Taylor
arrivò a scuola totalmente zuppa.
Un lampo illuminò l’entrata della East High
School, per poi essere seguito da un tuono violento che la fece
sobbalzare e rabbrividire.
Spinse le porte e si guardò attorno. Notò con
poco stupore che la scuola era povera di studenti, anche
perché fuori imperversava un violento temporale con la
pioggia che cadeva a secchiate dal cielo carico di nuvole nere e
minacciose. L’acqua piovana per le strade era arrivata
all’altezza delle ginocchia e per le vetture era impossibile
spostarsi.
Sospirò e si diresse verso la propria classe.
Appena aprì la porta notò che la situazione era
davvero tragica: in classe c’erano solo i due gemelli Evans,
i due trogloditi patiti per il basket più odiosi del mondo,
ovvero Chad Danforth e Troy Bolton…l’unica fortuna
era che c’era anche Gabriella, o le sarebbe toccato ascoltare
Sharpay e le sue mitiche imprese con la cipria.
Sospirò e entrò salutando tutti.
“Buongiorno!”.
“Ciao!!!!”.
La voce acuta della biondina Evans risuonò per
l’aula.
“Ciao sorellina.”.
Disse dolcemente Gabriella sorridendole e avvicinandosi per darle un
bacio sulla guancia.
“Salve!”.
Dissero in contemporanea Ryan e Troy troppo impegnati sui loro schemi
di basket per distogliere lo sguardo, l’unico dei tre che la
salutò incatenando il suo sguardo a quello di lei fu Chad.
“Benarrivata.”.
Taylor lo fissò estasiata e poi sorrise come risposta.
Sharpay le si avvicinò e le diede anche lei un bacio come
poco prima aveva fatto Gabriella.
Quando si allontanò sorridente per mettersi al suo posto una
mano la afferrò e Troy la fece sedere sulle sue gambe
dolcemente.
“Dammi un po’ di zucchero
amore…”.
Le disse dolcemente, lei sorrise e gli passò le braccia
intorno al collo per poi unire le sue labbra a quelle di lui. Ryan
chiudeva gli occhi disgustato.
Gabriella rise.
“Eppure non ti fa tanto schifo quando lo fai con
me!”.
Disse quest’ultima al fidanzato che rise e le diede un bacio
veloce sulle labbra.
“Ma io e te è una cosa…mia sorella e
Troy…bhè è
un’altra!”.
Risero tutti tranne Sharpay che si imbronciò.
Furono riportati alla calma dal coach Bolton che entrò
facendoli sedere ognuno al proprio posto.
“Allora ragazzi, siamo a corto di professori! È un
casino! Ci sono dei problemi che vanno risolti! Io vi reputo abbastanza
maturi per badare a voi stessi. Quindi fate quello che volete, senza
farmi male o mettervi nei casini…capito Chad?”.
Disse rivolgendo a quest’ultimo uno sguardo di rimprovero.
Lui sorrise innocentemente, anche se dietro a quel sorriso si
nascondeva un ghigno malefico.
“Quindi io ora devo andare…vi lascio piena
libertà…non deludetemi e non fatemi pentire della
fiducia che ripongo in voi…bene a dopo!”.
Concluse uscendo dalla classe
I ragazzi si guardarono negli occhi mentre le ragazze li fissarono
preoccupate.
I tre maschietti saltarono e dandosi il cinque urlarono.
“TUTTI IN PALESTRA!”.
Gabriella sospirò rassegnata, Sharpay si fissò le
unghie un’ultima volta con le lacrime agli occhi: era certa
che se ne sarebbe rotta una, o forse di
più…Taylor rimase pietrificata al proprio posto:
No…tutto ma la palestra no!
Troy prese Sharpay per meno e la trascinò fuori, Gabriella
afferrò Taylor e la spinse verso la palestra, Chad e Ryan
presero le loro cose e corsero verso lo spogliatogli.
Poco dopo erano tutti vestiti sportivi e si guardavano negli occhi al
centro della palestra.
“Io propongo di fare una partita a basket! Maschi contro
femmine!”.
Esclamò Chad entusiasta.
Taylor lo fulminò dello sguardo e lui le disse con un tono
di sfida.
“Che c’è Mckessie? Paura?”.
“Io no Danforth! Tu?”.
“Per niente…quindi vi conviene solo
accettare…”.
Taylor prese la palla tra le meni e sorrise perfida.
“Scoprirai la potenza dei calcoli
matematici…”.
“Ah si? Allora propongo di mettere in palio una
posta!”.
“Spara!”.
