Antitesi del buon ninja
Antitesi
del buon ninja
Toshigaku Kobayashi
Età:
45
anni
Paese
della terra
Villaggio
della lontra (avamposto commerciale, 45 km
sud-sud-est dal Villaggio della Roccia)
Professione:
venditore
di spezie
Abitazione:
xxx
Rapporti
interpersonali: xxx
Accusa:
tradimento
aggravato
Eventuali aggravanti: scomparsa del
suo team (115) in
circostanze sconosciute
Obiettivo missione: eliminazione
soggetto Toshigaku Kobayashi
Livello missione:
A
Paga missione:
13.000
ryo
Informazioni
aggiuntive: grado
di chunin conseguito a 15 anni
missioni
livello A: 34 (7
in solitaria)
missioni
livello S: 3
Firma
esecutore della missione
奈良 シカマル
Ordine di missione: Tsunade Senjiuu,
Quinto Hokage
-Questa è la tua missione,
Shikamaru. Ti porterà via soltanto
qualche giorno. Hai delle domande?-
-A dire il vero sì,
Hokage-sama-
-Bhe, non esitare a chiedere-
-Volevo... mi chiedo se una missione
del genere sia
realmente necessaria.... Voglio dire...saranno passati venti anni da
quando
questo Toshigaku ha lasciato il villaggio. Perché eliminarlo
solo ora?-
-I motivi sono due. In primo luogo i
nostri rapporti con il
Villaggio della Roccia stanno deteriorando rapidamente. Le nostre
difese non
hanno subito sostanziali modifiche da quando il tuo obiettivo ha
tradito
Konoha, perciò è una facile fonte
d’informazioni per i ninja della Roccia.
Inoltre, Shikamaru, Toshigaku Kobayashi ha probabilmente ucciso i
membri della
sua squadra. Ammetto che non ci sono prove certe a riguardo, ma la
missione che
era stata loro affidata era solamente di livello B, anche
perché uno di loro si
era appena rimesso da un violento infortunio. Non c’era
possibilità che
venissero attaccati da qualcuno. Dopo l’accaduto, Toshigaku
ha fatto perdere
per molti anni le sue tracce, ma ora che lo abbiamo ritrovato, ritengo
ridicolo
mobilitare gli oinin per un ex chunin, visto l’immediata
emergenza
dell’Akatsuki. Anche il consiglio degli anziani è
dello stesso parere. Perciò
ti affido questa facile missione. Il livello A è puramente
cautelativo: non dovresti
avere problemi con uno shinobi di questo tipo. Però, fa
attenzione, non è
prudente sottovalutare l’avversario, per quanto questo possa
essere stato
inattivo a lungo. Se non hai altro da chiedere, puoi andare-
-Sì, Hokage-sama-
Per Shikamaru quella missione non fu
facile.
Sarebbe stato meglio definirla
banale. C’era voluto meno di
una sera per scoprire dove abitava l’obiettivo: una piccola
villetta in
classico stile nipponico poco fuori dal villaggio.
Il moro aveva deciso di agire
all’una di notte, col favore
delle tenebre e un avversario probabilmente addormentato.
Già morto, volendo
essere precisi... e magari un po’ superbi.
Poco prima dell’orario
prestabilito, Shikamaru entrò nel
perimetro della villetta. Le pareti erano in carta di riso e legno.
Ciò lo
avrebbe reso facilmente individuabile alla luce della luna, quindi
valeva la
pena d’attendere per qualche altro minuto che il cielo di
annuvolasse.
Quando se ne presentò
l’occasione, il giovane dette inizio
all’operazione.
Dopo essere penetrato in casa,
Shikamaru cercò la camera da
letto dell’obiettivo.
Cucina...ingresso
principale...stanza da giorno...bene...
Toshigaku non si trovava nel suo
letto, ma seduto su una
poltrona del salotto, con le spalle rivolte verso la porta. Da dove si
trovava,
Shikamaru poteva vedere solamente il capo dell’obiettivo,
aveva i capelli neri
e corti, proprio come gli avevano detto.
