Dìs e la compagnia - Durin - Il mirolago
Titolo: È per momenti come
questo, che l'ha portata con sé.
Personaggi: Dìs, Thorin,
Bofur, Bombur, Gloin, Ori
Genere: comico, malinconico
Rating: verde
Capitoli: one-shot
Note:
So che può
sembrare strano,
ma stavo ascoltando i Myrddin e mi sono chiesta: "e perché
non
una Dìs che parte insieme alla compagnia alla conquista di
Erebor?". La nana me la sono sempre immaginata in mille modi, gentile,
timida, esagitata, autoritaria, sadica, spietata, dolce e in questo
caso ho pensato a una Dìs che mette in riga tutti, nessuno
escluso, ma che in fondo... basta! Non vi dico altro! Anch'io in questo
momento mi sento un po' sadica! x)
La canzone citata
è: "Ballo del cerchio/Il Mirolago" dei Myrddin che fa parte
dell'album "Il Drago". :)
Grazie a chi
leggerà la storia, a chi la aggiungerà alle
preferite, seguite o ricordate e a chi vorrà lasciare una
recensione! ^^
Buona lettura! ^^
Bombur
succhiò via dal mestolo tutto il brodo per sentirne il
sapore, trovandolo ottimo.
Immerse di nuovo il cucchiaio in legno nel pentolone per prenderne
dell'altro, ma una mano schiaffeggiò la sua. Dìs,
come una
furia, era corsa verso di lui e l'aveva beccato appena in tempo.
- Pensavi di passare inosservato, Bombur?
chiese la nana con tono di rimprovero. Il nano cercò di
ribattere, ma lo sguardo severo di Dìs fermò sul
nascere
ogni protesta.
Bofur, seduto a fumare la pipa sopra di un tronco caduto, rise nel
vedere suo fratello sospirare e guardare con occhi sognanti la zuppa,
che ancora bolliva sul fuoco.
- Tu Bofur, invece di ridere vieni a darmi una mano!
Il nano, spaventato dal tono minaccioso di Dìs, si
alzò
subito e la raggiunse. Fili e Kili, in un angolo a osservare la scena,
sospirarono al ricordo di loro madre che li minacciava con qualsiasi
cosa avesse in mano se non avessero fatto quello che diceva lei. Ma,
nonostante i cupi ricordi, non poterono fare a meno di farsi scappare
una risatina divertita nel vedere nani più grandi di lei, e
soprattutto guerrieri, cadere vittime della sua autorità e
sottostare a ogni suo ordine.
- A voi due penserò dopo,
disse la nana, senza neanche voltarsi a guardare i due figli, che
scattarono immediatamente sull'attenti.
- Nani! Disordinati, sporchi e insensibili,
cominciò a elencare come una litania mentre girava
velocemente il mestolo
nel brodo, affiancata da Bofur, già pronto con le scodelle.
- Stupidi, incapaci, troppo indaffarati a portare avanti guerre per
pensare a un po' di pulizia personale, e senti che puzza!
- Ma la puzza è perché ha piovuto e ci siamo
infangati e fino a che non troveremo un fiume non...
Dìs si girò a osservare Bofur con uno sguardo di
rimprovero per essere stata interrotta, e il nano si zittì
subito. Versò una buona dose di brodo nelle scodelle e
sospirò. Se non ci pensava lei a quei nani...
Thorin, fumando con la sua pipa, non aveva tolto gli occhi dalla sorella
neanche per un momento, troppo divertito dalla scena che aveva davanti
per fare qualcosa. Dìs, come in passato, sfoggiava tutta la
sua
autorità e metteva in riga l'intera compagnia, anche
Gandalf. Lo
stregone e lo scassinatore, seduti vicino a lui, osservavano la scena,
il primo divertito, il secondo sconvolto.
La nana si girò verso di lui e gli lanciò uno
sguardo furente.
Non ricordava perché avesse deciso di portarla con loro.
Probabilmente era stata la sua minaccia di dare fuoco a Erebor una
volta riconquistata, più semplicemente l'aveva preso per
sfinimento.
Insieme ai suoi nipoti aveva provato a farle cambiare idea, ma a niente
erano serviti gli inviti a usare il buon senso. Aveva detto che loro dovevano usare
il buon senso, e che Erebor era anche la sua di casa. Detto
da una che poco prima aveva minacciato di dare fuoco al regno...
In ogni caso, alla fine era partita anche lei con loro.
E Thorin non sapeva se fosse una fortuna o una disgrazia, visto che ora
stava rimproverando i suoi figli per la risatina di poco prima.
§
Durin si destò
in un mondo appena nato
sotto una luna, vergine
e pura
su di un prato mai
calpestato,
egli si inchinò, a guardar nel Mirolago...
L'intera
compagnia ascoltava assorta, fumando la pipa, il canto di
Dìs.
Capitava che qualche volta la nana, davanti al fuoco, cantasse a voce
bassa antiche
canzoni di un tempo lontano, giunte fino a lei tramite i discendenti di
Durin. Una rarità per i nani che appartenevano a altre
stirpi.
Thorin la lasciava cantare, osservando anche lui, come gli altri, il
fuoco.
...non più arpa,
né martello
e del fuoco memorie
lontane...
Non che la compagnia scoppiasse a piangere nell'udire le sue canzoni,
preda di una sincera malinconia, ma sicuramente la sua voce dolce e
delicata scaldava il cuore a ognuno di loro e li riportava indietro nel
tempo, a ricordare i momenti più belli di un passato non poi
così lontano.
... sul fondo una corona
per il re di un altro
tempo.
§
Glòin osservò la cenere del fuoco appena spento.
Le serate passate in quel modo spronavano l'intera compagnia a dare il
meglio di sé; ogni singolo nano era deciso a riconquistare
Erebor, niente avrebbe impedito loro di tornare finalmente a casa.
Ori, scribacchiando sul suo diario, rifletté
sul perché alla fine un nano autorevole come Thorin avesse
ceduto di fronte alla richiesta di Dìs e l'avesse portata
con
loro. Non che la nana gli desse fastidio, tutt'altro, semplicemente era
curioso.
Rifletté a lungo, poi scrisse un'ultima cosa.
«È
per momenti come questo, che l'ha portata con sé.»
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