Autore: Gijane 7702
Tradotta da: Nonna Minerva
Rating: PG
Originale: http://community.livejournal.com/rt_challenge/385275.html
Riassunto: “Ma anche a me non importa, non m’importa!” esclamò Tonks
scuotendo Lupin per la veste. “Te l’ho detto un milione di volte…”
( pag. 563 Edizione italiana )
Throwing In the Towel
A Ottobre ammetterò la sconfitta e getterò la
spugna.
Certo, c’erano stati gli scherzi allusivi; la
sua insistenza a chiamarmi di proposito con quel mio orrido nome ( rivedo il
luccicare dei suoi occhi mentre il pensiero torna automaticamente indietro );
notti intere passate a chiacchierare da soli davanti al fuoco, Sirius
addormentato da ore.
Se mi vedeste non pensereste che io sia una
ragazza all’antica, ma in fondo, lo sono. Nonostante i corti capelli rosa, gli
abiti babbani, un lavoro storicamente maschile, credo ancora che siano gli
uomini a dover fare la prima mossa.
Mio cugino continua a insistere, dicendo che
gli piaccio almeno quanto lui piace a me, ma quello sciocco non coglie i miei
segnali sul fatto che vorrei qualcosa di più che amicizia da lui.
E fidatevi, non erano sottili.
Persa come sono nei miei pensieri quando entro
nella cucina di Grimmauld Place, mi ci vuole un minuto per realizzare che io e
Remus siamo soli. È Halloween e mi è toccato un doppio turno nonostante il
Ministero continui ad insistere che Voi-Sapete-Chi non è tornato dai morti ( o
dovunque sia stato ).
“Buona sera, Ninfadora,” mi saluta, alzando lo
sguardo dalla sua Gazzetta del Profeta.
“Ehilà, e non mi chiamare..” inizio, ma poi
noto il lampo divertito nei suoi occhi e cambio tattica. “Buona sera, Remus.
Come va?”
So di averlo stupito quando lo vedo aggrottare
la fronte. Le sue rotelle stanno girando a velocità vertiginosa per capire come
rispondermi.
“Molto bene... Ninfadora. Tu?”
Devo far ricorso a tutta la mia forza di
volontà per non digrignare i denti. Lo ha fatto di nuovo!
Rivolgendogli un sorriso smagliante ( noto con
trionfo che sembra sorpreso dalla mia reazione ), mi metto ai fornelli,
preparando il necessario per il tè, quindi rispondo. “Sono assolutamente a
pezzi; è stata una giornata infinita,” dico, lasciandomi andare in un sospiro
teatrale. “E’ in notti come queste che vorrei non essere single.”
Mi viene quasi da sbuffare nel vederlo
mascherare un’occhiata perplessa. “Avrei proprio bisogno di un massaggio.
Mmmh... sono tutta indolenzita.”
Lo guardo fissare le mie mani mentre le passo
sui miei fianchi. La mia t-shirt si è sollevata appena, mostrando la pelle del mio
stomaco con tanto di piercing all’ombelico.
“Potrei..” si lascia scappare. “No, no, non
posso. Non importa.”
Spinge indietro la sua sedia e si alza. “Buona
notte.”
È alla porta quando mi sento urlare, “Sei
davvero così tardo, Lupin? O è semplicemente che non sei interessato a me?”
Remus è paralizzato e io mi mordo un labbro.
Ho appena fatto l’unica cosa che Sirius si era esplicitamente raccomandato di
evitare: il confronto diretto.
“Mi dispiace,” sussurro, “Fa’ finta che io non
abbia detto niente. Non ti darò mai più fastidio, d’accordo?”
Gli do le spalle, ora. Le mani mi tremano
mentre aggiungo lo zucchero al mio tè.
“Stupida, stupida Tonks,” non faccio che
ripetere ad alta voce a me stessa. Sento una lacrima rigarmi il viso e la
scaccio con rabbia col dorso della mano, ma altre prendono il suo posto.
“Stupida Tonks!”
Quando mi volto di nuovo per sedermi a tavola,
rimango di sasso nello scoprire che Remus è ancora in piedi sulla porta. Credevo
se ne fosse andato... lontano dalla maliziosa strega pazza. Mi lascio sfuggire
un gridolino sorpreso e la tazza cade per terra, andando in frantumi.
“Remus!” esclamo, asciugando velocemente le
lacrime. “Ehm...”
“Tu non sei stupida, Ninfadora,” mormora.
Gli lancio un’occhiataccia e poi rispondo,
“Beh, evidentemente lo sono, visto che continuo ad impuntarmi su un uomo a cui
chiaramente non interesso. Chiunque altro sembra averlo capito, chiunque a
parte me, apparentemente. Quindi scusa, Remus, ma sì, penso di essere una stupida...
almeno quando si tratta di te.”