Lo shinobi estrasse un lungo coltello
e si avvicinò
all’uomo, deciso a portare a compimento la missione come gli
era stato detto. Facile come pre...
-Ehi, tu, fa piano o sveglierai
Michiyo- bisbigliò l’uomo.
Cos...
-Ti manda la Foglia,
vero? O sei della Roccia?-
-...-
-Bhe, non importa poi tanto. Questa
sembra comunque la mia
ultima notte.... Ti sarei grato se mi lasciassi solo qualche minuto per
portare
a letto la piccola-
Detto questo, l’uomo si
alzò, ma Shikamaru gli si era già
portato alle spalle. Da quella posizione non fu difficile puntare il
coltello
alla carotide di Toshigaku. Sarebbe bastato un piccolo movimento del
polso per
ucciderlo, e tuttavia lo shinobi non riuscì a farlo, e non
perché non ne fosse
capace, anzi!... Però... a quanto pareva l’uomo
non aveva mentito riguardo ad
una “piccola” a portare a letto.
Toshigaku stringeva una bambina
addormentata tra le braccia.
Secondo Shikamaru non poteva avere più di sette anni. Il
ragazzo provò un moto
di compassione nei suoi confronti, ma non aveva voce in capitolo
riguardo lo
scopo finale della sua missione: Toshigaku doveva essere eliminato...
ne andava
della sicurezza del Villaggio della Foglia.
-Mi spiace vecchio, ma non posso
permettertelo. Le conosci
le regole di sopravvivenza di un ninja, vero?-
-Sì. Non hai prove che non
proverò a scappare o condurti in
una trappola, quindi non posso portare mia figlia a letto.... Se me lo
permetti,
vorrei lasciarla sulla poltrona. Non farò movimenti
inutili... la appoggio e
basta-
-...vada...per questa volta...-
Come promesso, Toshigaku si
chinò e distese l’ignara bambina
sulla poltrona. Dopo averle accarezzato la guancia, si
risollevò e girò la testa
per poter vedere colui che aveva l’ordine di ucciderlo.
Giovane.
-Quali piani hai per me, ragazzo?-
-Devo ucciderti, ma suppongo che
sarebbe piuttosto inumano
farlo qui-
-Hai davvero una stana definizione
dell’inumano- disse
l’uomo, quasi ridendo.
-...-
-Che succede? Hai una missione da
completare, no? Allora non
indugiare. Sono consapevole della mia posizione. Non te ne
vorrò se dovrai
sgozzarmi. Un ordine è un ordine-
-Lo so... a dieci minuti di corsa da
qui c’è una miniera. No
penso che vi lavorino di notte, quindi andremo lì. Il tuo
corpo sarà trovato
senza problemi già domani mattina-
-Ma gli oinin non devono far sparire
le tracce dei loro
obiettivi?-
-Sì, ma io non sono un
oinin. E poi nessuno riuscirebbe a
carpire alcuna informazione da te. Mi occuperò io stesso di
perquisirti...
prima dell’esecuzione-
-D’accordo. Suppongo di...-
Shikamaru annuì, e
l’uomo cominciò a camminargli davanti.
Raggiunsero la porta d’ingresso e uscirono. Il giovane se la
richiuse
accuratamente alle spalle e cominciò a correre dietro
Toshigaku, diretti alla
miniera.
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Chi non avrebbe sognato una missione
come quella. Tutto
filava liscio come l’olio.
Ma c’era chi avrebbe detto
che era un po’ troppo facile, e
Shikamaru era tra questi, perciò il giovane non
abbassò la guardia neanche per
un istante durante il tragitto verso la miniera.
Anche se...
Non era assolutamente possibile che
un uomo non facesse
neanche un tentativo di fuggire ad un destino come quello.
Lo sapeva! Stava per morire e lo
sapeva!
Era illogico piegarsi al fato in una
situazione come quella.
Possibile che un uomo tutto sommato
giovane e con una
famiglia a cui badare accettasse così la morte?
Shikamaru Nara non si era mai
considerato un tipo curioso,
ma dove la sua logica ferrea e il suo IQ di oltre duecento non
riuscivano a
comprendere qualcosa, la sua voglia di arrivare alla soluzione cresceva
esponenzialmente.
