TITOLO:
selvatico ma fragile
AUTORE:
Akane
SERIE:
CSI Miami
GENERE:
sentimentale, introspettivo
TIPO:
slash
RATING:
arancio/R
PARTI:
One Shot
PERSONAGGI:
ErikXRyan (o RyanXErik?)
MODO:
pow di Erik
AMBIENTAZIONE:
subito dopo Apologize, quindi fra la puntata 22 e la 23 della quinta
stagione.
DISCLAMAIRS:
I personaggi non sono miei ma dell’autore che ne detiene ogni
diritto… sig!
NOTE:
a
sorpresa è stata abbastanza apprezzata anche questa coppia e
specie una persona (quella che mi ha messo il pallino di questi due)
mi ha detto che il seguito ci sarebbe stato bene…
così
eccomi a farlo dalla parte di Erik. La mattina dopo di quello che
succede in Apologize. Per me è stato più facile
addentrarmi in Ryan, anche se forse a prima vista è quello
più
complicato, ma spero di fare un buon ‘lavoro’ anche
con Erik! Ok,
ora vi saluto e vi auguro buona lettura. Baci Akane
DEDICHE:
A Taila, ovvio!
RINGRAZIAMENTI:
tutti coloro che leggeranno e commenteranno!
SELVATICO
MA FRAGILE
La
sveglia suona riportandomi al di qua del delizioso mondo dei sogni in
cui ero e con un gesto approssimativo e insonnolito, allungo il
braccio spegnendola. Un sospiro contrariato mi esce spontaneo e dopo
un paio di attimi in cui mi stiracchio nel letto beandomi del fresco
delle lenzuola contro la mia pelle nuda, mi decido ad aprire gli
occhi anche se preferirebbero rimanere chiusi.
Muovo
pigramente la testa verso la finestra chiusa dove dagli spiragli
della saracinesca abbassata entra la luce del caldo sole mattutino.
Un
altro giorno è cominciato.
Rimango
ancora un po’ nel letto mentre cerco di svegliare al meglio
la mia
mente e dopo non molto successo mi faccio forza e mi alzo, proprio
come ogni giorno.
Con
ancora tutto il corpo addormentato non mi curo di vestirmi e rimango
in boxer. Esco dalla camera e percorro il corridoio ignorando il
bagno in cui mi rifugerò dopo la colazione. Mi piace
svegliarmi di buon ora prima di uscire per poter fare tutto per bene
e con calma, quindi sempre con una certa flemma arrivo in soggiorno
dove la mia attenzione viene volontariamente catturata dal divano.
È
in questo istante che mi sveglio del tutto ed un sorriso tenero mi
affiora sulle labbra.
Non
ero
sicuro di trovarlo ancora qua anche se, ieri sera, si è
addormentato lì mentalmente sfinito ed io non l’ho
svegliato. Per quel che ne so mi sarei aspettato di avere il divano
vuoto e nessuna sua traccia.
Mi
avvicino silenzioso e mi chino leggermente appoggiandomi allo
schienale, contemplo un po’ il suo viso dai bei lineamenti
felini
dove di natura le sue espressioni sono sempre sexy e gli lascio una
leggera carezza col dito sulla sua fronte e poi sulla sua guancia.
Sembra rilassato, credo che gli abbia fatto bene il pianto e lo sfogo
di ieri sera… o forse gli ho fatto bene io,
chissà!
A
questo pensiero un sorriso malizioso si forma sulle mie labbra e
magicamente le sue mi imitano. Deve avermi sentito… allora
oltre a
rimanere fino al mattino nei divani delle persone a cui chiede aiuto,
ha anche un sonno leggero…
Non
apre subito gli occhi ma forse dimenticandosi ancora di tutta la
marea di problemi che ha, in lui ci sono solo sensazioni positive e
fidandosi ciecamente di me si gira supino stiracchiandosi
sensualmente.
Credo
sia una sua dote naturale.
Mugolando
per il risveglio si rilassa di nuovo e apre gli occhi castani, sono
ancora velati di sonno ma l’idea che da è proprio
quella di
un gatto!
