Quando Kurt ordina un cappuccino al bar in cui va sempre da quando si è trasferito, sa che avrà un gusto diverso.
È appena tornato a New York; ha lasciato la sua valigia nell’appartamento ed è sceso immediatamente a fare colazione lì. Ama farlo: in qualche modo, quel posto gli ricorda il Lima Bean, gli ricorda Blaine.
Se chiude gli occhi, può ancora vedere il suo sorriso sincero mentre lo trascina in camera da letto, o i suoi occhi tristi mentre gli dà un bacio prima di andare via, ricordandogli come ‘fossero solo amici’.
Persino mentre lo ripete a se stesso, Kurt non ci crede davvero.
Quando finalmente arriva la sua ordinazione, si siede a un tavolo e inspira intensamente l’odore del cappuccino.
Non può far a meno di ripensare a Blaine, ai suoi fantasiosi papillon, alle labbra carnose e morbide, alle sue mani sul proprio corpo, alla sua bocca che lo bacia e sa di caffè.
Sorride, fissando il tavolo e prendendo finalmente un sorso della bevanda.
La verità è che Blaine gli manca già terribilmente e lo ha lasciato da nemmeno ventiquattro ore. Non dovrebbe mancargli; si sono lasciati e non era stato niente di importante ciò che era successo a Lima. Tuttavia, non è così.
Finisce il suo cappuccino e appoggia il bicchiere sul tavolo con aria assorta. Ha bisogno di Blaine, ma allo stesso tempo deve imparare a farne a meno.
È tutto così dannatamente complicato.
“Com’è che va sempre a finire così?” Kurt accarezza il petto di Blaine, alzando lo sguardo verso di lui. Le lenzuola coprono loro i fianchi e le gambe, disegnandone i contorni.
“Stavolta non siamo in una macchina o in un hotel, però,” dice Blaine, sorridendo e facendo finta di non cogliere la sua allusione.
Kurt gli dà un leggero schiaffetto sul petto e sorride, “sai cosa intendo. Vinci sempre tu e… finiamo per baciarci o a fare l’amore…” conclude la frase con aria falsamente dispiaciuta.
“Evidentemente sono irresistibile.”
“Hai solo fatto centro, stavolta, non pavoneggiarti troppo,” ribatte Kurt scherzosamente, continuando a accarezzare il suo petto, mentre fissa l’anello al proprio dito.
Blaine chiude gli occhi e si rilassa sotto il suo tocco.
“Non lo so facendo,” risponde con un soffio di voce.
Tutto appariva normale, al suo posto. Kurt non riesce a immaginare niente di più perfetto di essere lì in quel momento. Blaine gli era mancato e non aveva aspettato nemmeno un secondo a rispondere
‘sì’, con gli occhi rossi e la voce rotta dall’emozione. La proposta di matrimonio è stata un qualcosa di assolutamente eccessivo, ma in fondo Kurt l’ha apprezzata. Essere plateale è sempre stata la firma di Blaine, probabilmente si è innamorato di lui anche per questo.
Non hanno intenzione di sposarsi subito, comunque. Ha accettato la promessa a condizione di aspettare ancora po’; voleva che anche Blaine finisse il liceo e lo raggiungesse a New York, dopo di che avrebbero deciso cosa fare.
È una condizione più che legittima e sta bene ad entrambi.
“Pensa, stavolta ho finito per accettare il tuo anello,” dice Kurt, rigirandoselo attorno al dito.
“Vorrà dire che sono stato particolarmente convincente,” risponde Blaine, fiero del proprio operato.
“In pratica hai chiamato tutto l’Ohio.”
“Ma ti è piaciuto.”
Kurt ride di nuovo.
“Certo che mi è piaciuto. In fondo, amo i gesti plateali,” quasi sospira senza una precisa ragione. Stare accanto a Blaine lo fa
sospirare e respirare. È come tornare a vivere sul serio, come sentire l’energia scorrere di nuovo nel suo corpo.
Per quanto gli secchi ammetterlo, senza di lui le cose sono state molto più spente. Ricorda con una leggera fitta al cuore ogni messaggio ignorato dopo la loro rottura, ma fortunatamente adesso non fa più tanto male. Sono cicatrici e col tempo scompariranno.
Così, Kurt alza lo sguardo e gli fissa le labbra per qualche secondo, poi gli zigomi e gli occhi, mentre le sue lunghe ciglia nere – un po’ inusuali per un ragazzo – si abbassano.
“Mi sei mancato,” dice soltanto, cercando di non far sentire la voce spezzata. Non vuole piangere di nuovo, ha già versato abbastanza lacrime fino a quel momento – un po’ di gioia, un po’ di nostalgia.
Blaine allarga gli occhi non aspettandosi quella svolta e poi sorride, un sorriso caloroso, di quelli che illuminano la stanza.
“Anche tu, da morire.”
Kurt sa che è sincero, lo sa dall’anello che porta al dito e dentro di sé sa che, anche se c’è voluto molto, anche se hanno affrontato una brutta caduta toccando il fondo, adesso possono soltanto risalire entrambi consapevoli di poterlo fare assieme.
Per sempre.
Note finali: Intanto, spero che la storia vi sia piaciuta. Sto aspettando con ansia la 5x01, benché questo significhi che con essa si stanno avvicinando anche i miei esami. Sono una spoiler-whore, quindi costantemente aggiornata e sinceramente? Non vedo l'ora. Mi auguro che questa serie sia più felice per noi Klainers.
Se vi và, lasciatemi un commentino :) sono sempre curiosa di sapere l'opinione dei lettori, positiva o negativa che sia.
Tornerò con qualcosa di più lungo e spero non troppo tardi... ho già delle cose in cantiere, sto aspettando di terminarle prima di pubblicarle e sto aspettando che questo blocco dello scrittore, passi! (ma come vedete, siamo sulla buona strada!)
Come sempre, vi invito sulla mia pagina FB, dove pubblico news sulle fanfiction e sulle mie fanart:
LINK FB
A presto!
Flan