____________________Nota
iniziale
Salve! Piccolo
chiarimento iniziale: Chad
Taylor
Jason
Coro
L’Isola che Non
C’è
Non posso farcela. Andiamo, come possono
aspettarsi questo da me!
Impossibile!
Cosa? Ve lo dico subito.
Gabriella è malata. Quindi, Gabriella
non può uscire di casa. Dunque Gabriella non può
venire a scuola. Di conseguenza, Gabriella non può fare il
musical di quest’anno, Peter Pan.
E perché questo mi sconvolge tanto,
invece di provocarmi una semplice delusione per lei?
Semplice: Gabriella era la protagonista, era
Wendy. E io sono la sua sostituta.
Obietterete: perché non la fa Sharpay?
Semplice: lei fa due parti, la zia e Giglio
Tigrato, e non ha nessuna sostituta.
Quindi, eccomi qui, mentre indosso la mia camicia
da notte, con sotto la scomodissima imbracatura a cui dovrò
attaccare il cavo che serve per volare.
E tra meno di mezz’ora dovrò
salire sul palco! Io!
-Allora, Tay, pronta?- domanda Sharpay entrando
nel camerino con indosso un vestito elegante, verde smeraldo con la
gonna lunga, sistemando appeso il costume per Giglio Tigrato, il tipico
abito indiano con tanto di frange e piuma. Le rispondo con un mugolio
straziante, e lei mi guarda sorridendo –No, dai, non devi
essere negativa. Fai come me…- e inizia quegli esercizi di
rilassamento che Ryan fa sempre con lei. Si aspetta forse che la imiti?
Si, certo Sharpay, aspetta e spera…
Comunque non rimane sola per molto: Ryan arriva
immediatamente e si unisce a lei. Il suo look abitualmente stravagante
rende meno strano vederlo con la calzamaglia e il costume verde acceso
di Peter Pan.
Si, ovviamente, lui è Peter.
-Ma non si vergognano a fare nulla quei due?-
domanda ridendo Kelsie, venendomi accanto.
Per la prima volta, non sarà la
pianista ma una dei protagonisti, infatti indossa un pigiama intero:
interpreta Michael.
-Pare proprio di no.- scoppia a ridere Troy, che
con quella camicia da notte e quegli occhiali è
l’ultimo che può parlare: interpreta John.
Dopo un po’, arriva anche Zeke, con
addosso un frac: non so quanto possa essere credibile il fatto che
interpreta il signor Darling, ma si è rifiutato di
interpretare parti più presenti e la Darbus non ha
insistito, visto che non è che abbia tutta questa prontezza
di spirito, sul palco. Martha ci raggiunge con l’abito
elegante della signora Darling, nostra madre.
La porta di apre, arriva Jason con la barba
posticcia, la bandana rossa e la pancia imbottita per interpretare
Spugna, e infine entra lui. Chad.
Oddio quanto è bello… la
parrucca e i baffi nascondono un po’ le sue naturali
attrattive, ma lo stile piratesco gli dona moltissimo e il tutto
è completato dagli stivaloni con la suola di dieci
centimetri (necessaria perché sembri un adulto mentre noi
siamo bambini) e l’uncino.
L’ho visto spesso durante le prove, e
devo dire che non mi aspettavo tanto talento, né tanta
capacità di mettersi in gioco: il suo capitan Uncino,
atteggiato a prima donna, è assolutamente perfetto! Certo
non sono molto obiettiva: per me lui è sempre perfetto.
Peccato che lui mi reputa solo un’amica.
Lo vedo salutare Ryan, prendendosi l’un
l’altro in giro, e non appena nota che io ho finito di farmi
i boccoli ai capelli mi si avvicina.
