Friendship is more powerful than the prejudices

di Beatlesmania60s
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La mia avventura comincia così:
Mi sveglio con il suono della mia orribile sveglia giallo fluo regalatami da mia zia, in una mattina di fine agosto. La notte fece così tanto caldo che non utilizzai nemmeno la maglietta del pigiama e utilizzai solamente i pantaloncini. Sto un po’ di minuti nel letto e mi alzo. Nella mia stanza perennemente in disordine, è difficile trovare ciò che cerchi se non sai dove cercare. Metto la prima maglietta che capita, vado in bagno, mi lavo la faccia e scendo giù in cucina.
Comincio a presentarmi:
Sono Max, un ragazzo quasi normale, con una famiglia normale, tranne per il semplice fatto che io e mio padre siamo dei maghi. Si, avete capito bene, maghi. Due anni fa ho ricevuto la fatidica ‘’lettera’’ e quando mia papà l’ha vista mi ha abbracciato e mi ha detto ‘’E’ arrivato il tuo momento.’’ E’ stato veramente tutto così strano perché non sapevo niente del mondo magico, ma grazie a mio papà me la sono cavata. Per me Hogwarts è un posto speciale, e chi lo negherebbe, ma per me è veramente speciale, perché lì mi sento a casa. Quando sono andato a Diagon Alley è stato veramente bello, soprattutto quando ho scelto che animale portare. Io ho scelto un piccolo gufo marrone chiamato Leo.
Lo smistamento è stato traumatico perché pensavo di capitare nella casa sbagliata ma alla fine, il Cappello Parlante ha scelto la casa giusta per me… Corvonero. Quando l’ho raccontato a papà nella lettera, mi ha detto che quando era ad Hogwarts anche lui finì in Corvonero. In effetti questa casa mi rispecchia molto, sapete? Curioso, stravagante e creativo! Anche solitario, a volte… molte volte.
I primi due anni sono stati veramente strazianti perché nonostante fossi pieno di amici (tutti della mia casa, le altre case ci reputano strani solo perché siamo creativi) mi sentivo solo perché nessuno riusciva a capirmi.
Comunque, scendendo vedo mia mamma che cucina
-Buongiorno Max! –disse.
‘Giorno mà. Dov’è papà?’ – dissi.
‘Oggi doveva andare a lavoro prima.’ – rispose.
Dopo mi avvicinai al tavolo e versai un po’ di succo di frutta nel bicchiere e andai a prendere la posta. Dopo varie bollette e pubblicità trovo la lettera da Hogwarts e subito spunta un sorriso sulle mie labbra.
Stavo per ritornare a casa.
 




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