1° Capitolo
Alla fine del tunnel c'è sempre la luce.
1° Capitolo
Sono solo una vittima
Emh, ciao a tutti. Il mio nome è
Justin, Justin Bieber. Ho 17 anni e tutti penserete che sono un gran
figo che si porta non so quante ragazze a letto. Beh vi sbagliate.
Circolano molte voci su di me, ma vorrei proprio che fossero queste.
Purtroppo non è così. Nella mia scuola sono solo una
vittima. Credevo di essere abbastanza grande per difendermi, ma ogni
giorno a scuola c'è qualcuno pronto a farmi capire che non
è cosi. Brandon è un ragazzo 2 anni più grande di
me. E' il bullo della scuola e il ragazzo che più ama picchiare
sono proprio io. Ve lo sareste mai aspettato? No? Beh neanche io... Il
mio primo giorno di scuola da liceale era abbastanza bello. Mi ero
fatto degli amici e avevo conosciuto una bellissima ragazza. Il suo
nome è Evonne. E' più piccola di me di circa 6 mesi. So
completamente tutto di lei e il motivo era solo uno: mi ero
perdutamente innamorato. L'unica cosa fondamentale che ancora non
sapevo era che lei fosse fidanzata con Brandon. Sono sempre stato
timido, ma con le ragazze cercavo di nasconderlo. Volevo conoscerla
meglio e la cosa che mi ha fatto più male è che lei aveva
accettato nonostante non fosse single. Ci siamo "Frequentati" per
qualche mese, poi un giorno un ragazzone alto, grosso, con i capelli
castani e gli occhi neri come il buio si mise davanti a me. 3 suoi
amici lo affiancorono e iniziarono a picchiarmi. Evonne cercò di
aiutarmi, ma tutti quei pugni non erano niente in confronto al pugno
dritto al cuore che stavo per ricevere. Fu mentre mi picchiarono che
scoprii che la mia ragazza era allo stesso tempo la ragazza di Brandon.
Il mio cuore divenne così piccolo da poter entrare in un tazzina
di caffè. Da allora io e Evonne non parlammo più. Non mi
spiegò come stavano le cose, non mi lasciò parlare e io
feci lo stesso con lei. Per 3 anni non ci parlammo e tutt'ora è
così. Da quel giorno, ogni gorno, Brandon mi rinfresca la
memoria prendendomi a pugni. Possibilmente vi chiedere: Perchè
non reagisci? Beh ci ho provato... sono stato in palestra per 1 o 2
anni, i miei muscoli erano abbastanza sviluppati, ma erano deboli come
la mollica rispetto a quelli pompati di Brendon. Prendeva diversi tipi
di farmaci e questo lo rendevano forte e muscoloso. Impossibile
combattere contro di lui. Il difetto più piccolo che poteva
lasciarti era qualche osso rotto. Spesse volte ho cercato di difendermi
e farmi degli amici, ma io ero la vittima di Brandon e NESSUNO osava
schierarsi contro lui. Quindi ero senza amici, senza dignità,
senza coraggio... l'unica cosa che mi attacca al mondo sono la mia
famiglia. Mia madre, che lavora tutto il giorno in un ufficio e la mia
sorellina con il mio fratellino. Jazmine e Jaxon.
Ogni giorno andare a scuola è davvero un'impresa. Non riesco ad accettare che debba essere picchiato senza motivo.
- Driiiiiin - la sveglia suonò e
mi ricordò che un altro doloroso giorno di scuola stava per
iniziare. Andai a lavarmi e indossai un paio di jeans, una maglietta
rossa e delle supra. Asciugai i capelli e, dopo aver fatto colazione,
presi lo zaino e andai verso scuola. Non ero ancora consapevole di
quello che stava ancora per succedere.
Non appena entrai dall'ingresso notai
che tutti mi osservano. Perchè? Semplice... Brandon era
all'attacco. Andai verso il mio armadietto e notai un foglietto. Sopra
c'era disegnata una bambina nuda. C'era inciso JAZMINE... aveva osato
prendere in giro mia sorella e questa volta non avevo intenzione di
fargliela passare liscia. Notai che era qualche armadietto più
avanti di me e così andai verso di lui.
- NON OSARE MAI PIU' OFFENDERE MIA SORELLA - urlai.
- Oh, guardate chi abbiamo qui... Justin, come te la passi piccolina? -
- HAI SENTITO QUELLO CHE TI HO DETTO? PRENDITELA CON ME, MA LASCIA STARE IN PACE MIA SORELLA! -
- Hai voglia di farti picchiare
femminuccia? Io ti consiglierei di andare in classe prima che mi
arrabbi sul serio - il suo tono iniziava a essere freddo e le parole mi
colpivano in faccia come schiaffi.
- Stavolta no... Sono stanco di te -sussurrai con un filo di voce. La paura tremava nelle corde vocali.
- Ohh piccolino... vuoi che chiamo la
mamma? - i suoi occhi ardevano e io stanco di essere trattato male mi
feci avanti. Gli tirai un gancio destro dritto in faccia, facedogli
abbastanza male da fargli uscire del sangue dal naso. La mia mano
tremava ancora per l'impatto con il suo viso.
- HAI FATTO L'ERRORE PIU' GRANDE DELLA
TUA VITA. - mi urlò dritto in faccia. In quel momento sapevo di
aver appena svegliato il cane che dorme. Non dissi nulla per paura di
peggiorare le cose. Mi voltai e cercai di andarmene da lui, ma qualcuno
mi afferrò bruscamente per lo zaino e mi buttò a terra
facendomi sbattere la testa contro gli armadietti.
- Ahhhh - urlai per il dolore. La testa
girava troppo per rendermi conto di quello che stava per succedere.
Qualcuno mi tirò un calcio alla pancia, usando la massima
potenza e io sentii così dolore da sputare sangue. Cercai in
tutti i modo di soffocarlo, ma era sconvolgente il male che mi aveva
fatto. Qualcun altro mi tirò un pugno sul viso e sentivo la
parte del labbro insensibile. Aprendo gli occhi mi accorsi che Brandon
mi aveva afferrato per la maglietta e mi aveva leggermente sollevato da
terra.
- Ti piace volare Bieber? Prima di farlo volevo chiederti una cosa: Sai che giorno è oggi? -
Io mi limitai a urlare per la fitta alla pancia.
- Te lo dico io... Precisamente 3 anni
fa, quella era stata la prima volta che ti avevo picchiato... adesso,
dopo 3 precisi anni, sto per dare una svolta a tutto quanto -
Mi lasciò sul bordo delle scale.
Io cercai di mantenere l'equilibrio, ma con un calcio mi fece volare
giù. Ricordo di aver sbattutto ogni centrimeto del mio corpo
contro ogni scalino esistente. Poi all'improvviso tutto si fece nero.
NERO COME IL BUIO CHE MI CIRCONDAVA.
Ehilaa... Spero che questa storia vi stia piacendo <3 A me piace tanto ahaha aspetto le vostre RECENSIONI <3 Un baciooo
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