Titolo one shot:
Hurricane
Autore:
Thinias
Pairings:
Lucifer/Michael - Sam/Dean
Rating: pg-13
Personaggi: Lucifer, Michael, Dean
Winchester, Sam Winchester
Warning: angst,
introspettivo, wincest, incest
Conteggio parole: 2.190
Timeline: fine quinta stagione
Spoiler: nessuna
Disclaimer: I personaggi di
Supernatural non mi appartengono. Scrivo senza alcuno scopo di lucro e
non intendo
violare alcun copyright.
Note: questa fanfic è
ispirata dalla
canzone dei 30SecondstoMars ‘Hurricane’
perché leggendo il testo non ho potuto
fare a meno di pensare a Lucifer che parla con Michael. Calzava tutto a
pennello con la scena finale della 5x22, quando i fratelli si
affrontano. Ho
preso in prestito dalla canzone sia il titolo che le porzioni del testo
che
reputo più significative e funzionali per la mia storia. La
parti del testo
della canzone le trovate tra virgolette e scritte in corsivo.
Questa è una
wincest e prevede che la relazione tra loro sia già
instaurata da tempo; la
parte incest riguarda anche Michael e Lucifer dando per buono che siano
fratelli. Le scene d’amore descritte tra loro sono solo
accennate, più di
sensazione che altro.
Qui potete
trovare la canzone con il testo: http://youtu.be/mdJDPepGOAM
Trama: Michael e Lucifer sono dentro
Sam e Dean, in quel campo in cui si sarebbe consumata
l’apocalisse. Non importa
quali sentimenti li abbiano legati, non importa quanto Lucifer abbia
amato suo
fratello, ha pagato il prezzo più alto per dei peccati che
forse non erano solo
suoi. La rabbia lo divora, ma non è così semplice
cancellare quello che è
stato.
“Il tuo
sguardo è duro, inflessibile. Mi reputi colpevole. Sei qui
per punirmi per i
miei peccati.
Per i nostri
peccati…
L’immagine
dei nostri corpi nudi riaffiora nella mia mente, la tua pelle sotto le
mie
dita, le tue labbra contro le mie, quella prima volta…
quando tutto cambiò tra
di noi…”
Il vento
intorno a me si alza in raffiche, soffia violento e spazza via tutto
quello che
tocca, come se il mondo sapesse quello che sta per succedere, come se
anche la
natura sentisse il tormento che provo.
Il corpo di
Sam sembra piccolo, un confine che a malapena riesce a trattenermi;
l’anima del
ragazzo spinge e cerca di liberarsi della mia presenza, ma è
come un insetto,
confinato in un barattolo all’interno della mia coscienza.
Muovo la
testa da una parte all’altra, come per saggiare la muscolatura
di un corpo che
fatica a contenermi. Sam urla dentro di me. Sorrido.
Ma il
sorriso si spegne sul volto che non è il mio, quando ti
vedo.
Anche se occupi
il corpo di Dean, posso vedere la tua essenza, la bellezza della tua
grazia, la
maestosità delle tue ali. Mi guardi attraverso gli occhi
verdi del cacciatore,
e posso leggere dentro di essi l’anima di Dean che si agita, e
grida cercando di riprendere
il controllo. So che non ha speranze contro la tua potenza.
“Sono felice
di vederti, Michael.” Sembra impossibile, ma è
così.
Non batti
ciglio, sei così distante. La rabbia che mi ha accompagnato
fino a qui ribolle
pericolosa, pronta ad esplodere.
“Anche per
me Lucifer. È passato troppo tempo.” Il mio nome
suona strano pronunciato
attraverso la bocca di Dean, fatico a riconoscerti dietro la sua voce.
Il vento
ulula intorno a noi, foglie impazzite si alzano in turbini impetuosi,
ma è come
se il tempo si fosse fermato. È così tanto che
non ti vedo, così tanto tempo
che siamo separati. I sentimenti che ho trattenuto per tutto questo
tempo,
tornano prepotenti a torcere la mia anima, sopendo per un attimo la mia
rabbia.
Non riesco a
combattere contro quello che provo, nemmeno dopo tutto quello che
è successo.
“Vorrei che
fosse andata diversamente.” Lo dico sapendo che non
potrà mai esserlo.
