a
I
need your love
I need your time
When everything’s wrong
You make it right
I feel so high
I come alive
I need to be free with you tonight
I need your love
"Mi dispiace, ma non posso ricambiare i tuoi sentimenti." Le parole di
Ji rimbombavano ancora nella mia testa.
Ecco, era fatta! Dopo
più di 10 anni di fedele amicizia, mi ero
dichiarato e come c'era d'aspettarsi mi ero beccato un due di picche.
Stupido YoungBae ecco cosa si ricava dall'essere troppo presuntuosi..
Inforcai i miei occhiali da sole, presi un berretto che mi oscurava
completamente il viso e mi diressi alla mia auto, avevo proprio bisogno
di cambiare aria.
Iniziai a girare per le strade senza una destinazione ben precisa,
lasciandomi guidare solo dall'istinto, finché non mi
ritrovai in
un luogo a me ben noto. Un luogo segreto, così incontaminato
dall'uomo da sembrare irreale. Che nostalgia erano anni che
non
tornavo qui, che non tornavamo qui.
Scesi dall'auto e mi avvicinai allo strapiombo che si affacciava sul
mare. Era qui che anni prima, con Ji Yong, ci eravamo scambiati una
promessa. Sorrisi malinconicamente a quel ricordo lontano, ora quella
promessa era stata infranta.
Non volevo piangere, non volevo mostrarmi più ferito di
quello
che ero, fu tutto inutile perché calde lacrime solcavano il
mio
viso. Ero lì, tutto era uguale a prima, solo lui
mancava...Solo
lui.
Non avevo idea di quanto tempo fosse passato, un'ora? Un mese? Un anno?
Riuscii a riscuotermi solo quando sentii il telefono squillare, lessi
il nome sullo schermo e rimasi pietrificato. Era Ji Yong.
Trattenni il fiato fino quasi a scoppiare, era il caso di rispondere? Oh al diavolo! Mi
dissi rispondendo.
" YoungBae! Dove diavolo sei finito? Avevamo una riunione
questo
pomeriggio, cosa ti passa per quella tua mente bacata?" Porc..Era vero,
quel pomeriggio avevamo una riunione importante che riguardava il
lancio del nuovo disco, Ji era fuori di sé (lo era sempre
quando
si trattava di lavoro), ma insomma! Come poteva pensare che dopo il due
di picche che mi aveva dato avessi la forza di presenziare ad una
riunione? Non tutti siamo come lui, tutto casa e lavoro, anzi solo
lavoro.
"Si scusami solo che non sono Seoul e non mi sono accorto dell'orario,
chiedi scusa a tutti da parte mia." Ero veramente affranto e l'ultima
persona con cui desideravo parlare era proprio lui e a quanto pare lo
aveva notato anche lui, volevo solo chiudere questa conversazione il
più velocemente possibile.
"YoungBae, mi dispiace di averti ferito." Si lo so.
"Credimi non ti farei mai del male."
Ma me ne hai fatto.
"Torna
qui risolveremo tutto. Non scappare." Certo, come se ci fosse qualcosa
da risolvere.
"Non ti
preoccupare, non sto scappando, solo ho bisogno di stare
un po' per conto mio, per sbollire un po'. Per favore avvisa tu in
agenzia." Chiusi la chiamata senza dargli nemmeno il tempo di
ribattere, mi girai ad osservare ancora il mare.
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Quel ragazzo aveva davvero intenzione di farmi impazzire? Avvisare
io l'agenzia? Ma come potevo? Aveva intenzione di farmi
sbranare
dal presidente?
Se c'era qualcuno che mi faceva incazzare di brutto erano gli
scansafatiche e i codardi. YoungBae in quel momento stava facendo
entrambe le
cose, aveva dimenticato una riunione importante e stava scappando.
Scappando da ME!
Mi passai le mani tra i capelli, sfinito, il lavoro, i concerti,
l'album
e adesso anche YoungBae con la sua dichiarazione. Cosa avevo fatto di
male per meritarmi tutto questo?
Cosa dovevo fare? Lo amavo certo, ma non nel modo in cui lui amava me,
per me è sempre stato un amico, il migliore.
Mi spremetti le meningi pensando a dove potesse mai essersi cacciato
quell'idiota. Poi mi venne l'illuminazione. "Eureka!" Saltai
giù
dal letto e corsi in auto, in sottofondo sentito le onde del mare,
YoungBae era sparito da poche ore, quindi facendo i calcoli
era possibile che fosse lì. Era al nostro posto segreto.
Forse se mi fossi sbrigato
sarei riuscito a raggiungerlo in tempo, provai a richiamarlo, ma fu
tutto inutile. "Idiota di un telefono!YoungBae ti giuro che te la
farò pagare."
Guidando come un pazzo riuscii ad arrivare al dirupo, non so
descrivere la felicità che provai nel vederlo ancora
lì,
seduto sul cofano della sua auto.
"YoungBae" sussurrai, probabilmente aveva sentito l'auto arrivare, ma
non volevo spaventarlo.
"Ji Yong?" si girò verso di me, ma non riuscivo a vederlo
bene.
Aveva un po' la voce rauca, come se avesse pianto, mi si strinse il
cuore al pensiero che la causa della sua infelicità ero io.
