NP
Le
regole del re.
D'un tratto lo sai: lui
è dietro di te.
Ti guardi indietro, verso l'arco d'ingresso del Campo Mezzosangue,
arrogandoti il piacere di credere di stare facendo ciò che
va
fatto. Giusto un'impronta di nostalgia ti preme il petto, con le dita
distese e il palmo teso; la realtà torna a bussare alla
porta: i
sorrisi sanno di pece,
la felicità non la vuoi più, perchè
chi tradisce
una volta lo farà ancora.
Tu non vuoi essere felice con lui.
Vuoi soffrire, sanguinare per
lui,
nutrirti del dolore
finchè diverrà tuo unico sostentamento,
drappeggiartelo
sulle spalle finchè diverrà conforto.
Perchè la
crisalide che ti sei tessuto
attorno per proteggerti è diventata sudario;
perchè
hai guardato la debolezza in faccia e l'hai chiamata nemica,
perchè hai preso la debolezza e l'hai rinnegata nel fuoco
-ma
nel tuo petto c'è ancora cenere. L'amore non dev'essere il
sollievo, ma il castigo; il desiderio non
dev'essere la tentazione, ma il timore. Niente dev'essere
com'è
per farti credere d'essere morto davvero. La notte frinisce attorno a
te, complice; le tenebre bisbigliano arruffandosi fra i rami frondosi,
giurando di mantenere il tuo segreto.
-Nico, dove stai andando?!- Egli
si fa sempre più vicino, divora la distanza che
vi separa. Ti sta per raggiungere.
Guardali, quegli occhi: lui
è stato l'inizio di tutti i tuoi
guai, ma è sua la mano che si allunga per trarti in salvo. Chi ti tradisce una volta lo
farà ancora, Nico Di Angelo, quante
volte devi sbattere la testa contro i tuoi errori, per capirlo?
Il dolore esiste perchè pulsa, la frustrazione esiste
perchè t'insegue, la solitudine esiste perchè
t'accompagna: lui non esiste. Bello, eroico e grande come la
serenità a cui tutti anelano. Non esisti, vorresti urlargli,
non
esisti. Ma non riesci a respirare; le tenebre ti stringono da tutte le
parti. Ti hanno sepolto
vivo.
La fiducia è una promessa infranta. Sei stanco di giocare a
sperare: meglio scherzare con il fuoco. Sotto la cenere c'è
una
verità rifiutata che chiama aiuto.
Tua sorella per farti addormentare ti cantava canzoni che sapevano di
casa -ti cantava menzogne che vorresti ancora essere là ad
ascoltare. No, non
dev'essere vero, no.
-Nico, ti prego, fermati. Aspetta. Aspetta!-
La ragione è un calcolo, la riesci ad accettare: ma contro
quel
verde perderesti lo scontro. Non c'è abisso che ti faccia
così paura.
Non c'è ragione, non c'è rabbia, non
c'è rimpianto
in quel verde, e no, quello non è il verde delle speranze,
ma
quello delle certezze. Ti fermi, le sue parole le ascolterai,
e
soffrirai, e sarà l'ennesima prova della tua risoluzione.
Perchè ce la farai.
Perchè lo dovresti ferire, e invece lo vuoi baciare.
La tua voce è diversa, raschiante come un rasoio, nemmeno
alle
tue stesse orecchie suona familiare; in fondo cresci sempre
più
in fretta.
-Stammi lontano, Percy. Non chiedo altro.- Ti prego.
Ti prego, non ascoltarmi.
Lo guardi, lui
-Percy, si chiama Percy, persino il suo nome ti fa male?- e
il suo viso bianco di spuma, fresco come scogli ghermiti dalle onde,
occhi verdi come la tenerezza della rugiada sui prati. E' bello
nell'aria netta e limpida della notte, con quell'espressione intaccata
e sgomenta, quasi tradita; è bello sempre. Bello, eroico e
grande. Non esiste.
Eppure può essere tuo. Lo sai. Lui ti cerca,
lui ti
vuole. Lui ti ama. Forse sarà capace di amarti anche dopo
-dopo
che te ne sarai andato, portando con te il suo cuore negli Inferi; dopo
che l'avrai abbandonato lì, di notte, circondato di buio,
mentre
un'ultima supplica che scintilla negli occhi gli bagnerà la
guancia. Forse ti
amerà ancora.
Siete a non più di due metri di distanza l'uno
dall'altro. Poi lui comincia, affranto, allarmato, concitato, lottando
freneticamente con le parole.