“Chi perde delle due squadre deve uscire fuori nel cortiletto
qui dietro alla palestra sotto alla pioggia e rimanerci per 15
minuti…cosa ne dite accettate?”.
“Io no!”.
Sharpay si toccò i capelli con sofferenza.
“Tu sei pazzo io la polmonite non la voglio!”.
Troy sospirò rabbrividendo.
“Non ci sto mi dispiace…”.
Gabriella sorrise dolce, ma preoccupata.
“Sarà divertente vedere Chad sotto la
pioggia…ma non ci tengo a stare con
lui…”.
Anche Ryan se ne lavò le mani.
Taylor sorrise minacciosa e appoggiò la mano sulla palla che
il ragazzo teneva.
“Dimmi come è l’acqua quando sei li
fuori, io accetto!”.
Chad rimase pietrificato, ma poi si riprese e sorrise.
“Allora la scommessa è solo fra noi due
Mckessie…bene, ci sto!”.
Ryan, Gabriella, Troy e Sharpay guardarono preoccupati i due che si
fissavano provocandosi solo attraverso lo sguardo.
La partita iniziò e poco dopo si concluse.
Chad era nello spogliatogli e si stava guardando allo specchio.
Battuto da una squadra di ragazze.
Sospirò dalla vergogna.
Bussarono alla porta dello spogliatogli e si sentì una
risata e delle voci, poi la voce di Taylor risuonò per lo
stanzino.
“Dai Chad muoviti! Non abbiamo tutto il giorno e adesso la
pioggia scende forte! Quindi ti sta aspettando.”.
Quelle parole furono seguite da una risata di tutto il gruppo.
Chad si passò una mano sul viso e sospirò
rassegnato. Sentì il rumore della pioggia che batteva forte
sul tetto e rabbrividì.
Taylor fuori dallo stanzino rideva con il resto del gruppo convinta che
non l’avrebbe mai fatto.
La porta dello spogliatogli si aprì di scatto e Chad stava
sulla soglia serio e deciso.
Taylor ammutolì come il resto del gruppo.
Chad si fece largo e aprì la porta che dava
sull’esterno, subito una vento freddo lo avvolse.
Uscì e la pioggia iniziò a bagnarlo.
I vestiti si inzupparono in pochi secondi così come i
capelli.
Taylor stava sulla soglia della porta immobile l’aveva fatto
davvero. Non ci credeva.
Troy e gli altri lo stesso.
Chad stava in piedi sotto la pioggia, zuppo ma deciso e serio. Un lieve
tremito che poi si accentuò sempre di più gli
percorse il corpo.
E non erano nemmeno passati cinque minuti.
“Rientra!”.
La voce di Taylor sovrastava il ronzio del vento.
Chad scosse la testa negativamente.
“Una…una scommessa
è…è una scommessa!”.
“Chad, rientra!”.
Questa volta non era stata Taylor, ma bensì Troy che si
affacciò preoccupato per il suo amico.
Di nuovo questo rispose negativamente.
“Che idiota…era una sciocca
scommessa…non avrei mai immaginato che lo avrebbe
fatto…voi andate convinco io il pazzo a
rientrare…”.
Disse Taylor andando verso gli spogliatogli.
Troy rivolse uno sguardo divertito a Chad che tremava.
“Sei proprio pazzo!”.
Gli urlò voltandosi e ridendo.
“Lo so!”.
Rise Chad rimanendo immobile.
I ragazzi se ne andarono e Chad si mise a riflettere.
Dopo pochi minuti un lampo e un tuono lo fecero sobbalzare mentre una
folata di vento più forte lo fece rabbrividire.
All’improvviso un asciugamano gli piovve tra le mani.
Alzò lo sguardo e si trovo Taylor a pochi passi, sotto ad un
ombrello che gli aveva lanciato l’asciugamano.
“Sei un’idiota…sai che puoi prenderti
una polmonite o altre cose?”.
Lei gli si avvicinò e lo coprì con
l’ombrello.
Gli sfiorò un braccio e si accorse che era gelido.
Lo guardò preoccupata.
“Ti senti bene…sei
congelato…”.
Lui sorrise completamente zuppo mentre si asciugava il volto con
l’asciugamano.
“S…si…”.
Taylor vide che tremava come una foglia, eppure un sorriso increspava
la sue labbra, mentre la fissava negli occhi.
“Cosa…cosa c’è?”.
Si ritrovò a chiedere distogliendo lo sguardo e arrossendo
vistosamente.
“Perché mi hai
portato…que…questo?”.
Sussurrò indicando l’asciugamano.
“Perché sei un’idiota! Io
scherzavo.”.
