candido odore delle persone buone. Koryu
amava affondare il faccino nel suo petto, intrecciando tra le dita i morbidi
fili color sabbia. Quando Koryu era molto piccolo Komyo lo lasciava dormire nel suo letto, specialmente nelle
notti in cui era più inquieto, mugolando con voce dolce le note di una
ninnananna, affinché si addormentasse. In quei momenti si sentiva così al
sicuro da desiderare che la notte durasse per sempre.
I capelli biondi erano ricoperti da sangue nero. Un tempo
erano così belli, morbidi, ora parevano solo un groviglio informe e orribile. E
quel viso: sulla testa mozzata non c’era alcuna espressione di terrore o di
dolore, solo la morte, muta e gelida.
Nessun suono sarebbe più uscito da quelle labbra gentili, niente più baci,
niente più risate.
Niente più ninnananne.
“You are gonna have to find out for yourself”