-Io il tuo sorriso lo ricordo ancora, Nico. Non è troppo
tardi. Non è mai troppo tardi.-
Non è mai
troppo tardi. No,
non lo è: però adesso sei tu a disdegnare la
felicità, a rifiutarla con disgusto, a liberartene con
disprezzo. Essa ha una consistenza ruvida sulla pelle, una
gravità faticosa sulle spalle, un sapore putrido sulla
lingua,
come di cadavere. Il tuo sorriso... magari un tempo era bello. Adesso
duole come una ferita aperta: sulle tue labbra trema, una foglia in
autunno. Ridere ti fa
male alla bocca. I tuoi occhi sono colmi, un frastornante grido di
protesta è eternato in quelle pupille d'antracite:
v'è tutta l'attonita sofferenza d'un animo soffice,
catturata nella sua estrema tensione. E' ferma,
silente, pietrificata, morta eppure immortale, come una cicatrice che
non
fa più male ma rimane lì, a ghignare sulla pelle
un
avvertimento.
Perchè deriso il rifiuto, padroneggiato il dolore, sfogliata
la
rabbia, rimane soltanto una resa polverosa come vecchie ossa. I tuoi
occhi sono torbidi ed inesorabili. Occhi di morte.
Con voce aspra e tagliente rispondi, sperando che finisca al
più
presto. -Non fingere di essere qui per offrirmi ciò che mi
hai
portato via.- Troppo
tardi.
Percy tentenna, una colpa di cui non è
responsabile gli
vela gli occhi, e la sua sofferenza ti fa sentire soltanto
più
inadeguato di quanto tu non sia.
-Io non posso restituirti la tua vita, Nico, ma... posso dartene una
nuova. Se tu lo vuoi.-
Cosa
voglio io? Ricordamelo, Percy, perchè non lo so
più.
Se promettere fosse appena un poco più
difficile, nessuno lo farebbe. Nemmeno lui. Soprattutto lui.
Sei arrivato
tardi, Percy, la mia collezione di illusioni l'ho sacrificata alla
cenere. Tardi.
-Non capisci... io non appartengo più a tutto
questo.- Le
parole incespicano fra le labbra, rotolano incerte e graffianti,
sfumate di vaga ostilità. Percy sorride senza allegria. Non
succede spesso.
-Alla normalità, intendi? Agli amici, i compiti per casa, le
vacanze al mare? Ci sono passati tutti i mezzosangue, all'inizio. D'un
tratto il tuo mondo si capovolge e tu non sai più chi sei,
dove
sei, cosa è davvero importante. Ma ad un certo punto tutto
torna
ad avere senso. Si trova un equilibrio, per così dire, si
accetta di cambiare ma in fondo di rimanere se stessi.
Comprendi che sei diverso dagli altri, però non sei solo, e
questo è un conforto. E' questione d'abitudine...-
Il nodo alla gola ti stringe sempre di più, come se ti
volesse
impiccare. Gli scherzi, le spiritosaggini, i falò intorno al
fuoco, e tutti con quel sorriso, lieti d'essere al mondo. La luce del
sole, le risate vacue, gli svaghi scanzonati; e tu, a vedere le scene
come dietro ad un velo di lutto, accanto a loro eppure tremendamente
distante. A questo
non appartieni più. Il mondo adesso è distorto,
riflesso nelle iridi d'occhi diversi -occhi di morte-
ed appare stupido, inutile, una specie di gioco puerile, non di molto
più rilevante delle carte che osservasti annerire fra le
fiamme
-osservasti morire ogni giorno della tua infanzia, uno per uno, e mai
distogliesti lo sguardo.
-Non è la stessa cosa. Non è di questo
che sto parlando.- Esiti un secondo, prima di aggiungere: -Io sento le
persone morire. Lo sento nel petto, ogni volta che un cuore si ferma...
come un brivido.- Perchè
la morte ti ha dato alla vita. -Nessun
altro sa cosa significa, ed è giusto così. La
gente
percepisce a pelle che c'è qualcosa che non va in me, prova
l'istinto di starmi lontano.- Chi
vorrebbe mai banchettare con il re degli spettri?
-Non mi dà fastidio, sono contento che lo facciano.
D'altronde,
in confronto alla morte... davanti all'irrevocabile
immensità,
all'imponenza maestosa della morte... quel che c'è
quassù, ora, mi sembra privo di qualsiasi importanza.- Tutto. Tutto.
Tranne lui. Tranne lui, maledetto, maledetto Jackson. Sei
riuscito a congedarti da qualsiasi cosa, persino dall'amore
fanciullesco di Bianca. Allora perchè, quando cerchi di dire
addio a Percy, ti manca
la forza?
-Non deve importarmi. Infatti non me ne importa niente.- Lo ripeti a
voce più alta, così magari finirà per
diventare
vero.
-Il problema è che a te di Nico di Angelo non importa
niente.-
mormora Percy. C'è un'amarezza attanagliante nelle sue
parole,
qualcosa di stonato che ti scuote le fibre della pelle, come un soffio
cruento di brezza salmastra. Ci sono tante cose che potresti ribattere.
Nico Di
Angelo morì quando
Nico di Angelo urla rinchiuso in una bara sottoterra e dice
-Spiacente, Percy.- Non sai esattamente perchè
ti stai
scusando. Senti soltanto l'esigenza di farlo. Il tuo corpo
pesa
troppo, d'un tratto. L'acqua sotto di te sembra tremendamente
fredda -e tremendamente cattiva. Il dolore diventa una
necessità, quando si teme di riabituarsi al sollievo.