Il tuo
sguardo è duro, inflessibile. Mi reputi colpevole. Sei qui
per punirmi per i
miei peccati.
Per i nostri
peccati…
L’immagine
dei nostri corpi nudi riaffiora nella mia mente, la tua pelle sotto le
mie
dita, le tue labbra contro le mie, quella prima volta…
quando tutto cambiò tra
di noi…
Il tuo sangue
che pulsava forte nelle vene, potevo sentirlo mentre ti baciavo il
collo e tu
ti flettevi sotto di me, i muscoli tesi, la forza delle mie spinte
dentro di te.
Il tuo bisogno di accogliermi. La passione che muoveva i nostri corpi,
il
piacere esploso all’unisono nell’apice
dell’amplesso.
Sapevamo entrambi
che Lui non avrebbe capito, sapevamo che era sbagliato, eppure la forza
con cui
mi hai tirato verso di te e mi hai stretto in
quell’abbraccio, il bisogno di
sentirmi, di non lasciarmi andare, era così violento da non
riuscire a
trattenerlo.
E io volevo
solo quello, volevo te. Volevo che tu mi sentissi, che sentissi quanto
il mio
corpo aveva bisogno del tuo, quanto fossi incompleto senza di te.
Piego la mia bocca in una smorfia, ormai non ha più significato.
Sam urla
nella mia mente, posso leggere nella sua, le stesse immagini che sono
nella mia.
Il suo corpo
e quello di Dean stretti uno all’altro, baci rubati e una
passione proibita.
Proprio come per noi… solo due piccoli umani, ma
sorprendentemente simili a due
creature immense e potenti come te e me.
Percepisco
la forza dei sentimenti che li lega, la paura di una relazione che gli
altri
non capirebbero, ma che non può essere negata, che non
può essere evitata.
Tuoni in
lontananza. Si avvicinano. L’uragano sta per arrivare, presto
sarà tutto
finito.
Quella prima
volta tra noi, fu dolce e violenta allo stesso tempo. Ne seguirono
altre, appaganti
come e più della prima, ma nonostante quello che provavamo,
il tuo senso di
colpa cresceva, incontrollabile.
“No
matter how many times that you told me you wanted to leave.
No matter how many breaths that you took you still couldn't breathe.
No matter how many nights that you'd lie wide awake to the sound of the
poison
rain.”
Ti ho tenuto
stretto mentre il panico si impadroniva di te. Ho stretto il tuo corpo
contro
il mio, ho chiuso le mie ali intorno a noi, mentre cercavo di calmarti,
mentre
ti sussurravo che eri al sicuro.
Speravo che
sarebbe bastato, speravo che quello che provavamo sarebbe stato
sufficiente per
impedirti di scappare.
Ma la paura
è stata più forte di quello che il tuo cuore
cercava di dirti, di quello che il
mio cuore ti chiedeva.
Hai
incolpato me per quello che hai provato, per quello che hai fatto.
“Non poteva
andare diversamente.”
Le tue
parole non sono che una conferma.
Te ne sei
andato, mi hai lasciato solo. La rabbia torna sordida a farsi sentire
dentro di
me. È mia compagna da molto tempo ormai.
Sam urla
nella mia testa, mi distrae, un’immagine sovrasta tutte le
altre.
Dean in
piedi, il suo corpo nudo, teso, i muscoli contratti. ‘Non possiamo, è sbagliato…’
è tutto quello che riesce a dire ed è
solo un sussurro, poi volta le spalle a suo fratello e si riveste. I
suoi gesti
sono rabbiosi, sta scappando da quello che prova, proprio come ha fatto
Michael.
Sento il
dolore che Sam ha provato, il panico e la paura di rimanere solo.
Non è che lo
specchio di quello che ho provato io quando tu te ne sei andato.
“Where
did you go?
Where
did you go?
Where did you go?”
Ho
continuato a chiedermelo, migliaia di volte. All’infinito.
La tempesta
ci ha raggiunto; gocce pesanti cadono in uno scroscio rumoroso,
è come se il
cielo sentisse il mio dolore e piangesse per me. Il cielo è
diventato scuro, il
giorno sta abbandonando questo mondo.
Un fulmine
cade a pochi passi da noi, gli alberi prendono fuoco, le fiamme
illuminano il
tuo volto. Ancora quegli occhi verdi, il loro giudizio che si abbatte su di
me come
una scure.