C’era la
possibilità che Toshigaku fosse realmente
tranquillo, ma perché?
Forse si era già messo in
contatto con i ninja della Roccia,
che li stavano osservando e magari avevano già preparato un
attacco. Cazzo...a
questo non ci aveva pensato neanche per un attimo da quando la missione
era
cominciata! Sarebbe potuto essere già morto per quante volte
si era distratto
in quelle ore!
Appunto...già morto....
Dei ninja, per quanto stolti, lo
avrebbero già freddato prima di lasciargli il tempo di
entrare in casa. Non
c’era la possibilità di prevedere che un assassino
si sarebbe lasciato
commuovere per una bambina e che avrebbe deciso di uccidere il suo
obiettivo
fuori dalla sua abitazione. Shikamaru in quel caso aveva solo peccato
un po’ di
ingenuità e inesperienza, ma altri avrebbero portato a
termine la missione
senza esitazioni.
Non era da scartare neanche
l’idea che Toshigaku fosse
preparato ad uno scontro, ma il giovane avrebbe potuto toglierli la
vita in
qualsiasi momento e senza fatica, trovandosi alle spalle
dell’uomo. Questo non
poteva neanche sapere se si sarebbe presentata l’occasione di
attaccare... e
con quali armi poi?
Forse la tranquillità che
sembrava pervadere il suo
obiettivo era solo un bluff... impossibile però.
Un ninja esperto non lascia mai che
il nemico comprenda le
sue vere emozioni. Questo è vero quanto è vecchio
il mondo, però... quell’uomo
non aveva motivo di nascondere la sua paura.
Perché avrebbe dovuto?
Forse era una persona molto
orgogliosa, ma in questo caso
non avrebbe accettato la morte senza combattere, e perché
aspettare di arrivare
alla miniera per farlo, considerando il fatto che si trovavano in un
bosco
adattissimo ad ogni tipo di stile di lotta?
E poi c’era la sua
famiglia... almeno per loro avrebbe
dovuto combattere!
Il suo comportamento era... assurdo.
Completamente
irrazionale...
O magari era lui a non vedere la
logica dietro tutto ciò.
Una delle regole fondamentali per la
riuscita di una
missione di omicidio era quella di non instaurare alcun tipo di
rapporto con la
vittima. Persino le parole erano da evitare se non per dare degli
ordini o delle
indicazioni da seguire.
Per quella volta, però,
Shikamaru desiderava andare contro
tutto quello che gli avevano insegnato, contro il buon senso e anche i
suoi
principi. C’era qualcosa che voleva capire...
-Vecchio, ascolta-
-Sì?-
-Perché sei
così tranquillo? Non hai paura? Chi ti assicura
che dopo aver finito con te non mi occuperò della tua
famiglia... sono una
fonte di informazioni anche loro-
-Ti sbagli...io ho davvero paura...
per me, soprattutto. Non
desidero morire, ma ero consapevole che un mukenin del mio livello non
sarebbe
mai arrivato alla vecchiaia. Da tempo mi preparavo ad una evenienza
come
questa, e mia moglie lo sapeva bene. Ho risparmiato parecchio denaro
per la mia
famiglia, e mia moglie può condurre da sola in nostro
negozio. Ha anche dei
parenti che possono aiutarla. Mi dispiace solo per il fatto che mia
figlia
diventerà orfana. So però che tu non le farai del
male... è raro che shinobi
giovani come te siano così ligi al dovere da uccidere degli
innocenti se non
gli viene ordinato, e anche in quel caso.... Sono stato giovane
anch’io, e sono
consapevole di come a quell’età un ninja si
interroghi sulle sue azioni e provi
ribrezzo per alcune di esse. Non ucciderai la mia famiglia
perché non sei
ancora abbastanza maturo o folle per farlo-
Dubbio risolto. C’era un
motivo per il suo stato d’animo.
Toshigaku si sentiva inquieto, questo sì, ma era sicuro di
quello che faceva.
Sembrava una persona con dei valori, e anche discretamente
intelligente, un
peccato ucciderlo.
