Arké.

di Crypto
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Due punti- apostrofo- parentesi tonda finale.
Tre click sulla tastiera..
Un complesso meccanismo.
Arké, principio primo:
dolore;
rimorso, troppo.
Sostanza,
natura necessaria,
manchi.
Sostanza,
essenza del mio essere,
non ci sei.
Lontano.
Interiore movimento sostanziale.
Dove sei?
Perduto?
Necessità esasperata, perché mi tormenti?
Orgogliosi occhi, perché mi infilzate?
Un ricordo, perché?
Ricordo. Perché?
Inaccessibili sguardi.
Criptici messaggi.
Anima debole,
ridotta a brandelli,
attira su di te
il tuo nutrimento.
Vieni, per favore.
Vieni, per me.
Subdoli avvisi.
Subdoli?
Perché non volevi?
C’eri,
e io t’ho perso.
E ora sono persa.
Smarrita
nella trincea mentale
dei ricordi.
Intrappolata.
Sorriso perfetto
incastonato nella retina
per sempre.
E non c’è una via,
di fuga.
No.
L’umana sapienza risiede nell’attendere e sperare.
Alexandre Dumas, ma è proprio vero?
Attendiamo.
Speriamo.
Ma la speranza
è corruttibile.
Terribile immanentismo
sei tu
che mi fa scoppiare
e gridare:
tornerai?
Io ti sto aspettando.




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