"Come mi hai trovato? Ho disattivato il GPS." Come ne non avessi altri modi
per trovarti.
"Qui è dove ci siamo giurati di restare amici per sempre,
speravo che fossi qui e poi..ho sentito il rumore del mare." Mi
avvicinai lentamente fino a trovarci faccia a faccia. Quello sciocco,
stava effettivamente piangendo, mi avvicinai e lo liberai dal capello e
dagli occhiali. "Non credi di essere un po' cresciuto per scappare e
rintanarti qui a piangere?" Gli sorrisi, ma la sua espressione ferita
mi colpi come uno schiaffo.
Lo guardai dritto negli occhi, eravamo distanti pochi
centimetri l'uno dall'altra, YoungBae aveva sempre avuto degli occhi
così belli? Sentii qualcosa di strano, un sentimento che non
avevo mai provato prima, come una morsa che mi avvinghiava lo stomaco.
Le mie dita iniziarono a tremare mentre gli accarezzavo la guancia, poi
iniziarono a scendere giù fino alle labbra.
Abbassai la testa fino a toccare le sue labbra con le mie.
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Spalancai gli occhi dalla sorpresa, tutto mi aspettavo tranne che il
mio
desiderio più grande si realizzasse. Perché Ji mi
stava
baciando?
Quando sentii le sue labbra schiudere le mie questo pensiero
passò in secondo piano, smisi di resistere e mi abbandonai
al
bacio, anzi ne presi il comando, impadronendomi della sua bocca . Fu un
bacio lungo, meravigliosamente lungo, ma Ji si riscosse all'improvviso,
come se solo allora si rendesse conto di cosa stava facendo
e si staccò bruscamente. Probabilmente chiedendosi cosa gli
era
saltato in mente, sembrava un po' confuso.
Mi accigliai, insomma prima mi respingeva, poi mi baciava, ed ora mi
respingeva di nuovo...Al dolore era sopraggiunta l'ira. "Immagino che
ora tu sia
pentito, bene, perché ti faccio notare che sei stato tu ad
iniziare." Dissi spazientito. "Sono stanco Ji, non mentirò
più. Io ti amo, ti ho sempre amato. Ho fatto di tutto per
estirpare dal mio cuore questi sentimenti, credendo che fossero
sbagliati, ma sai che c'è di nuovo? Non lo sono,
perché
l'amore non sbaglia mai." Ji provò a parlare, ma lo
interruppi,
mi aveva dato del codardo? Bene gli avrei dimostrato che non era
così. "Amo tutto di te, amo il tuo sorriso, amo il
tuo stravagante gusto della moda, amo le tue nevrosi sul lavoro, amo la
tua espressione da bambino indifeso quando dormi, ma dimmi una cosa,
Ji...
dimmi la verità. Io cosa sono per te?" Scandii bene le
ultime
parole, affinché gli fossero ben chiare.
Ma a quanto pare era ancora sotto shock per il bacio e la mia
seconda
dichiarazione doveva aver completato l'opera. All'improvviso lo sentii
distante, forse avevo esagerato,
tentai di toccargli il braccio, ma lui si ritrasse bruscamente..Quella
mattina pensavo che il mio cuore si fosse già spezzato
irremidiabilmente e non credevo di potermi sentire ancora peggio. Mi
sentivo vuoto, come se mi ritrovassi in una notte senza luna e senza
stelle.
"Ti lascio un po' da solo così potrai schiarirti un po' le
idee." Mi allontanai lentamente da lui. Non poteva finire
così.
"Come ti avevo detto andrò via per un po',
tornerò quando mi sarà passata. Mi dispiace di
aver rovinato
tutto per il mio egoismo." Salii in macchina e chiusi la portiera
frettolosamente, probabilmente questa era proprio la fine.
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Restai per un momento sorpreso, sorpreso da me stesso e
sconvolto
dal fatto che per la prima volta in tutta la mia vita
YoungBae si
allontanasse da me.
Ma a chi vuoi darla a bere Ji? Sai benissimo
che è tutta colpa tua. Tu l'hai ferito, l'hai distrutto, per
poi
illuderlo e ferirlo ancora, sai cosa sei? Un bastardo!
Mi appoggiai a una roccia poco distante dal bordo, mi ricordo
chiaramente che da piccoli amavamo
stenderci a pancia in giù e osservare il mare dall'alto,
eravamo
giovani e senza paure.
Mi presi la testa tra le mani cercando di
mettere ordine in quel gran casino che avevo combinato.
Perché
diavolo lo avevo baciato? Cosa mi era saltato in testa?
Restai ancora per un po' a rimuginare su quei pensieri
finché
non decisi di non pensarci più e che il miglior modo per
distrarmi
era, come sempre, mettermi a lavoro.
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Non preoccupatevi, già ho il seguito di
questa fanfic! Dovete solo aspettare che la trascriva sul pc, esatto!
Ho scritto questa storia su un quaderno, così da poterla
portare
con me. Ho scritto in metropolitana, sull'autobus, sul tram, ma alla
fine posso dirmi soddisfatta.
Scusate per i probabili errori, se ne notate vi prego di farmeli
notare, così da poterli correggere...che dire spero che vi
piaccia e recensite se avete tempo ;)
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