Horror Geass
Maggio 2084
Un ultimo scoppio del motore e la
nave ripartì per il mare, ritornando in Britannia.
Era stato un viaggio lungo. Dopo
che Lelouch era morto era stato molto difficile trovare una via d’uscita.
L’unica nave che la portasse più lontano possibile: in Italia.
C.C. si guardò intorno:gente che
camminava, parlava, portava a spasso i propri figli.
Era proprio un ottimo pomeriggio
per stare all’aria aperta, ma a C.C. non importava. Non sapeva perché era a
Roma, sapeva solo che era riuscita a scappare.
La vita con Lelouch l’aveva
trasformata. Guardava il mondo diversamente, disgustata da tanta felicità.
Aveva preso una decisione, non le importava cosa sarebbe successo, ma il
terrore che aveva visto lo voleva vendicare. Voleva sottrarre quella felicità
che sembrava occupare il volto di ogni persona.
Si addentrò nella città,
camminando lungo la riva del Tevere e fermandosi a guardare i bambini che
giocavano sereni.
Si era fatta sera ormai.
Abbandonò il fiume per dirigersi nei pressi del Colosseo dove si fermò a
mangiare in una pizzeria.
“Mi dica signorina, cosa
desidera?”. Il cameriere si avvicinò calmo con l’indice e il pollice della mano
destra che giravano un ciuffo grigio dei suoi baffetti.
“Una pizza margherita grazie”
La fecero accomodare su un
tavolino singolo all’esterno e mentre mangiava, osservava la piazza. Perché la
gente sembrava avere un’aria così serena? Perché lei non poteva essere così
felice?
Finì la sua pizza in silenzio e
uscì dalla pizzeria lasciando qualche banconota sul suo tavolo.
Roma era ancora più bella di sera: Piazza San Pietro era
imponente di fronte al cielo immenso che diventava sempre più blu mano a mano
che il sole calava.
Era talmente assorta nei suoi
pensieri che non si accorse di aver camminato tanto da essere arrivata alla Fontana
di Trevi.
Dovevano essere le dieci perché
la luna rischiarava già il cielo ormai blu oltremare.
C.C. guardò la fontana: sui bordi di
essa erano seduti dei ragazzi. Non erano soli. Tra le loro braccia avvolgevano
delle ragazze. Probabilmente erano delle coppie.
Il pensiero di Lelouch si fece più
forte che mai.
In lacrime, corse via e si nascose
in una via poco isolata e pianse per tutto il dolore che provava.
Il tempo passava, le campane
suonarono la mezzanotte. Lentamente si alzò dal cemento freddo e cominciò a
camminare senza una meta ben precisa. Solo il rumore di alcuni uomini dietro di
lei richiamò la sua attenzione.
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