“Cosa?!? Quindi…tu…tu non
l’avresti fatto se tu avessi perso?”.
“Certo che no! Non sono mica scema! Io pensavo che
scherzassi!”.
“Ma brutta…!!!!”.
Disse Chad scoppiando a ridere seguito dalla ragazza.
“Questa me la paghi! Anche subito!”.
Disse buttando a terra l’asciugamano e prendendo
l’ombrello dalle mani della ragazza. Lo chiuse e lo butto
lontano.
Taylor urlò non appena l’acqua gelida la
inzuppò da cima a piedi.
Chad rise e lei gli diede delle pacche sul petto.
“Stupido! Io che ti ero venuta ad aiutare! La prossima volta
ti lascio marcire qui fuori!”.
L’acqua cadeva forte e Taylor rabbrividì. Si
strinse nelle braccia e cercò di farsi caldo.
Quando all’improvviso sentì due braccia avvolgerle
le spalle. Erano fredde, ma dopo poco si scaldarono donandole un
po’ di calore.
Si voltò in imbarazzo e sorpresa e vide che Chad sorrideva
dolcemente.
“Scusa …meglio se entri…”.
Taylor rabbrividì di nuovo: il respiro caldo di lui sul
proprio collo era qualcosa di doloroso e piacevole al tempo stesso.
La pioggia cadeva e le gocce rigavano il volto di entrambi.
Taylor si voltò rimanendo nel suo abbraccio e
incatenò i suo sguardo a quello di lui.
Passò lo sguardo dagli occhi alle labbra di Chad.
Lui la fissava leggermente sorpreso.
Chad passò le mani dalle spalle alla vita e la
circondò delicatamente per poi avvicinarla di più
al suo corpo. Il petto di lei aderì a quello muscoloso di
lui.
I due rabbrividirono ma non per il freddo.
Chad spostò una mano dalla vita alla guancia di lei e gliela
sfiorò leggermente.
Le guardò le labbra e desiderò sentirle sulle sue.
Lei dal canto suo socchiuse gli occhi quanto bastava per vedere solo
gli occhi di lui.
Poggiò le braccia su quelle muscolose e scolpite di lui.
Annullò la distanza delle loro labbra e sentì un
calore partirle dal cuore e diffondersi in tutto il corpo.
La pioggia cadeva sui loro volti come se li volesse dividere, ma i due
approfondirono il bacio che divenne forte e desiderato.
Chiusero gli occhi e Chad strinse ancora la stretta sulla vita di lei,
rabbrividendo a contatto con il corpo di lei.
Taylor contraccambiò con passione mentre sentiva la pioggia
cadere sul proprio corpo, ma non le importava, voleva solo sentire il
proprio corpo contro quello di lui.
Furono costretti a separarsi per riprendere fiato.
Si guardarono negli occhi e un sorriso nacque sulle labbra di entrambi.
“Mckessie credo di essermi innamorato di
te…”.
Disse con dolcezza ed entusiasmo Chad.
“Probabilmente anche io…ma non ne sono sicura,
comunque conosco il modo per verificare…”.
Sorrise mentre le gocce di pioggia le percorrevano il viso prepotenti,
avvicinò le labbra a quelle di lui un’altra volta
e lo baciò con dolcezza.
Lui sorrise mentre si baciavano e poi contraccambiò
approfondendo di nuovo il bacio.
Quando si separarono Taylor appoggiò la testa sul petto di
lui e sospirò felice.
“Ora ne sono sicura…credo di amarti.”.
“Bene…è un fatto positivo non
trovi?”.
Chiese sarcastico lui provocando una lieve risata in Taylor.
La strinse forte e appoggiò la testa nell’incavo
della sua spalla.
Sospirò felice unì le sue labbra a quelle di lei
un’altra volta poi la prese in braccio e la porto dentro.
Chiusero al porta e si guardarono erano completamente zuppi.
“Mi piace la pioggia… che ne dici?”.
Domandò lui circondandole con un braccio la vita e
dirigendosi con lei verso lo spogliatogli.
“Io credo di amarla.”.
Sorrise Taylor, per poi voltarsi e unire le sue labbra a quelle del
giovane.
Si diressero verso lo spogliatogli zuppi e innamorati…
Commentate in tanti…vvb
Vostra armony_93
P.S. Credo che storia sia la mia materia, anche oggi avevo storia e
durante la spiegazione della prof (potete capire quanto stavo
attenta!!!XDDDD) mentre fuori imperversava un diluvio con tuoni, lampi,
fulmini e un vento da paura mi è venuta in mente questa
ficcy!!!XDDD
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