Il mondo sospeso

di La Mutaforma
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Bruci. Ardi come le case abbandonate nel deserto, appese come sogni dimenticati a cui non abbiamo fatto più ritorno. Ribollono, come il sangue, vecchi sentimenti come cicatrici raggrumate, dimenticate sotto garze mal messe, mai curate.
E il respiro si fa afa, come respirare fuoco nell’aria.
 
Non chiederti perché soffochi, se ti stringi la gola tra le dita.
Perché il cuore è come una rondine che vuole tornare a Dio, e sbatte contro le sbarre della sua gabbia, e pensi che ti potrebbe esplodere il petto, in mille piccoli sospiri.
Potresti morire ora, sotto gli occhi di tutti, e non faresti rumore.
 
Troppo tardi.
 
Domani potrebbe finire il mondo, con un sospiro, e nessuno se ne accorgerebbe.
Ma tu cammini in punta di piedi, perché il cielo ti pesa addosso e la strada ti fa paura.
Un uccello vola.
Un proiettile vagante, o forse una promessa di libertà.
 
Il mondo domani potrebbe finire.
E infatti è finito.
Lo porti sospeso tra le dita. 



La Mutaforma si rivela: 
Questa è una roba che più nonsense di così si perde il cervello. 
Abbiatene pietà. E' una dedica più ad una sensazione che ad una persona fisica. Forse la seconda. Forse entrambe. Forse ho sbagliato e non ho parlato di nessuna delle due cose.  Forse non importa. Senza il forse.

 




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