Ma una missione è una
missione...
Già...
Ora almeno aveva chiarito i suoi
dubbi...
Però...
Forse...
Ma che cazzo! Uno shinobi non deve
pensare troppo durante
una missione! Ora basta...
-Ragazzo...posso farti io una
domanda?-
-Taci-
-Bhe...anche se non mi risponderai te
la faccio lo stesso-
-...-
-Perché lo fai?-
-...-
-Non rispondi? Credo che tu sappia a
cosa mi riferisco. Forse
non sai darti una risposta-
Io combatto
per il mio
villaggio... non il villaggio vero e proprio, ma per i suoi abitanti.
Ognuno di
loro è la mia famiglia.
Il credo del
fuoco!
Proteggo la
mia gente
e il suo futuro. Proteggo le nuove generazioni del mio villaggio.
Non ho alcun
ripensamento per quello che faccio. È per il loro bene.
-Se ne sei convinto-
-Tu proteggi la tua gente. Lo fai a
prescindere dal prezzo
che dovrai pagare per le tue azioni. Ho forse torto?-
-...-
-Ebbene...se è questo per
cui combatti non posso darti
torto. È un bell’ideale... un
bell’obiettivo, non ho dubbi a riguardo-
-Eppure tu hai tradito-
-Tradito... forse.... sentimi,
ragazzo, se tu vedessi un
nemico in fin di vita, accerchiato da ninja pronti a farlo fuori, e
questi
ninja non fossero del tuo villaggio... che cosa faresti?-
Li lascerei
ai loro
affari, ovvio!
-Che domanda idiota-
-Si, scusa...scommetto che lo
lasceresti morire, e ancora
non posso darti torto. Ma... se tu vedessi Shinichi Nakamura in fin di
vita,
accerchiato da ninja pronti a farlo fuori, e questi ninja non fossero
del tuo
villaggio... che cosa faresti?-
Che cosa?
-Eh?-
-Se tu vedessi Shinichi Nakamura in
fin di vita, accerchiato
da ninja pronti a farlo fuori, e questi ninja non fossero del tuo
villaggio...
allora che cosa faresti?-
...
-E che mi importa. Chi sarebbe questo
Shinichi, poi?-
-Dai...non dirmi che non lo conosci?
Vende okonomiyaki
davanti la palazzo dell’Hokage... o almeno lo faceva venti
anni fa...-
Lo salverei,
è mio
dovere.
-Se le cose stanno così la
sai già la risposta a questa
domanda-
-Suppongo che interverresti per
salvarlo... ma prima hai
detto “che mi importa?”... quindi lo lasceresti
forse morire?-
No!
-Vecchio, cominci a stufarmi.
Così non ci arrivi alla
miniera-
-Già...e se Shinichi
Nakamura fosse una spia?-
Ma questo
è
logorroico?
-E che vuoi che ne sappia io?
È comunque un nemico-
-Giusto... e quindi
un’ultima domanda... se Shinichi
Nakamura fosse di un altro villaggio, non tuo alleato né tuo
nemico, forse
neanche ninja e tanto meno della Terra del fuoco... insomma, se non lo
conoscessi, tu, cosa faresti?-
...
-Lo aiuterei-
-E perché, se non lo
conosci?-
Perché
non sarebbe
giusto lasciarlo morire
-Perché
non
sarebbe giusto lasciarlo morire-
-Eppure è uno sconosciuto,
come il tuo nemico o la spia... e
se non erro come il venditore di okonomiyaki del Villaggio della
Foglia. Cosa
li rende diversi?-
Il primo non
ha
colpe... il secondo e il terzo sono miei nemici... ed il quarto
è un mio
concittadino.
-Hai detto che quella era
l’ultima domanda, ma a quanto pare
mentivi-
-E già... ma scommetto che
non hai avuto difficoltà nel
trovare le differenze tra
i quattro-
Chi credi
che io sia?
-Mi fai stupido, per caso?-
-Non volevo affatto insinuare questo,
ragazzo. Ma dimmi
ancora, cosa pensi che differenzi lo sconosciuto dagli altri?-
Il primo non
ha
colpe...