È
a questo pensiero che le mie labbra si piegano ulteriormente in un
sorriso dove la malizia è del tutto accesa…
è colpa
sua, però!
Fra
ieri sera che si è presentato da me così smarrito
e
spaurito rivelando che i suoi soliti modi imperturbabili e duri non
sono altro che una scorza, ed ora che si risveglia così nel
mio divano mi fa proprio pensare ad un gattino sorpreso dalla pioggia
che ha cercato riparo e protezione a casa mia. Ne sono felice,
perché
i gatti ricambiano la gentilezza con l’effusioni e se li sai
conquistare, se conquisti la loro fiducia che danno con
difficoltà,
poi sanno proprio come ripagare e diventano dolcemente coccoloni!
Spero
proprio che sia veramente un gatto… da come si sono messe le
cose
fin’ora sembra proprio di si.
-
Buongiorno… - Mormoro mantenendo quest’espressione
maliziosa in
viso mentre me lo immagino nelle vesti feline a fare le fusa cercando
le mie carezze.
-
Buongiorno… - Risponde ma poi notando la mia aria, Ryan
riprende: -
Cosa c’è che ti fa sorridere così?
–
Così
senza cambiare tono gli rispondo facendo scivolare il dito sul suo
collo che allunga istintivamente facendomi capire che gli
piace… ho
ragione, è proprio un gatto!
-
Ho
capito chi sei! – Alza un sopracciglio cercando di svegliarsi
in
fretta per capire cosa io intenda, ma ho pietà di lui e
glielo
rivelo chinandomi e posando un leggero bacio sulle sue labbra che
mantengono quella sua piega naturale incline alla seduzione continua.
Non penso che se ne renda conto di questo suo particolare
così
sexy che il suo viso ed in special modo la bocca, ha.
-
Sei
un gatto! – Affermo quindi alzandomi e godendomi la sua
espressione
un po’ confusa. Il risveglio è la parte migliore,
li prendi
ancora un po’ alla sprovvista e riesci a far di loro circa
quel che
vuoi.
La
sua
espressione assume un aria interrogativa, probabilmente si sta
chiedendo cosa ci sia in lui di un gatto, ma poi nota la mia tenuta e
questo forse lo distrae… ammetto di non essere una brutta
visione e
decisamente soddisfatto di me stesso faccio scivolare le mani ai
fianchi senza imbarazzo, mentre le mie labbra si ostinano a mantenere
l’angolo destro verso l’alto in una sorta di ghigno
che dice
tutto e niente!
-
Fidati. Lo sei proprio… a partire da questi tuoi modi
sinuosi e
languidi di natura. – Per proseguire con il fatto che di te
non fai
trapelare nulla a meno che tu non sia proprio sotto tortura…
e
forse nemmeno in quel caso dici qualcosa di te stesso.
È
proprio questa la tua ‘rovina’, per così
chiamarla.
-
L’idea che dai tu, invece, non è esattamente
quella di un
animale… - Dice sistemandosi più comodo con le
mani dietro
la nuca. La sua voce è roca e sussurrata, molto bassa e ha
un
che di suadente. Lo sapevo, è un gatto perfetto!
Provoca
più o meno volontariamente anche senza far nulla di
particolare… basta un miagolio misero e si ha il padrone di
turno
ai piedi!
-
E
quale sarebbe? – Cerco di distrarre la mia attenzione da lui
e
dalla sua aria arruffata ed invitante ma probabilmente lasciare che
mi divori con questo sguardo che la dice lunga sulle sue intenzioni,
non è una grande idea… farò tardi a
lavoro, mi sa!