-Ciao.- mi saluta –Nervosa?-
-No.- mento. Lui se ne accorge e mi sorride
facendomi sciogliere –Non preoccuparti. Sarai grande.-
Beh, lo scopriremo presto, pare: la Darbus ci
chiama. Gridiamo il “merda, merda, merda!” di rito
e ci avviamo dietro le quinte. Io, Kelsie e Troy andiamo sul palco e ci
mettiamo in posizione.
Il sipario si apre. Il cuore mi batte
all’impazzata, ma i miei occhi incontrano quelli di Chad.
Sembra che mi dicano di non preoccuparmi, che lui
è lì con me… so che è senza
dubbio solo la mia fantasia, ma questo mi calma. Come da copione inizio
a riordinare uno dei letti e intanto Kelsie e Troy iniziano a fingere
di duellare.
-Michael, tieni l’uncino con la mano
destra, mentre Uncino ha perso la sinistra.- faccio notare
pedantemente: in effetti è una soddisfazione poter dare a
Wendy il carattere che le ho sempre attribuito invece di quello
dolcissimo che aveva scelto Gabriella. La mia Wendy e pedante, per
fettina ed estremamente logorroica.
La prima scena procede alla perfezione e riusciamo
a fare abbastanza bene anche la canzone: questo da a tutti la carica
giusta.
Un soddisfacente “Oooooh!” ci
raggiunge dal pubblico quando, mentre noi tre siamo a letto, Ryan,
ovvero Peter, entra con uno spettacolare volo dalla finestra,
fermandosi in mezzo al palco nella tipica posa del personaggio, con le
mani sui fianchi e un sorriso vincente sul volto.
La ricerca dell’ombra, poi mi sveglio.
-Peter Pan!- esclamo balzando in piedi
–Ma perché piangevi?-
-Io non stavo piangendo!- esclama Ryan offeso
–Io non piango mai! Ma non riesco ad attaccare la mia ombra.-
spiega mostrandomi la rete nera che è la sua ombra.
-Oh ma certo che non ci riesci, non è
che l’ombra si attacca come stavi facendo tu, nono,
è impossibile, davvero… ma non è che
è colpa tua sai sei un maschio e queste cose non le puoi
sapere, io invece sono una femmina e la mia mamma me l’ha
insegnato, e poi mi ha insegnato anche a fare i letti perché
i miei fratelli sono maschi e non sono capaci invece io sono una
femmina e quindi queste…-
-Ma quanto parli?- mi interrompe facendo scoppiare
a ridere il pubblico.
Gli cucio l’ombra e mi presento
–Io mi chiamo Weeeeeeeendy…- inizio con lentezza
esasperante –Mooooooira…
Aaaaaaaangela….. Darling.-
-E io sono Peeeeeeeeeter…
Peeeeeeeeter…. Peeeeeeeeter… Pan.- risponde lui
improvvisando, prendendo in giro il mio personaggio. Non so come faccio
a non scoppiare a ridere.
Arriva la scena del volo, e il cavo mi solleva.
Volare è bellissimo, e se avevo ancora
un po’ di agitazione la perdo del tutto.
Un telo nero viene fatto scendere davanti alla
scenografia: io, Ryan, Troy, e Kelsie atterriamo lì davanti,
mentre dietro stanno cambiando la scenografia.
-Guardate là!- esclama Ryan dopo un
po’, indicando in basso –La vedete? È la
nave di Uncino!-
I fili ci tirano su nuovamente e usciamo. Il telo
si alza e il palco è buio.
Non devo cambiarmi, perciò mi fermo in
modo da poter vedere.
La musica parte e un raggio di luce punta sulla
figura di Chad, di spalle, l’uncino sollevato.
-Ciurma! Questo silenzio
cos’è? Sveglia! Tutti a rapporto da me…
Spugna, pendaglio da forca! Possibile che nessuno si muove? Sono o no
il comandante di questa lurida nave, di questa lurida nave?-
Le luci esplodono con la musica e Chad si volta
cantando, mentre la ciurma inizia a ballare.
-Sono o
non sono il capitano Uncino?
