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di amayafox91
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Grazie di cuore per i commenti a “battito”. Per il sequel ho usato John, anche perché Scherlock con il suo cervellone meccanico non era molto collaborativo...non che John lo sia stato, con tutti quei sentimenti e quella impulsività è peggio di una bomba atomica.
Ovviamente neanche stavolta i personaggi sono miei,( se li avessi a portata di mano sarei impegnata …).
Grazie a chi legge e soprattutto a chi commenta.
Ps: Io ho provato a fare uno stucchevole confronto a cuore aperto,ma appena ci provavo i personaggi scappavano da una parte all’altra del mio cervello, e ci sono troppe zone buie e inutilizzate…non li trovavo più L (in ogni caso comunque a mio avviso non sarebbe da loro)
 
WELCOME HOME
'Oggi sarà una splendida giornata'
E’ questo il primo pensiero che si affaccia alla mente del dottor Watson questa mattina. Non è ancora abbastanza sveglio da capirne il motivo ma è certo che sarà così.
Il suo giaciglio è stranamente rigido, ma sorprendentemente accogliente. Da tempo ormai non riusciva a riposare così bene.
Lentamente i sensi risorgono dal torpore. Ed eccolo.
Tum tum tum tum tum….
E’ un battito sordo e cadenzato direttamente sotto l’orecchio.
Il suo cervello lo identifica automaticamente come: casa.
L’associazione del suo cuore è immediata: Sherlock.
Questione di un attimo e John è completamente sveglio.
La testa si alza di scatto. Gli occhi si incontrano.
Silenzio.
I ricordi si affacciano alla memoria.
Imbarazzo.
L’affetto riempie il cuore. La pace riempie l’anima.
Vita.
Ombre sotto gli occhi di Sherlock che ha vegliato il suo sonno. Scuse mute le sue iridi. Conforto le sue mani sulla sua schiena.
Le insicurezze svaniscono. La paura sbiadisce.
La voce titubante di Sherlock rompe il silenzio: “Sono tornato.”
Il dottore sorride intenerito percependo il senso di inadeguatezza di quel genio autistico che è il suo coinquilino. Sa che lui non sa come comportarsi con i sentimenti, e che nonostante questo non ha esitato a buttarsi per lui. Il petto di Jhon si riempie di felicità per questa manifestazione di affetto. Ora tocca a lui.
Fronti che si incontrano. Nasi che si sfiorano.
“Bentornato a casa.”
Labbra che si uniscono.
 
 
 
 
 




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