r
Ciao
gente!
Ehm...
veramente questo chappy doveva essere pubblicato il 7, però
non ho avuto tempo perchè mi sono appena registrata a
netlog....ok, ok, il mio ritardo non ha scuse. Spero che mi
perdoniate ^^.
Ringrazio
le recensitrici, ma prima ci tengo a dire una cosa: anche se i
commenti sono pochi, non voglio fare pressione sugli eventuali altri
lettori per farglieli scrivere... insomma, la recensione è una
cosa del tutto libera e ciascuno la fa se e come gli va!
(possibilmenete senza offese, eh!)! Anzi, ora che ci penso è
anche meglio... così non devo scrivere troppe risposte! ^^
scherzo ovviamente.... XP
Hannon:
Mi dispiace, ma la aggiorno mese per mese ç_ç...comunque
grazie 1000 per i complimenti, mi hanno fatto davvero piacere!!! ^o^
kiss
MartaSaru:
Auguri a quella santa della tua sorellona! Skeeee XP.... grazie della
rece, e.... mi hai scoperto.....sì, hai indovinato, ho deciso
di fare una fic “mensile” anche per darle il ritmo di un manga!
Hai vinto un premio...... cioè un nuovo capitolo per la fic
Babybabybaby ecc! Si, lo so che sono tremendamente in ritardo a
scriverla.... scusami ç___ç ma con tutte le altre fic,
i compiti, lo sport, eccetera........ Aiutooooooo che stress!!!!!! XD
spero che tu mi abbia perdonato! Comunque sono contenta che ti
identifichi con Giulia! Grazie ancora della rece, kizz!
Giulia
si alzò dal letto e prese in mano una foto, che rappresentava
una bellissima donna giapponese. La ragazza la prese in mano, si mise
davanti allo specchio e si confrontò con la persona della
fotografia: anche se le dava fastidio ammetterlo, era vero ciò
che tutti dicevano. Lei assomigliava davvero tanto a quella donna,
che altri non era che la sua madre biologica, la fidanzata di suo
padre tanti anni prima. Col passare degli anni Giulia aveva
dimenticato il suo passato; ormai la sua vera famiglia era quella, e
nonostante le differenze somatiche che c'erano fra di loro lei lì
si sentiva davvero a casa.
C'era
un però: lei aveva sempre sviluppato una passione per la
cultura giapponese, ne era affascinata, infatti collezionava manga e
dvd di anime a quintali, tanto che sua madre spesso la rimproverava:
“Metti un po' di ordine, quando si entra lì dentro non si sa
da che parte guardare, con tutti quei fumetti e quei dischetti!!”
Giulia
sorrideva, ma amaramente: nonostante per lei fosse come una vera
mamma, quella donna non poteva capire la sua esigenza di riunirsi col
suo passato. Suo padre, poi, ogni volta che si parlava della vera
madre di Giulia, si arrabbiava e cambiava discorso: tollerava a
malapena i kanjii che la ragazza scarabbocchiava da tutte le parti,
nel vano tentativo di imparare il giapponese, e odiava a morte i suoi
manga e i suoi anime.
“Roba
da bambini!” era il suo commento ogni volta che inciampava su un
fumetto di Inuyasha o su un dvd di Dragonball; suo fratello più
piccolo Luca, invece, adorava quella roba, ma questo solo perchè
aveva 8 anni, e quindi non poteva capirla.
Insomma,
per farla breve, Giulia si sentiva incompresa. Era certa che la sua
famiglia non le avrebbe mai permesso di intraprendere la carriera di
mangaka, quindi non si sarebbe disturbata a chiedere il permesso per
incontrare quei tizi della Toriyama Studio: ci sarebbe andata da
sola.
Era
mezzanotte e mezzo: la ragazza era rimasta chiusa nella sua camera
tutto il pomeriggio, senza cellulare e senza I-Pod (ma nessuno aveva
osato toglierle i suoi manga), era uscita solo per cena, dove aveva
mangiucchiato poca roba controvoglia, il che era strordinario per una
“buona forchetta”, come la chamava allegramente la nonna, quale
era lei. Non aveva neanche avuto il tempo di tenere il broncio o di
lanciare occhiate assassine da tutte le parti, tanto era presa nel
suo progetto di fuga che avrebbe attuato quella notte stessa.
Strano
ma vero, il suo piano stava riuscendo alla perfezione. Giulia si
complimentò con se stessa, mentre si riempiva lo zainetto, già
pieno di vestiti, con biscotti al cioccolato, patatine e coca-cola.
SBONG!
“Ahiahiahiahiahi! Mamma che maaaaaaleeee....”
La
ragazza si massaggiò la testa... accidenti a quel tavolo
spigoloso! Sperò solo che nessuno l'avesse sentita....
Troppo
tardi. “Cosa sta succedendo?”
Il
signor Maldini scese le scale, un po' intimorito dai rumori che aveva
udito poco prima.
“Chi
và là?”
Ma
porc.....” Giulia si chiuse dentro la dispensa, trattenendo il
fiato e chiudendo gli occhi; poi si accorse di aver commesso un
errore madornale...
“Qui
non c'è nessuno...... strano, avrei giurato di aver sentito un
rumore.”
L'uomo
ritornò sui suoi passi, e la ragazza ringraziò
mentalmente tutti i santi che conosceva, poiché suo padre non
si era accorto dello zaino che lei aveva lasciato sotto al tavolo.
La
ragazza si rilassò solo quando fu in sella al suo motorino e
con il casco in testa, al sicuro da ogni pericolo che il suo piano
venisse sventato da uno dei suoi parenti.
Giulia
viaggiò per molti chilometri: lei abitava in Liguria e il
Toryama Studio era a Milano.... ne aveva di strada da fare!
Verso
le 3 del mattino la ragazza decise di fare una sosta: parcheggiò
il motorino e rimase a guardare il paesaggio.
“Devo
ammettere che è proprio un bel panorama...” Sospirò
lei, e rimase incantata per un bel po' di tempo, finchè non si
accorse di essere osservata. Una lunga ombra, abbastanza larga e con
dei capelli stranissimi troneggiava su di lei. Spaventata, la ragazza
valutò la possibilità di far finta di dormire per poi
chiamare aiuto: impossibile, quella città era deserta, erano
tutti a letto.
Doveva
girarsi e affrontare il suo destino. Deglutendo, Giulia voltò
lentamente la testa, con gli occhi dapprima socchiusi, ma che poi si
spalancarono assieme alla bocca in un'espressione di stupore: no, non
era possibile, quello non poteva essere....
“Ehilà!
Come va? Eheeh!” La figura si portò una mano dietro alla
nuca.
La
ragazza sbattè gli occhi...no, non c'era nessun dubbio: quello
era Goku.
Finito
anche il secondo capitolo! Come avrete capito, Giulia è
proprio un bel peperino, che farebbe di tutto pur di far avverare i
suoi sogni! Gliene capiteranno di tutti i colori...
Al
mese prossimo! Ciao a tutti!
|