E allora quando vi chiamo
Lasciate tutto e correte, e fate presto perché,
chi arriva tardi lo sbrano!
Avanti chi mi da notizie di Peter Pan?
Lo voglio vivo però quando lo acchiappo non so che cosa gli
farò!-
A fine canzone Chad esce tra gli applausi. Jason
entra e presenta il suo personaggio, Spugna, con una canzone, poi un
parte recitata tra Chad e Jason, e tocca di nuovo a noi.
Tutto continua alla perfezione. Gli indiani, la
liberazione di Giglio Tigrato e la commovente scena
dell’avvelenamento di Trilli.
Incredibilmente, Ryan ha la capacità di
convincere, con la sua recitazione, l’intero pubblico,
compresi gli studenti, ad alzarsi in piedi gridando –Io credo
nelle fate!-, così Trilli guarisce.
E io impallidisco ricordando cosa sta per
accadere.
La scena che più temo sta per arrivare.
Fino ad ora, io e Chad non ci siamo mai trovati
contemporaneamente sul palco. Ma…
Ecco. L’ultima canzone prima che
succeda: Kelsie e Troy sono sul palco, legati con gli altri bimbi
sperduti, tra i pirati. Chad è in piedi al centro del palco
e inizia a cantare con voce bellissima ma vanitosa e soddisfatta,
perfetta per il personaggio.
–Che
paura, che paura, che fa Capitan Uncino.
Quando entro io in scena non ce n’è più
per nessuno.
Osservate il portamento… ammirate
l’andatura…
La mia tecnica geniale per incutervi paura!
E che musical sarebbe, se non ci fossi io… che mi son
sacrificato per la parte del cattivo…-
Parte il coro –Che
paura, che paura, che fa Capitan Uncino.
Fate largo, fate largo, sta arrivando il primo attore.
Elegante, raffinato, è un talento naturale.
Ha già quattro nomination, per l’oscar del
terrore…-
Dopo qualche minuto la scena si conclude con Chad
che ordina a Jason –Vai a prendere la Mamma!-
Jason esce ed entro con lui, i polsi legati.
Ecco. Sono sul palco con lui. E a breve dovremo
cantare… oddio.
Non ce la faccio… davvero, non posso
farcela…
Chad si volta verso di me e mi guarda mentre la
musica inizia. Posso farcela.
-Nel
covo dei pirati c'è poco da scherzare
chi
non si arruola finisce in fondo al mare...
Finanche
i più convinti, finanche i più decisi
a
denti stretti si sono tutti arresi....-
La sua voce si sostituisce alla mia e mi percorre
un brivido mentre mi punta l’uncino alla gola, incatenando il
suo sguardo nel mio e tenendomi il polso in modo che io possa
indietreggiare senza cadere.
-Come
sei brava a raccontare
ad
inventarti quelle avventure
sembrano
vere...che fantasia che hai!-
Chad mi lascia e costringo me stessa a voltarmi
verso Jason, anche se tenere lo sguardo fisso su Chad sarebbe molto
più gradevole. Jason inizia a cantare e io indietreggio
nuovamente.
-Ma
dimmi come fai a non aver paura
o
sei incosciente oppure sai che è un sogno
che
non dura…-
Uno stacco musicale e mi trovo di nuovo di fronte
a Chad.
-Io non volevo però!- esclamo con voce
piangente.
-Io non volevo però!- mi fa il verso
Chad, e continua, col tono orgoglioso di Uncino -Speri ancora in Peter
Pan? Ma questa volta non verrà… e sai
perché? Perché Peter Pan è morto.
Avvelenato… non c’è più!-
conclude con una risata malvagia, poi mi attira a sé,
facendo poggiare la mia schiena contro il suo petto, e mi tiene stretta
puntandomi l’uncino alla gola.