-
Hai
presente quello scultore italiano chiamato Michelangelo e la statua
gigantesca che ha scolpito? – Il sorriso che gli porgo
è di
nuovo pieno di malizia e divertimento…
-
Il
David, vuoi dire? –
-
Esattamente quella… - è pienamente soddisfatto
della visione
che gli offro ed in cuore mio sono felice che le cose stiano andando
così e che il suo sguardo sensuale non si sia oscurato coi
pensieri che lo tormentano, appena se li ricorderà
tornerà
a chiudersi ermeticamente in una maschera d’enigma. Poi
aggiunge
marcando ulteriormente la malizia: - … però
scolpita nella
cioccolata al latte! –
A
questo paragone probabilmente più fantasioso e invitante del
mio, mi metto a ridacchiare scuotendo la testa:
-
Ne
hai di fantasia appena sveglio… -
-
Non
immagini quanta. – Con questa seconda frase, però,
pare
proprio che alluda a qualche intenzione che gli è passata
nella mente, ma non faccio in tempo ad analizzarlo che proprio mentre
faccio per andare in cucina, lui mi afferra per la mano tirandomi
giù
con lui nel divano. Si alza quel tanto che basta per allacciarmi con
le sue braccia e combaciando alla perfezione il suo petto contro la
mia schiena, scivola con le mani sul mio torace, poi velocemente mi
mordicchia il collo e successivamente, senza lasciarmi tempo per
reagire e respingerlo o lamentarmi, sale sul lobo del mio orecchio
riservandogli lo stesso trattamento.
Le
sue
dita al contrario scendono giù infilandosi sotto
l’elastico
dei boxer ed è così che mi trovo a trattenere il
fiato
mentre provo già una di quelle sensazioni fisicamente
piacevoli ed irresistibili, piene di brividi.
Bè,
si sa… per i maschi è più facile
eccitarsi e fare
sesso di mattina appena svegli…
Mi
rendo conto che la mia mente è a senso unico ma non penso
che
non sia mai stata diversa da così, sono fatto in questo modo
e
apprezzando alquanto il trattamento sicuro ed erotico che mi riserva,
commento allo stesso modo:
-
Ti
stai prendendo la colazione? –
-
Un
po’ di cioccolata è quello che ci vuole per
tirarsi su… -
Vorrei rispondere per le rime a questa sua sfacciata uscita, ma
quando lo sto per fare un sospiro mi esce dalla voce grazie alle sue
mani sempre più impegnate con la mia parte intima e alla
lingua che comincia a sostituirsi alle labbra e leccarmi una di
quelle parti così sensibili, l’orecchio.
Esce
un
gemito e mordendomi il labbro cerco di trattenermi mentre chiudo gli
occhi e mi abbandono contro di lui.
È
uno che sa il fatto suo e sa come dare piacere a chi desidera. Ha
questo modo di fare in ogni situazione ma normalmente lo lascia
appena trasparire, ora è chiaro ed evidente; si sta
lasciando
andare…
Si
potrebbe definire lato maniaco, ce l’ho anche io e non
l’ho certo
mai mascherato… però in lui mi attira
terribilmente, sa come
prendermi, come e dove toccarmi e come ipnotizzarmi. Si fa desiderare
e mi spinge a chiedere di più e sperare che vada oltre e non
smetta… lui ed i suoi modi esperti e maledettamente
seducenti!
Sembra
che mi abbia studiato e che sappia esattamente cosa farmi per farmi
andare la testa in panne e probabilmente è proprio quel che
ha
fatto!
Magari
sa esattamente cosa fare a chiunque incontra poiché lo passa
ai raggi X studiandolo e catturando i punti deboli al volo.
Non
so
bene chi sia, lo sto ancora inquadrando ma sono consapevole che, in
mezzo a questo piacere che confonde, lui si stia continuando ad
aprire a me. A partire da ieri sera ed il suo pianto.
Forse
segue un po’ di più il suo istinto, forse ha
accettato il
mio consiglio di dare a disposizione una parte di sé stesso
per stabilire un rapporto.
Forse
non so, ma è così piacevole e irresistibile che
non
riesco a fermarlo e oppormi.
E
perché dovrei?
Ora
che
tutto torna e che mi sembra di essere in uno di quei paradisi tanto
agognati…
Quando
uscirò di casa lasciandoti qua, sicuramente sarò
assalito da un ambiente di lavoro ostile a te in cui mille parole sul
tuo conto mi faranno innervosire e pensare di tutto.
Eppure
so già che nessuno capirà quel che credono tu
provi
nonostante te l’appioppino con tanta facilità,
senza nemmeno
conoscerti veramente.
Saranno
tutti convinti che hai provato un sacco di vergogna e che non
metterai più piede là dentro, ma nessuno la
capirà.
