Ciao a tutti di
nuovo! Lo so che sono la solita tizia a cui non gliene frega a nessuno
se c'è o non c'è, ma non vi libererete facilmente
di me... Ritornando alla Fan Fiction, so che state pensando, "Ma questa
è scema, ha avuto tutta l'estate per scrivere Fan Fiction,
ma no, lei ha preferito iniziare il giorno prima che arrivasse la
scuola a romperle i coglioni". Ebbene si, io d'estate mi impigrisco
troppo, e persino scrivere sul pc diventa stressante (io prendo
l'estate come una specie di letargo, solo che dormo, mangio, sto con
gli amici e poi il resto è noia). Ma io aggiorno a
intervalli di due o tre giorni (di solito, poi magari quast'anno anche
un pò meno spesso), perchè quasi tutte le sere
resto a casa, e posso dedicarmi a EFP. Ora ringrazio chi ha letto il
mio discorso (che non so neanche perchè l'ho fatto). Buona
lettura.
Avvisi:
1)
Nella mia Fic, Milady è stata salvata da Buckingham, che
però non voleva fare guerra alla Francia, ma voleva fare
solo un finto trattato di pace, per poi attacarer la Francia, quindi
c'era solo una aereonave che era venuta in pace.
2)
Narrerò in base ai POV (Point Of View), e come nella mia One
Shot, le parole in corsivo sono i pensieri.
Tre mesi dopo...
Milady's POV
Mia cara, cerca di
ascoltarmi, tu devi ritornarci, se no il mio piano non
riuscirà mai! - Mi disse il duca, cercando di convincermi a
rimettere piede in Francia.
No, io non
tornerò mai in Francia! - Esclamai io arrabbiata. Quanto
lo odio! - E
poi questo era il nostro piano, è il nostro piano! - Dissi,
dopo essermi calmata. Stai
calma, tra un pò il Cardinale lo affonderà,
oppure l'incontrario, tanto dopo dovrò solo scegliere con
chi stare.
Allora cosa facciamo,
sei tu la mia spia! Lo so perchè non vuoi tornare in
Francia! - Disse lui fermamente, per poi far crollare nella stanza un
silenzio fastidioso.
No, non lo sai -
Gli dissi calmamente. Lo
sapeva. Ne ero certa. Mi avrà osservata per tutto il viaggio.
Ti ho vista su
quella nave. E poi ho sempre saputo che tu nutrivi ancora sentimenti
per lui. Ogni volta che dici il suo nome, riesco a sentire la tua
tensione nell'aria - Mi dissi, sicuro, ma allo stesso tempo
comprensivo. Ok,
è il momento di affrontare la verità, certo non
sarà facile dirlo, e sopratutto al Duca.
Hai ragione, hai
tremendamente ragione. Lo ammetto. Ed è per questo che ti
prometto che se tornerò in Francia non ce l'ha
potrò fare a reprimermi. Lo dico per il suo bene, per il
nostro bene - Dissi io guardandolo negli occhi. Che
stupida! Perchè lo hai detto! Ma perchè lo ami!
Non c'è nè motivo, lui è solo... Un
moschettiere... Una persona povera... Un uomo... Perfetto. Uff, ma
perchè non riesco a controllare il pensiero!
Mi si
avvinò molto, forse anche troppo, e mi sussurò
nell'orecchio - Lui vi ama? -
A quella domanda
non risposi subito, ci pensai per dieci secondi e alla fine dissi - La
scorsa volta che ci siamo visti ha cercato di uccidermi quindi.... Mi
ama ancora, anche se reprime il suo sentimento perchè io
sono stata davvero cattiva con lui -
Lui fece un
sorriso malvagio e inquietante e mi abbracciò dolcemente,
come se mi volesse cullare. All'inizio rimasi rigida, non mi mossi,
come se mi aspettassi che tra poco mi inficcasse un coltello in pancia,
ma dopo pochi secondi mi lascai andare e mi cullò, come se
fossi una bambina. In pochi secondi avevamo iniziato una sottospecie di
ballo, solo che eravamo abbracciati e ci muovevamo a destra e a
sinistra.