-Non è colpevole di niente-
-Questo lo è fino a prova
contraria. Chissà quante stronzate
ha commesso per trovarsi in quella situazione... magari è
seriamente una
persona crudele... eppure tu lo salveresti lo stesso-
...
-...-
-Voglio dire, anche il tuo
compatriota potrebbe avere le
stesse colpe, come anche il tuo nemico... ma se quest’ultimo
non fosse un uomo
cattivo? Se, esattamente come te, si fosse trovato coinvolto in una
guerra che
non voleva?-
...
-Mi spiace... ma la guerra
è così? Non nego che potrebbe
essere Buddha in persona, però la vita va in questo modo. Un
futuro avrebbe
anche potuto uccidermi-
-Forse... ma tante cose sarebbero
potute succedere in un
futuro... convengo però sul fatto che non potremo mai dire
quali. La vita è
fatta così, ci sono molti bivi. Ma torniamo al tuo
compatriota. Supponiamo che
questo sia un viscido essere privo di ideali e di morale, magari anche
un
ninja, tuo compagno d’armi quindi, un uomo che ha ucciso
fiumare di
nemici...anche se solo dei civili, ma fosse per questo stimato e
rispettato nel
tuo villaggio. Se ti venisse richiesto di proteggerlo e morire per
lui... lo
faresti?-
No...forse...
-Gli ordini non vanno discussi...-
-Questo di certo, ma se invece ti
fosse richiesto di
proteggere il tuo compagno di giochi di una vita, scommetto che lo
faresti più
che volentieri-
Certo!
-Certo!-
-Concordo a pieno. Ma non puoi farmi
credere di essere
disposto a morire allo stesso modo anche per il
“cattivone” di prima, anche se
tuo compatriota-
Sicur...ehi,
ehi,
ehi... che cazzo di ragionamenti mi fa fare... sono un idiota! Non
dovevo farmi
coinvolgere in questa situazione. Merda!
-...-
-Non rispondi più, eh?
Allora parlerò un po’ da solo. Do per
scontato che tu non moriresti per il tuo amico o l’altro
stronzo con lo stesso
spirito... eppure dovresti morire lo stesso. Gli ordini non vanno
discussi, lo
hai detto tu e ne sono convinto anch’io.
C’è poi la più scottante questione
della spia, che fino ad adesso abbiamo archiviato sotto la definizione
di
nemico. Il problema sta nel fatto che una spia è un
infiltrato che fa del suo
punto di forza i legami con persone all’interno del
villaggio. Tu hai per caso
una amico di un altro villaggio?-
Temari...
-...-
-Dal tuo silenzio non riesco a capire
se vuoi assentire o
semplicemente non mi stai più ascoltando. Dunque
prenderò il tuo come un sì,
tanto per parlare un po’. Se il tuo amico straniero fosse una
spia, tu ti
potresti trovare nella... spiacevole condizione di doverlo rendere
inoffensivo... o magari di doverlo uccidere. Eppure tu dai per certo il
fatto
che questo tuo amico sia una brava persona, e forse lo è sul
serio. C’è
effettivamente la possibilità che gli sia stato dato
l’ordine di lavorare come
spia solo dopo aver stretto con te un qualche legame... come anche che
tu sia
stato una sua pedina da sempre. Tuttavia, tutto questo ragionamento
salta
dinanzi alla consapevolezza che costui sia una spia, un traditore, a
ben
vedere. Tu, per seguire gli ordini, potresti davvero essere costretto a
ucciderlo-
-...-
-Ancora non parli, eh? Bene, allora
posso andare avanti.
Come hai capito, sempre che tu mi abbia seguito nel mio sproloquio,
siamo davvero
nell’impossibilità di decidere se quel che
facciamo sia realmente giusto o
meno, eppure dobbiamo farlo. Perché? Si suppone che sia
perché dobbiamo
proteggere la nostra gente, che, tra parentesi, ci paga le missioni. Ma
a porre
la sua firma sul modulo di missione non è esattamente la
nostra gente, ma il
nostro kage, che ne è rappresentante...ma suppongo che tu
sappia chi lo sceglie
il kage di un villaggio-
-...-
-E allora te lo dirò io...-
-Lo so chi sceglie il mio kage-
-Parli? Ok...vado avanti tranquillo.
