Lazarus Rising

di Blooming
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Sono quarant’anni che brucio all’Inferno, vorrei morire ma sono già morto.
Brucio ancora tra le fiamme fredde dell’oltretomba.
Tutto è perduto. Io sono perduto.
Ho accettato perchè sono debole. Non dovevo… io… Vorrei poter tornare indietro e non accettare.
Per trent’anni mi hanno squarciato e sventrato. Per trent’anni chiamavo disperato il nome di Sam, urlavo chiedendo pietà, urlavo cercando il perdono. Sono dieci anni che faccio a delle povere anime le stesse cose che i demoni hanno fatto a me. E mi sento smarrito e la pelle mi si sgretola a ogni passo, come un vaso di ceramica vado in mille pezzi schiantandomi al suolo.
Ogni giorno vorrei poter riabbracciare Sam e non lasciarlo più, vorrei…
Il mio cuore è morto, così come la conoscenza della misericordia, così come la mia anima.
E poi la vedo. Una luce, come una grande stella cometa che precipita nel buio di quel nero Inferno. I demoni fuggono spaventati e ringhiano furenti.
Quella cometa, bianca, luminosa come un’alba che non vedrò mai, cade nella mia direzione. La vedo, è come se si schiantasse su di me con tutta la potenza dell’intero cosmo. E prima che me ne possa accorgere mi afferra il braccio. Quel contatto brucia terribilmente e mi ustiona la carne. La cometa sussurra il mio nome. Mi trascina fuori dalle tenebre cupe guardandomi con profondi e saggi occhi blu.
E d’improvviso respiro ancora.
D’improvviso sento battere il cuore.
D’improvviso sono vivo.
D’improvviso sono di nuovo io, Dean Winchester.




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