Lo stesso giudizio
di nostro Padre, lo stesso che mi ha scacciato dal Paradiso e mi ha
gettato tra
le fiamme dell’inferno. Non ha voluto ascoltare, non ha
voluto accettarlo, non
ha voluto capire quello che provavo per te.
“No
matter how many deaths that I die I will never forget.
No matter how many lies I live I will never regret.
There is a fire inside of this heart and a riot about to explode into
flames.”
E tu?
Tu sei
scappato. Non hai avuto il coraggio di ammettere che ricambiavi i mei
sentimenti.
Non hai fatto nulla, hai solo eseguito il Suo volere.
Hai
strappato le mie ali e mi hai lasciato cadere.
Hai lasciato
che la sua collera si abbattesse su di me, hai permesso che bruciassi
all’inferno.
Ora la rabbia
scorre furiosa dentro di me, lascio che cresca ed esploda. Alzo le mani
al
cielo e altri fulmini cadono sulla terra. Forti e potenti come la mia
ira… come
il mio dolore.
“Crash
crash.
Burn let it all burn.
This hurricane's chasing us all underground.”
“Era questo
che volevi? Volevi essere il bravo soldatino di Papà? Io ti
amavo Michael e tu mi
hai gettato negli inferi a consumarmi tra le
fiamme…”
Ti urlo in
faccia la mia rabbia, mentre il vento alimenta l’incendio che
ormai è tutto
intorno a noi.
“È finita
Lucifer. Non sarebbe mai nemmeno dovuta cominciare.”
Vorrei
ucciderti, vorrei porre fine al mio dolore…
Ma non
posso.
“Stiamo per
ucciderci l’un l’altro e per cosa?
Lascia che
finisca Michael… dimostra a nostro Padre che aveva torto,
che quello che provi
è più importante!”
Vorrei tanto
che la mia non suonasse come una supplica. Sembra patetica perfino alle
mie
orecchie.
Vedo il
dubbio nei tuoi occhi, li distogli, per un momento mi illudo che
possiamo
davvero farcela, che forse tutto potrà tornare come prima.
Ma la mia
speranza muore, quando quegli occhi verdi si posano di nuovo su di me.
“Mi
dispiace, io… io non posso farlo. Devo seguire il Suo
volere, perché sono un
buon figlio…
Sono qui per
ucciderti Lucifer e lo farò.”
Il dolore si
abbatte su di me con tutta la violenza dell’uragano che ci
circonda.
Voglio che
bruci tutto, che non resti nulla di te. Che non resti nulla di
me…
“Do
you really want
Do you really want me
Do you really want me dead or alive
to
torture for my sins
Do
you
really want
Do you really want me
Do you really want me dead or alive
to
live a lie”
Dovrei
lasciare che tu mi uccida…
Il tempo che
abbiamo passato separati, è stato più straziante
di qualsiasi pena io abbia
patito all’Inferno. Era per questo che valeva la pena amarti?
Per avere in
cambio tutto questo dolore?
Il cielo
esplode, fulmini si abbattono tutto intorno a noi. Le fiamme divorano
quello
che ci circonda.
Ti guardo
per un’ultima volta e l’unica cosa che riesco a
leggere in te è la tua
freddezza.
È finita, lo
sappiamo entrambi.
Quanto ci
buttiamo uno contro l’altro, i pugnali pronti a colpire, sono
la collera e la
sofferenza che guidano le mie azioni.
Non so chi
dei due sia più veloce. Sento il dolore della lama che mi
trafigge, e il tuo
corpo contro il mio.
Il tuo
braccio mi cinge e mi stringe contro di te e contro l’arma
che impugni. Lascio
andare un gemito, il dolore fisico cancella in parte quello che
appesantisce il
mio cuore.
Ti irrigidisci
contro di me, ti sento emettere lo stesso gemito e mi rendo conto che
anche il
mio pugnale è andato a segno. Chiudo gli occhi.
Siamo
finalmente uno tra le braccia dell’altro, anche se solo per
un’ultima volta,
anche se solo per dirti addio.
“Mi
dispiace…” davo a te tutta la colpa, ma sbagliavo.