Se sai chi sceglie
l’Hokage, saprai che in questa scelta la tua gente centra ben
poco. Se non lo
fa il precedente kage, il successore viene nominato dal consiglio, che
è
composto...-
-Dai membri più eminenti
del nostro villaggio: eroi, anziani
e saggi...-
-Esatto, ma comunque gente con una
preparazione ninja-
Tanto
piacere...
-Lo so bene!-
-Non sono qui per criticare la tua
preparazione, infatti, ma
per farti notare che comunque le nostre missioni, pagate dal popolo o,
molto
peggio, da persone con fini esterni alla salvezza del villaggio, sono
decise e
gestite da una ristretta risma di gente-
-Questa gente agisce per il bene del
villaggio-
-Esatto...ce lo insegnano fin da
bambini. Le persone di cui
stiamo parlando ci danno gli ordini al fine di proteggere il villaggio
intero,
ma...sai cosa rende un nostro nemico tale?-
Ma mi prende
sul serio
per il culo?
-Il fatto che ci combattiamo contro-
-Forse...però il
combatterci contro è una conseguenza
diretta di una situazione di conflitto... di una guerra. Come saprai,
persino
lo spionaggio e la raccolta di informazioni è fondamentale,
in caso di guerra
come in pace. Non si raccolgono notizie solo sui nostri nemici, ma
anche su
importanti nozioni nascoste dagli alleati. È il modo in cui
viviamo che ci
impone situazioni tali da rendere i nostri compagni spie o avversari
potenziali,
ma non possiamo negare che questi siano nostri amici. Eppure siamo
disposti a
combatterli e ucciderli se è per il bene della nostra gente,
anche se i volti
di questa “nostra gente” ci sono spesso
sconosciuti, come quello di Shinichi
Nakamura. Però scommetto che quello di un nostro amico che
si rivelasse essere
una spia lo ricorderemmo bene. Ora, a muovere le redini di una guerra
è quella
gente famosa di cui abbiamo parlato prima, ma possiamo realmente dire
che lo
stato bellico viene portato avanti per il bene del villaggio. Molte
volte
Konoha ha condotto conflitti per difendersi, ma tante volte ha anche
attaccato
con violenza. A trarre vantaggio da questa situazione non sono le
persone comuni,
che vengono addirittura sottoposte a sofferenze e restrizioni di vario
tipo.
Non si può negare che a godere siano alcune delle alte
sfere, che gestiscono i
giri di armi e viveri. Dunque, anche se non è per il bene
del villaggio, le
guerre si combattono lo stesso. Noi possiamo solo sottostare agli
ordini di
queste persone, e quindi uccidere amici o sconosciuti, rapire e altro,
a
prescindere dal fatto che, magari, i nostri capi approfittatori siano
di molto
peggiori dei...nostri obiettivi-
-Aaah...ora mi è tutto
chiaro. Stai solo cercando di
salvarti la pelle-
-Forse.. ma ora, visto che lo hai
capito, non creerò
fastidio se continuerò a parlare-
-Tse! Fa pure, se ti aggrada, ma ti
avverto che stiamo per
arrivare-
-Concludo in fretta.... Cosa
c’è di giusto in tutto questo?
In quello che fai, che hai fatto e che farai?-
“siamo
davvero
nell’impossibilità di decidere se quel che
facciamo sia realmente giusto o
meno”
-Lo hai detto tu. Non possiamo
saperlo-
-Eppure tu stesso ritieni che morire
per un tuo amico sia
meglio che morire per un bastardo qualsiasi. Hai già scelto,
infondo, quello
che è giusto-
...
-Forse...ma ora siamo arrivati.
Fermati lì e fatti
perquisire-
Detto ciò, il due
interruppero la loro corsa. Si trovavano
davanti all’entrata di una miniera. Là, Toshigaku Kobayashi
sarebbe morto.