Eppure la sua stretta è dolce. Non è
quella che dovrebbe essere la stretta di Uncino che minaccia Wendy. Era
lieve, leggera, come se osasse appena toccarmi. E mi fa rabbrividire
sentire il suo fiato sul mio collo mentre riprende a cantare.
-Tutte le
tue avventure son belle da sognare
però nei sogni non ti puoi rifugiare...-
La ciurma si unisce a lui, che continua a tenermi
stretta.
-Come sei
brava a raccontare
ad
inventarti quelle avventure
sembrano
vere...che fantasia che hai!-
-Tu
già lo sai cosa fare
è
come nei sogni, è come nelle avventure
ma
il principe azzurro stavolta forse non viene
e
contro i pirati dovrai lottare davvero!-
Sei tu il mio principe azzurro Chad… ma
questo non posso dirglielo. Anche se lo vorrei… ma che senso
ha?
Io sono davvero Wendy. Sono una ragazzina
sognatrice che segue il suo amore fino all’Isola che Non
C’è e poi torna a casa, senza averlo conquistato,
dopo aver compreso che non può aspettarsi di ottenere
più di quanto ha già, che non può
perdersi nei suoi sogni.
E come Wendy, alla fine anche io
crescerò. Non ti dimenticherò… ma
accetterò di non essere ricambiata.
-Ma oramai
già lo sai dai pirati cosa ti puoi aspettare!
Ti potranno insultare, minacciare, in fondo è il loro
mestiere!
Ti faranno i versi, le boccacce, ti faranno le facce scure!
E' per questo che si allenano davanti allo specchio
quasi tutte le sere!-
Di malavoglia mi libero dalla presa di Chad e lo
guardo con aria di sfida.
-Ma lo
fanno per cercare di vincere le loro stesse paure!-
Chad mi afferra il braccio e mi spinge verso un
finto trampolino mentre la ciurma termina la canzone.
-Oramai
già lo sai dai pirati cosa ti puoi aspettare!
Ma è proprio questo il tuo vantaggio e non ci rinunciare!
Oramai già lo sai dai pirati cosa ti puoi aspettare!-
Ryan entra in scena. Per salvarmi.
Già, il mio migliore amico che mi salva
da un amore che mi farà soffrire.
Ma non puoi farlo, Ryan.
Non è una favola…
è la realtà. Soffrirò, ma ne
varrà la pena, anche se lui non lo saprà mai.
Lo spettacolo finisce: Uncino muore, Peter ci
riporta a casa.
Lieto fine seguito dai saluti finali.
Corriamo sul palco. Chad mi prende per mano e
corriamo tutti insieme verso il pubblico che applaude, inchinandoci.
Il sipario si chiude e tutti gridiamo, felici,
abbracciandoci a vicenda.
Chad mi attira a sé abbracciandomi con
affetto, poi mi lascia con un sorriso bellissimo.
-Bene, ragazzi, andiamo a sederci, il coro della
scuola ha preparato una piccola conclusione per la serata.- dice la
Darbus, e ci guida verso il fondo della sala. Ci mettiamo
nell’ultima fila, tutti quanti ancora con addosso i costumi
di scena.
Io mi siedo nell’ultimo posto prima del
muro e Chad si siede accanto a me. Accanto a lui, Troy e Sharpay si
tengono per mano, e prima che il coro possa essersi sistemato hanno
iniziato a baciarsi.
Chad, che si è tolto i baffi finti ma
non la parrucca, il cappello e il resto del costume, mi guarda alzando
gli occhi al cielo, e io mi costringo a ridere. In realtà,
penso solo che vestito così è ancora
più affascinante del solito.
Il coro si è sistemato e uno di loro fa
una breve presentazione –Abbiamo deciso, come omaggio ai
bravissimi ragazzi che hanno fatto lo spettacolo, di riprendere una
delle canzoni del loro musical: “L’isola che non
c’è”-
-Seconda
stella a destra
questo
è il cammino
e
poi dritto, fino al mattino
poi
la strada la trovi da te
porta
all'isola che non c'è.
