PROLOGO: QUESTION
~·~W~·~
Passi felpati sull'asfalto.
Un uomo canticchiava una canzoncina...
Sete. Solo sete nella sua mente. Una sete dilaniante, tremenda, che fa
dimenticare anche il proprio nome. Ma a lui la sensazione quasi piaceva.
“Sono proprio masochista...” Disse a se stesso con un ghigno divertito.
Sì, gli piaceva protrarre la fame fino allo stremo, sentire di essere
sul limite di perdere il controllo e trattenersi ancora. Per cercare la
vittima giusta: quella che gli avrebbe dato il brivido di pensare che
forse non avrebbe mangiato quella notte, che forse avrebbe risposto
alla sua incessante domanda...
Ma chi prendeva in giro? Nessuno l'aveva fatto in 402 anni e quella
sera era davvero affamato. E non l'avrebbe fatto nemmeno la dolce
ragazzina di cui stava fiutando la scia... mah chi lo sa.
~·~M~·~
Camminava veloce verso casa. Era tardi e aveva solo voglia di infilarsi
il pigiama e di fare zapping seduta sul divano.
Cambiava incessantemente canzoni sull' i-Pod guardandosi
intorno.Tipiche strade della periferia di una grande città: muri
scrostati di vecchi magazzini abbandonati da una parte e un parco pieno
di barboni e tossici dall'altra. Yuppi. Proprio il posto più sicuro da
frequentare all'una di notte.
Ecco, finalmente le dita smaltate di nero avevano sfiorato il titolo
della canzone voluta. Qualche secondo di silenzio prima che il brano
inizi...
“AAAAAAAH” un urlo straziante aveva squarciato il silenzio della
stradina.
La ragazza alzò lo sguardo e contemporaneamente si strappo le cuffie
dalle orecchie.
Il cuore batteva a mille, il petto sembrava incapace di sopportare la
pressione provocata dal terrore che le era scoppiato dentro al suono di
quell'urlo.
Una ragazza. Una ragazza come lei in pericolo. E proveniva dal vicolo
li vicino, solo una cinquantina di metri più avanti.
I pensieri correvano e così i suoi piedi, spinti dall'istinto verso la
fonte dell'urlo.
Raggiunse il punto e la scena che le si parò davanti, che se l'avesse
vista in un film non l'avrebbe scossa più di tanto, nella realtà le
fece gelare il sangue.
Un uomo stava in piedi nel vicolo, tra un muro scrostato e un bidone
della spazzatura. Solo un lampione alle sue spalle illuminava la scena
rendendola irreale e da brividi: le sagome scure di due persone
contornate da una luce asettica e dallo squallore.
Sì, due. Perché dal braccio alzato dell'uomo, appesa come una
marionetta per la gola, pendeva un ragazza dai capelli biondi. I suoi
piedi scalciavano alla ricerca del terreno, senza trovarlo, e il petto
di lui era scosso da una risata: era pietrificata.
Non riusciva a capire cosa e stesse succedendo: tutta quella corsa a
perdifiato per poi rimanere lì impalata ad una decina di metri di
distanza, a guardare quel quadretto dell'orrore senza riuscire a
muovere un muscolo. Nulla, se non starsene lì ansimante, shoccata e un
po'... affascinata?!
Non riusciva a distogliere lo sguardo.
Poi lui parlò, “Dimmi bella bionda... cosa sono?” disse con voce
profonda e suadente.
La stretta intorno alla gola della ragazza era abbastanza lassa da
lasciarla parlare, o almeno per lasciare che ci provasse: “S-ah seih
u-u-una pe-pe-peh-rsona buonah- ah!”. La mano si strinse intorno alla
sua gola impedendole di andare oltre.
“Ahahaha!!” una grassa risata proruppe dal petto dell'uomo, il quale
gettò la testa all'indietro aprendo la bocca e mostrando i suoi lunghi
canini appuntiti e prominenti... zanne?
“Vampiro.” Cos'aveva detto?! Le parole le erano uscite dalla bocca
senza controllo. Come se avesse dato voce a tutti i collegamenti che il
suo cervello aveva fatto alla velocità della luce, ricordando tutti i
vecchi film dell' orrore in bianco e nero che aveva visto mille volte a
notte fonda sulla tv via cavo.
E poi lui si era girato. Dapprima sembrarono neri come la notte, poi si
aprirono, o cambiarono, non avrebbe saputo dirlo, ma d'un tratto i suoi
occhi furono di un blu tanto luminoso da risplendere nel buio.
In un secondo, un movimento del polso e il collo della bionda era
spezzato.
In due secondi, il cadavere giaceva a terra, le mani dell'uomo erano
sulle sue braccia e la costringevano contro il muro del vicolo.
Ma lei vedeva solo il blu, il blu di quegli occhi profondissimi che le
faceva girare la testa.
“Ripeti” scandirono due labbra carnose e perfette, tirate in un ringhio
a mostrare le zanne.
“Vampiro” si sentì rispondere con voce trasognante.
“Merda” poi il buio.
~·~W~·~
Aveva addormentato la ragazza con facilità, 'solo un vecchio trucco da
zingaro' si disse.
Non riusciva a capacitarsi di quello che era successo e la sua mente
vagava incessantemente, mentre si caricava la ragazza su una spalla e
si avviava verso il parco lì vicino.
Aveva risposto... aveva davvero risposto. Non aveva urlato, non era
scappata... c'era qualcosa in quella ragazza, qualcosa che avrebbe
dovuto approfondire. Non se ne sarebbe liberato tanto facilmente.
Dio, quanta voglia aveva di una sigaretta. Ma la ragazza pendeva
proprio dalla parte dove teneva il pacchetto, quindi avrebbe dovuto
aspettare di arrivare a casa per la sua dose di nicotina: ecco, la
ragazzina iniziava già a dargli problemi.
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Betato da Seline
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