Ambra
L’aveva trovata e non era più riuscita a lasciarla andare.
Aveva deciso di perdersi nell’ebano dei suoi occhi e nell’ambra della sua pelle,
dapprima insicura e intimorita, infine con cauta decisione.
Aveva letto, intagliato nell’ebano, una marea di pensieri inespressi;
aveva colto con discrezione, le venature dei desideri più reconditi;
si era lasciata sfiorare l’anima dalle sue labbra socchiuse,
per poi riaffiorare sulla superficie indefinita della ragione.
Si lasciava cullare adesso, dal desiderio di un suo abbraccio;
si crucciava infine, per una carezza mancata.
Gioiva invece ad ogni sbieco sorriso;
si addormentava la notte, con in mente il suo viso. |