Forse
questo ti sembrerà strano
ma
la ragione
ti
ha un po' preso la mano
ed
ora sei quasi convinto che
non
può esistere un'isola che non c'è-
No, non esiste. L’isola che Non
c’è… lì, forse, Chad
potrebbe ricambiare i miei sentimenti.
Beh, lì tutto è possibile.
Ma non esiste nessun luogo del genere. E nella realtà non
potrà mai accadere, e questo mi fa male.
-E
a pensarci, che pazzia
è
una favola, è solo fantasia
e
chi è saggio, chi è maturo lo sa
non
può esistere nella realtà!
Son
d'accordo con voi
non
esiste una terra
dove
non ci son santi né eroi
e
se non ci son ladri
se
non c'è mai la guerra
forse
è proprio l'isola
che
non c'è.... che non c'è!-
Chad mi prende la mano e sobbalzo. Mi volto stupita verso di lui, che
mi sorride dolcemente.
-Un peccato essere tornati dall’Isola
che Non C’è, vero?- gli domando, imbarazzata.
-Tornati? E quando è successo?- mi
domanda stringendo di più la mia mano –Chi lo dice
che non siamo ancora sull’Isola?-
Rido, ma lui non fa lo stesso.
-Dico sul serio. Sull’Isola che non
c’è i sogni si avverano. E io non ho ancora perso
la speranza che il mio si avveri.-
Mi manca il respiro. Sta dicendo quello che penso?
Oh, no, è impossibile.
Eppure… impossibile? Che significa? Chi
stabilisce cos’è impossibile?
Non lo è. Non è impossibile.
Non sull’Isola che Non C’è, ed
è lì che voglio essere… è
lì che sono!
-E non
è un'invenzione
e
neanche un gioco di parole
se
ci credi ti basta perché
poi
la strada la trovi da te...
Son
d'accordo con voi
niente
ladri e gendarmi
ma
che razza di isola è?
Niente
odio e violenza
né
soldati né armi
forse
è proprio l'isola
che
non c'è.... che non c'è!-
Spinta da quest’idea, lo bacio,
rapidamente, ma senza che lui possa non capire. Ci separiamo e mi
sorride con dolcezza. Poi mi bacia a sua volta, e stavolta il bacio
è più lungo.
-Seconda
stella a destra
questo
è il cammino
e
poi dritto, fino al mattino
poi
la strada la trovi da te
porta
all'isola che non c'è.-
Eccomi. Stretta a Chad, stretta al mio principe
azzurro, io ho trovato la mia Isola che Non C’è. E
non potrebbe essere più reale. Non scomparirà
crescendo, perché in ognuno di noi ci sarà sempre
una parte del bambino che siamo stati. E l’Isola
vivrà in me, per sempre, con il mio amore.
-E
ti prendono in giro
se
continui a cercarla
ma
non darti per vinto perché
chi
ci ha già rinunciato
e
ti ride alle spalle
forse
è ancora più pazzo di te!-
_______________Nota
di Herm90
Le canzoni non sono mie,
e nemmeno le battute del musical, ma di "Peter Pan il Musical"
Che ne dite? Patetica? Non so, ma a me è piaciuto scriverla,
e non potevo non scrivere qualcosa sul musical di Peter Pan dopo averlo
visto due volte in una settimana^^ le parti sulla storia di Peter
Pan... è la mia visione del significato, io l'ho sempre
concepita così, ma è una cosa personale e
immagino che possa non coincidere con le vostre^^ in caso, chiedo venia!
Ficcy dedicata a Wendy,
ovvero Vivy,
poichè è un po' logorroica in questa ficcy, alle Disneyane e al
grande cast
del musical, anche se non la leggeranno mai, ovviamente^^
fatemi sapere che ne
pensate!
VVTB!!!
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