La fine di ogni problema... o no?
-Ragazzo, ho forse detto qualcosa di
non vero?-
-...-
-Forse sì, forse no... ma
ti dirò una cosa. Quando siamo
caduti in un’imboscata di ninja dell’Erba, io e la
mia squadra intendo, venimmo
sopraffatti, e solo io riuscii sopravvivere. Venni salvato da una bella
donna,
di cui mi innamorai anche. Anni dopo la sposai e avemmo una figlia.
Quella
volta decisi cosa era giusto o sbagliato, a prescindere dai preconcetti
che mi
avevano ficcato in testa, scelsi di proteggere chi amavo veramente. Ora
ragazzo, io ho sempre amato la mia gente, ma all’epoca,
durante il terzo
conflitto mondiale dei ninja, mi accorsi di non servire loro, ma gli
interessi
dei miei superiori. Avevo dunque torto?-
Forse no...
-Non lo so. Qui ho finito. Ora devo
ucciderti. Inginocchiati
qui-
-Così?-
-Si-
-Ragazzo...perché lo fai?
Ti prego solo di rispondermi prima
di uccidermi-
-...-
-Ti scongiuro...-
-Tu prima dimmi perché mi
hai detto tutto ciò-
-Non lo so...sapevo di essere
spacciato, lo sapevo da anni,
ma volevo che il mio assassino fosse consapevole del perché
lo facesse. Lo hai
capito?-
-Senti tu, so meglio di te come
funzionano le cose nel
nostro campo! È un mondo marcio e ingiusto! Ma lo devo fare
comunque...lo sai
che non ho scelta...-
-Ti stai dunque scusando? Fai
male...- detto ciò, l’uomo
afferrò la mano di Shikamaru che stringeva il coltello e se
la portò al petto,
trafiggendosi poco sotto il cuore.
Il giovane rimase stupito da quel
gesto, e chiese, quasi
banalmente: -Perché?-
-Ragazzo, davvero non hai capito? Se
non lo avessi fatto
avrei... davvero potuto rivelare importanti informazioni al... tuo
nemico.
Avrei messo in pericolo la Foglia-
-Ma se sapevi che lo avresti fatto, a
che è servito dirmi
tutte quelle cose? Alla fine anche tu mi hai tolto la
possibilità di scegliere-
-Vero...ragazzo...ma questa scelta
era la
mia...finalmente...dei viscidi burocrati non mi hanno detto di morire
per
qualcuno...ho deciso io di morire per la mia gente... non
c’era altra scelta...ragazzo...volevo
essere libero...tu...non permettergli di dirti cosa fare, chi devi
essere...o...cosa
sono gli altri per te...vivi la tua vita...come se fosse tua...questa
è l’unica
eredità che posso lasciare ad un mio commilitone...ad un mio
fratello...d’ora
in poi...la scelta è tua...-
Il ninja è basilarmente un
soldato con un addestramento
specializzato e selettivo. Egli deve obbedire agli ordini impartiti dai
suoi
superiori, risentimenti, emozioni e pensieri inutili vanno a danno del
ninja,
che deve mantenersi sempre freddo e distaccato.
Questo è loro richiesto
dal mondo in cui vivono. La libertà
di scelta è poca. Obbedienza è la parola chiave.
Pochi, però, si sono
soffermati a pensare che un individuo
all’interno di una tale comunità, potesse
sfruttare la sua intelligenza e la
sua abilità di ragionare per arrivare a scelte autonome,
generalmente contrarie
agli ordini ricevuti.
Questi individui, ritenuti
aberrazioni dal sistema, sono
riconosciuti come mukenin, e in quanto tali braccati fino alla loro
uccisione.
Banalmente ispirato Barbatus (ANT Z)
Naturalmente io non ho alcun diritto
sui personaggi
dell’anime/manga Naruto, né sul capolavoro di Tim
Johnson e Eric Darnell.
Questo
è il mio esordio. Spero
che recensiate, soprattutto per informarmi degli errori che ho fatto,
così che
io possa migliorarmi in futuro e rendere più piacevole la
vostra lettura,
con
affetto,
Ulixes
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