Era più tardi del solito. Stavolta la lezione di Lumacorno era durata parecchio. In ogni caso lei era la sua allieva preferita.
Ad essere sincera odiava pozioni.
Odiava sentire lo sguardo di Severus che le perforava la nuca come una scheggia dall’ultimo banco.
Ormai ogni sua occhiata le trasmetteva dolore.
Odiava le occhiate di James Potter, che frequentava pozioni solo perché lo frequentava lei.
Quel pomeriggio sembrava che il cielo volesse cadere sulla terra, che il mondo si stesse accartocciando per ripararsi dal vento e dalla pioggia. Severus la oltrepassò senza neanche girarsi.
Lily si sentì fragile. Debole.
“Evans?” avvertì una stretta al cuore nel sentire il proprio nome. Era James. Sembrava preoccupato.
“Ti aiuto” disse. Prese la borsa di lei e la indossò a tracolla.
“Che cosa è successo?”chiese.
“Niente” avrebbe voluto rispondere lei. Ma le sue parole si confusero tra i singhiozzi.
Un attimo dopo lui la stava abbracciando.
La abbracciava perché era fragile. Perché era debole e cocciuta.
Perché la amava.
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