“Mi
dispiace Lucifer.” Il tuo è solo un
sussurro, ma racchiude tutto quello che ho sempre voluto sentire.
Il tuo
braccio preme contro la mia schiena e finalmente mi rendo conto che non
vuoi
lasciarmi andare.
Quando riapro
gli occhi tossisci, e vedo un rivolo di sangue sfuggire dalle tue
labbra
socchiuse. Ti stringo a me e poso le mie sulle tue, come abbiamo fatto
in un
tempo che sembra ormai dimenticato.
Ho bisogno
di questo contatto, ho bisogno di dirti addio.
Ricambi il
mio bacio e la tua bocca non è mai stata così
dolce.
Mi
irrigidisco quando una fitta dolorosa attraversa il mio corpo e sembra
mandare
in pezzi la mia essenza. Finiamo a terra. Sei sopra di me, il tuo
braccio mi
stringe ancora quando appoggi la testa sul mio petto. Poso una mano
sulla tua
nuca per farti sentire che nemmeno io ti lascerò andare.
La mente di
Sam sembra riprendere il sopravvento, le mie forze si esauriscono in
fretta.
L’immagine
di suo fratello che lo lascia torna ad affacciarsi alla mia coscienza,
ma non è
come avevo creduto.
Vedo Sam
mentre ferma Dean. Petto contro schiena, lo abbraccia impedendogli di
andare
via, di scappare. Lo tiene stretto sussurrandogli parole che non riesco
a
capire, fino a che Dean si rigira tra le sue braccia e lascia che il
fratello
lo trattenga a sé. Quando si baciano posso percepire
l’amore che li lega e che
sembra sovrastare tutto il resto.
Mi rendo
conto che era questo quello che Sam voleva farmi vedere. Ora con
Michael tra le
braccia mi rendo conto di quello che avrei dovuto fare.
“Lasciamoli
andare.” Dici in un soffio.
Alzi lo
sguardo e posso di nuovo vedere quello che davvero provi per me. Quello
sguardo
cancella tutta la sofferenza e la rabbia che ho sentito. Mi osservi per
un
momento prima di baciarmi di nuovo. Un tocco leggero. Poi non ti vedo
più negli
occhi di Dean, ora sono solo quelli del cacciatore.
Respiro
piano in questo involucro di carne, un'ultima volta, poi permetto che
Sam
riprenda possesso del suo corpo, lasciandogli in dono la
possibilità che a te e
me è stata negata.
Porto via le
ferite che sono state inflitte al suo corpo, lasciandolo tra le braccia
di suo
fratello. Un ultimo atto di bontà, fatto forse per
pareggiare tanta sofferenza.
In un attimo,
il limite di quei corpi umani non ci trattiene più. La
nostra luce si sta
spegnendo, ma posso ancora vedere la bellezza delle tue ali. Sento una
fitta di
nostalgia per quelle che io non ho più da molto tempo.
È come se tu leggessi
nel mio pensiero e legati l’uno all’altro in un
abbraccio che non vogliamo
sciogliere, circondi i nostri corpi con le tue piume.
Stiamo
morendo, ma lo faremo assieme.
Il cielo si
rischiara sopra di noi, la pioggia è cessata, anche il vento
ha smesso di
soffiare. Sembra tutto così calmo ora.
Quanto ci
guardiamo di nuovo, vedo che te ne stai andando e sento che anche il
mio tempo
è giunto.
Avrei voluto
poter vivere il sentimento che provo per te, avrei voluto un futuro per
noi.
“The
promises we made were not enough
The prayers that we had prayed were like a drug
The secrets that we sold were never known
The love we had the love we had
We had to let it go”
N.d.A.
Lasciatemi
dire che dedico questa shot al mio orsetto biondo Ele106, che domani
compie gli
anni. La mia Beta che sopporta i miei sproloqui, e si sorbisce tutte le
paturnie da scrittori che a turno ci colgono tutti. Tanti auguri
tesoro, ti
voglio bene! Spero che ti piaccia. ^_^
È decisamente
colpa della canzone se ho scritto questa fanfic, tutte le volte che la
sentivo
pensavo a Lucifer e Michael, ed è la prima volta che scrivo
di loro, per cui
siate clementi.
Grazie per
averla letta e se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Ciauuuuuuuuuu
s.
Twitter: @simogiuli
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