Cos'è, il sollievo, se non un inganno ben simulato per farti
crollare di nuovo, affinchè la sofferenza ferisca
più
forte?
-Sai cosa penso? Che tu stia soltanto accantonando scuse. Queste
sciocchezze, che fra noi non sei a tuo agio, che le persone ti
evitano... pretesti.- Percy sputò quella parola, pretesti, ma dietro
ve n'era un'altra. Menzogne.
Riuscì nel suo probabile intento: lo guardasti
negli occhi. -Pretesti? E quale sarebbe la verità?-
-Che stai scappando. Scappando.- Quella parola ti affondò
nello
stomaco come nessuna spada sarebbe mai riuscita a fare, e i tuoi sforzi
d'evitarla evaporarono, neve debole sotto un sole pestifero. Scappando. Scappando? Scappando. Proprio
così.
Ma Percy prosegue, inarrestabile, rovinoso. -Tu non sei un
codardo, non ti si addice. E perchè... cioè,
tu... stai
forse scappando... da me?-
-Vattene.- Lui non dovrebbe essere lì. Non rientrava nel
piano.
La tua voce è un gemito sordo. -Vattene, vattene.- Troppo tardi.
Bisogna andarsene, adesso. Bisogna farlo adesso.
Altrimenti il
coraggio -la crudeltà- si disperderà nel vento e
non
potrai più afferrarla. Inizi a camminare, a farti largo
faticosamente fra i cespi, e la mano con cui ti aggrappi al tronco d'un
albero pulsa di rosso, come se il tuo cuore sanguinasse. Le sue urla,
dietro di te, tagliano il vento e ti colpiscono la nuca con
puntualità.
-Non ti lascerò cadere. Mi hai sentito? Dì pure
quello
che vuoi, dì che non mi sopporti più, che mi vuoi
morto.
Anche se non mi ami, ciò non cambia in nessun modo il
sentimento che provo per te. Io ti
salverò sempre. Mi hai sentito, Nico Di Angelo?! In
qualsiasi
maledetto inferno in cui ti relegherai... io sarò
lì per riportarti indietro.-
Quanto avresti desiderato sentire queste parole prima, quand'eri ancora
l'inetto speranzoso che fissava l'arco del campo in continuazione, in
attesa di vedere sua sorella attraversarlo.
-Lo so.- Niente più che un bisbiglio
sommesso, cullato da una malinconica consapevolezza. -Lo so.-
Allora Percy sorride. Un sorriso piccolo, esitante, come se chiedesse
il tuo permesso per fiorire. E quel sorriso sembra uno spiraglio da cui
scivola il primo raggio perlato d'un'alba nuova.
-Permettimi di dimostrarti che dico la verità. Non
sopporterei
di deluderti ancora... Permettimi di prendermi cura di te.-
Percy di giada e sole, Percy nato dal mare, Percy che mai vorresti
vedere violato dalle tenebre come le tenebre hanno violato te. Percy e
il profumo delle carezze delle onde, che non abbandona mai la sua
pelle. Merita di meglio -su questo non hai dubbi. Merita di meglio, e
vuole te. Se lo conoscessi di più e l'amassi di meno,
potresti
voltarti ed andartene. Tu
non vuoi essere felice con lui. Vuoi soffrire per lui. No,
non suona più vero.
Quella battaglia è ormai perduta quando avverti la mano di
Percy
sulla spalla, le sue braccia intorno al petto. Pensa che tu abbia
freddo. Sorrideresti di scherno, se non facesse male.
D'ora in poi, l'ambrosia per te saprà di sconfitta.
Domani
mattina ti odierai e progetterai un'altra fuga, che mai compirai
davvero; domani ti sentirai ancora indegno, ricorderai di stare
avvelenando chi ami con quegli occhi
di morte e il sorriso dei tuoi
compagni ti farà venire il mal di testa, e il decesso delle
persone ti farà rabbrividire. Domani la realtà ti
piomberà sulle spalle.
Domani. Non adesso. Adesso è adesso, e adesso promette di
durare ancora a lungo.
Adesso c'è Percy.
-Per sempre,- lo senti sussurrare fra lacrime di paura
scampata, -per sempre.-
Adesso e per sempre, ti correggi distrattamente.
Note dell'Autrice: Buonasera! Era da un pezzo che volevo scrivere una
Percy/Nico, ma non mi veniva mai l'idea giusta. ^-^
Che c'è da dire? Sono stupendi. Ci sono delle fan art su di
loro
da nosebleed. Non è molto famosa come coppia nel fandom
italiano, ed è un vero peccato!
Beh, grazie per avere letto! Spero che la storia vi
sia piaciuta e sarei molto contenta se mi lasciaste una
recensione!
Lucy
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