Lì, in mezzo alla neve, c’era un unico puntino rosso, come una goccia di sangue sul bordo della strada. Lentamente si avvicinò a quella macchiolina iniziando a distinguere i contorni del fiore che giaceva lì come dimenticato da tutto e da tutti. Shirou si avvicino lentamente al fiore e ne sfiorò i petali congelati con i polpastrelli e poi aiutatosi dalla sciarpa fece cadere la neve dalla lastra dove vi era raffigurata la sua famiglia.
Era passato molto tempo da quando l’avevano lasciato li a crescere da solo. Si soffermò ad osservare la foto e cercando di non pianger iniziò a raccontare alla sua famiglia cosa fosse successo nel periodo che lui era mancato. I suoi nuovi amici, gli alieni…tutto e alla fine si ritrovò a conversare amabilmente con loro come se non se ne fossero mai andati. Era finito in un limbo, un mondo tutto suo, dove poteva lasciarsi andare cullato dalla leggera brezza. Ogni secondo che passava lo avvicinava sempre di più alla sua famiglia trascinandolo però in un baratro senza ritorno.
Il cellulare cominciò a vibrare. Quell’incanto, fortunatamente, si era spezzato. Shirou aveva paura di non ritornare mai da quel posto, aveva la brutta sensazione che un giorno lo avrebbero trovato lì morto congelato per parlare con la sua famiglia, e ora il cellulare l’aveva salvato. Cominciò ad incamminarsi per ritornare a casa, sbloccò i tasti per poter leggere sul display….. un messaggio. Lo aprì e cominciò a sorridere…. “tutto ok?” due parole, erano bastate quelle a farlo tornare in se “si ….ah Gouenji grazie c:”
..................l’aveva salvato ancora.
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