Dopo alcuni
minuti il silenzio che era piombato svanì, e dissi una delle
poche frasi che mi fece sentire veramente un mostro - Ci credo che
reprime i suoi sentimenti, da come lo avete trattato. Ma sai ,questa
può essere una cosa a nostro vantaggio - Fermammo il ballo e
ci guardammo andcora più intensamente, come se mi avesse
inviato il suo pensiero nel mio cervello. Avevo
capito. Non penso che sarei riuscita. Non so se l'avrei fatto.
Ritornò il
silenzio. Quel
fastidioso silenzio che in questa ultima ora non faceva altro che
tormentarmi. Abbassai
lo sguardo. E pronunciai le parole sbagliate.
Lo
farò, ma promettimi una cosa - Gli dissi io, mollandolo e
allontanandomi. Non
volevo guardarlo negli occhi, e incomincai a camminare per la
stanza, osservando tutto. Gli oggetti erano meravigliosi, c'erano
tantissimi gioielli in oro, orologi, pistole meravigliose. Alcune volte
non mi riuscivo a capacitare di come io sia riuscita ad arrivare
così in alto, a stare nella stessa stanza con persone
così ricche e potenti. Poi mi ricordo di tutte le
falsità, le bugie, le prese per il culo che ho fatto patire
a tantissime persone. Specialmente a lui. Non voglio più
chiamarlo per nome, non me lo merito, lui fa parte del passato, non
voglio più vederlo, ma devo.
Mi dica, cara - Mi
rispose lui, interrompendo i miei pensieri. Odio
quando mi chiama "Cara". Non so perchè, ma l'ho sempre
odiata questa parola nei miei confronti, ma decisi di ignorarlo e di
rispondere. Come facevo da tempo.
Dopo quella missione io
non ritornerò mai più in Francia, almeno che io
non lo voglia - Dissi fermamente, girandomi verso di lui e vedere il
suo sorrisino da Casanova che odio terribilmente, anche più
di quando mi chiama "Cara". Oggi
ho scoperto di odiare tanto di lui.
Va bene, ma
penso che ci ritornerai - Disse lui, quasi per prendermi in giro. Poi,
fece una piccola pausa e mi spiegò - Allora... Tu farai
finta di essere diventata buona e tutte quelle balle là, e
ritornerai con i moschettieri, li distruggeremo, tornerai a palazzo,
faremo una guerra, conquisteremo la Francia, a proposito, il Re mi ha
già proposto alcuni territori interessanti, che io
possiedirò, e anche tu vivrai molto molto adagiata, anzi
potrei anche comprarti qualche titolo e alla fine saremo tutti felici
-. Quando
fa così sembra davvero pazzo, in confronto io sembro una
brava persona. Però non potevo, il Cardinale mi
noterà e tutto andrà in fumo, quindi devo rifare
il piano. Dirò al Cardinale che stare con i moschettieri
è un mio piano per distruggerli e quindi avrò le
sue grazie. Poi dovrò anche chiedergli molte volte scusa,
per tutte le volte che le sue guardie saranno sconfitte da una donna.
Un vero scandalo. Però non ho calcolato un piccolo
particolare. Come farò a tradirlo di nuovo. Sicuramente con
lui vicino mi diminticherò di tutto e di tutti. Poi non
è neanche detto che lui mi rivoglia ancora nella
squadra.
Allora è
deciso, stanotte partiremo! Anzi, adesso, presto prepariamo tutto -
Disse, per poi chiamare i suoi servi e le dame del suo palazzo.
Non sapevo se
essere felice che ritornavo ancora in gioco o esser triste, mi limitai
a fare un sorriso spento al Duca, che non vedeva l'ora di ritornare in
quel meraviglioso, ma sporco e corrotto Paese, di nome Francia.
Fine
primo capitolo, spero che vi sia piaciuto, le recensioni sono sempre
gradite, e perdonate i miei errori di ortografia, sta sera ho scritto
presto (ma di solito scrivo un pò più tardi)
quindi ho il tempo per rileggerlo, ma non succederà sempre.
I capitoli non saranno molto lunghi, mi dispiace.
Grazie della lettura.
Anel
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