Ed io, sinceramente, non so se quello che ti annebbiava ieri sera era
proprio questo. Vergogna. Io ho percepito paura,
disorientamento…
solitudine… ma non vergogna.
Però
in te rimarrà questa macchia segreta e starà
proprio
nel tuo cuore, io cercherò di tirartela via e lentamente
come
un gattino spaurito che per disperazione si fida finalmente di
qualcuno, riuscirò a fare qualcosa per te. Qualcosa di
più
concreto.
E
toglierti quella macchia.
Sarà
difficilissimo rimettere insieme i pezzi che hai buttato per aria
smarrendo la strada, specie perché ci sarà sempre
qualcuno a farti credere che sei un buono a nulla. Ma tu devi capire
una cosa, non c’è nulla di male in ciò
che hai fatto
o io non riuscirei a desiderarti così e a provare tutto
questo
mentre mi assaggi e dai una piccola parte di te a me.
C’è
un sacco di gente, là fuori, che vuole tirarti su e poi
buttarti giù solo per il gusto di farlo, che
tenterà di
farti fermare quando invece tutto ciò che vuoi è
correre. Ma tu non devi fermarti, devi proseguire per la strada che
ti sei scelto, quella che vuoi. Però devi essere tu a
deciderlo.
Decidere
se mollare veramente od insistere nonostante tutto.
Solo
tu.
Nessuno
capisce il tuo cuore rimasto lì sanguinante
chissà per
quanto tempo, nessuno vedrà la macchia segreta che vive nei
tuoi ricordi per quel che di male dici di aver fatto.
Sarà
solo in te ma se vorrai condividerla con me io ci sarò,
quando
vorrai farlo.
Così
come ora.
Sarà
difficile e duro, un gatto non si conquista tanto facilmente,
però
per prima cosa serve onestà e coraggio e desiderio sincero
di
proteggerlo completamente dandogli tutto quel che gli serve, senza
farsi ingannare dai suoi modi esteriori selvatici che allontanano
chiunque. Tenendo presente che in realtà è una
creatura
fragile che ha bisogno di aiuto totale e sostegno.
Sarà
difficile ma voglio provarci perché ne vale la pena, se
questo
è solo la punta dell’iceberg non oso immaginare
com’è
il resto.
Vale
la
pena perché istintivamente sento che è giusto
così
ed io mi sono sempre fidato di questa mia parte.
Sempre.
E
non
me ne sono mai pentito.
E’
prendendo questa decisione che giro la testa di lato cercando le sue
labbra, non apro gli occhi, non mi serve per immaginarmele sempre
piegate in quella posa naturale che mi fanno impazzire.
Non
mi
serve nemmeno chiedere il permesso o vedere se è
d’accordo o
meno.
Una
volta che le trovo gliele prendo e basta, non serve altro.
Le
intrappolo con le mie e con decisione ma dolcezza allo stesso tempo,
dopo avergliele stimolate con dei semplici baci, gliele apro insieme
alle mie unendole e fondendole. Stesso destino spetta alle nostre
lingue che venendosi subito incontro con desiderio si allacciano
giocando maliziosamente proprio come abbiamo fatto noi
fin’ora.
È
sollievo ciò che sento una volta che ottengo lui e la sua
bocca.
È
qua, è così presente e disposto verso di me che
capisco
che è giusto.
Non
posso, non posso assolutamente mollarlo e lasciarlo andare.
Per
nulla al mondo.
E
so
che poi, quando me ne andrò a lavoro senza di lui e lo
lascerò
qua dicendogli di fare come fosse a casa sua, poi lo
ritroverò
qua stasera perché è qua che sarà
tornato dopo
essersi occupato delle sue cose altrove. Perché proprio come
un gatto vuole la sua indipendenza e ci tiene, ma ci tiene anche ad
avere un posto dove tornare e sono certo che questo posto
diventerò
io.
Perché
Ryan è così, non fa avvicinare quasi nessuno e
non si
fa capire da anima viva, ma dentro di sé ha bisogno
d’amore,
comprensione e protezione.
Selvatico
ma fragile!
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