Puntando la bacchetta verso ciò che rimane
della tazza, mormoro. “Reparo.”
Quindi asciugo il pavimento e rialzo lo
sguardo per vedere che Remus non si è mosso di un millimetro.
“Ninfadora...” inizia, ma io lo interrompo.
“Non ho bisogno della tua compassione, Lupin.
Ho pensato che forse... ma evidentemente no. Per te sono solo una collega... e
la sciocca cuginetta di Sirius che ti ha divertito con la sua cotta. Ti prego,
vai via.”
Mi giro con l’intenzione di bere il tè che
avevo preparato per lui. Le mie mani tremano di nuovo e le lacrime tornano a
scendere con maggiore insistenza. “Stupida Tonks,” mormoro ancora.
All’improvviso, sento la sua voce
all’orecchio. Mi dice roco, “Ti ho detto che non sei stupida, Ninfadora.” Le
mani di Remus coprono le mie e so che è esattamente dietro di me. “Solo non
riesco a capire cosa tu veda in me.”
Il suo respiro mi solletica i capelli alla
base del collo, facendomi venire la pelle d’oca. “Per me tu sei adorabile,”
sussurro, “Semplicemente perfetto.”
Non dice niente per qualche minuto, poi
protesta. “No, non lo sono. Sono un...”
Mi giro. Il suo volto è a pochi centimetri dal
mio. “Lo so cosa sei, Remus. Sto parlando di chi sei, non di cosa sei; e per
me, tu sei perfetto.” Mi rivolge un’occhiata scettica, per cui continuo. “Sei adorabile,
intelligente, gentile, premuroso, forte, ma anche tenero, delicato...
affascinante.” Remus corruga la fronte nel sentirmelo dire. “Molto
affascinante.”
“No...” inizia, ma prima che io stessa mi
renda conto di quello che sto facendo, lo interrompo posando le mie labbra
sulle sue.
Scorgo lo choc nei suo brillanti occhi blu, ma
presto si chiudono e risponde al bacio.
Non è un bacio da segnare nel libro dei
record, ma è semplicemente perfetto, proprio come lui.
Quando ci separiamo, Remus si lecca le labbra
e mormora, “Cocco?”
Rimango interdetta per qualche secondo, poi
scoppio a ridere; “Il mio lucidalabbra...” inizio a spiegare, ma è il suo turno
di zittirmi con un bacio.
Riluttanti, ci lasciamo andare per la seconda
volta e lui sussurra, “Erano mesi che desideravo farlo.”
Deve aver letto lo smarrimento e la tristezza
nei miei occhi, perché si affretta a dire, “Il problema sono sempre stato io,
mai tu, Ninfadora, te lo assicuro.”
Mi bacia velocemente sulle labbra e continua,
“Non sapevo cosa fare. Avevo questa bella, giovane, intelligente, bella...”
“Hai già usato ‘bella’,” gli faccio notare.
Getta la testa all’indietro e si mette a
ridere.
“Mettiamola in questo modo, allora; non avevo
la minima idea di come comportarmi. Mi spaventavi. Per la prima volta nella mia
vita volevo qualcosa che non credevo di poter avere: tu. Ma io ti piacevo per
come sono e io...”
A quel punto si interrompe, rimane
completamente senza parole.
Sorrido.
“Sciocco,” lo rimprovero, scostandogli una
ciocca di capelli dagli occhi. “Mi piaci così come sei, più semplice di così...”
Mi rivolge un ampio sorriso che le mie labbra rispecchiano. “Avremmo potuto
sistemare la faccenda secoli fa, ma...”
Mi interrompe con un altro bacio, cui io
rispondo con entusiasmo. “Non pensare che io te la faccia passare liscia,” gli
sussurro all’orecchio, lasciandogli una scia di baci lungo la guancia. “Tutto
il dolore che hai provocato...”
Lanciò un’occhiataccia a Remus, che scoppia a
ridere.
“Che c’è di così divertente?” Di nuovo, mi
bacia. “Non pensare di potermi chiudere la bocca con...” ancora. “Smettila,” un
altro. “Remus!” E un altro. Riesco finalmente a staccarmi per poterlo guardare
in faccia. “E non cercare di usare quei tuoi occhioni blu su di me, perché non
funzioneranno!”
Sfortunatamente, sappiamo entrambi che è una
bugia.
Remus mi sorride sfacciatamente e si sporge
per l’ennesimo bacio.
Lo lascerò fare... per questa volta.
Salve... Ho pensato di ripristinare il “venerdì
traduzioni”, se per voi va bene...
Ho ripreso con questa, che era praticamente
pronta, ma venerdì prossimo credo di riuscire a tornare con qualcosa di
classico... se vi dico W—vi viene in mente niente?
A presto!
Nonna Minerva