The strange side of the Beatles

di StreetsOfLove
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Jane Asher era un’attrice molto nota in quel periodo. Era anche una bella ragazza.

Ma, più di tutto, era nota per essere la fidanzata di una delle quattro persone più adorate degli anni sessanta.

Era una ragazza molto riservata e composta, elegante e raffinata.

Si trovava agli studi televisivi per le riprese di un nuovo film. Era uno di quei soliti giorni calmi e noiosi in cui non accade niente di speciale, bisognava studiare la parte del copione e fare conoscenza con il nuovo regista e il cast con cui avrebbe lavorato. Ma quello che Jane non sapeva era che di lì a pochi minuti avrebbe ricevuto una strana chiamata che l’avrebbe allarmata.

<< Signorina Asher c’è una chiamata per lei >>

<< Uh ? >> la ragazza alzò distratta la testa dal suo copione che stava studiando da quella mattina. << E da chi? >>.

<< Un certo George Martin >> disse l’assistente.

George Martin ? Che cosa voleva mai da lei il produttore di Paul e dei ragazzi ? pensò preoccupata la ragazza.

Si diresse verso il telefono stupefatta e perplessa mise il ricevitore all’orecchio:
<< P-pronto? >>

<< Signorina Asher? Sono George Martin, il pr- >>. Jane lo interruppe.

<< So chi è lei. Come posso esserle utile ? >> cercò di risultare il più gentile possibile ma era veramente stranita dalla situazione.
Nervosa, cominciò ad attorcigliarsi una ciocca di capelli tra le dita.

<< Ehm.. riguarda Paul. Ha avuto ecco… una specie di attacco di.. di… >> Jane percepiva la voce tremolante e insicura del produttore e venne presa
ancora di più dall’ansia.

<< Che è successo ? Sta male? Gli è stato fatto del male? >>

<< Non proprio.. diciamo che ha aggredito Ringo in un attacco di gelosia >>

Jane rimase a bocca aperta. Paul ha attaccato un suo amico? Paul ha attaccato Ringo? Paul ha attaccato Ringo in un attacco di gelosia ??

<< Signorina? Signorina si sente bene? È ancora lì ? >>.

Ci volle un altro minuto buono prima che Jane si riprendesse e riuscisse a produrre dei suoni che assomigliassero a delle parole.

<< Ehm.. io, sì, cioè.. sì, ci sono >> prese un respiro profondo. << Che è successo a Paul, mi scusi? >>.
Sicuramente aveva capito male. No, ti pare che Paul, Paul McCartney, la dolcezza fatta a persona avesse potuto attaccare Ringo ?

<< La pregherei di venire subito qui agli studi, Paul non è ancora calmo, e sta urlando una serie di cose e speriamo che lei possa calmarlo >>.

<< V-va bene, faccio il più in fretta possibile >>. Jane riattaccò il ricevitore e rimase immobile prima di realizzare appieno quello che le era stato chiesto e di correre fuori dagli studi.

Povera Jane, è stra-preoccupata e non sa che cosa pensare. Che cosa è successo al suo Paul ? Povera, povera Jane, saranno settimane di inferno per lei le prossime !


Andiamo a vedere come sta Paul! Verso gli Abbey Road studios a tutta birra !!
 

<< Paul ? che cazzo di problemi c’hai? Mi hai quasi spaccato un braccio ! >>. Ringo era furioso per essere stato braccato come un animale dall’amico e si massaggiava la parte lesa.

George teneva Paul da dietro per le spalle e non era un compito semplice. George era più mingherlino dell’amico e stava facendo una grande fatica a trattenerlo.

<< George lasciami che lo devo uccidere! >>. Paul sbraitava come un dannato, aveva gli occhi fuori dalle orbite, il colletto della camicia lo stringeva alla gola e una vena gli pulsava sulla fronte.

<< AHIA! >> George mollò la presa e guardò il punto in cui Paul aveva lasciato un morso sul suo avambraccio.

<< Mi ha morso! Mi ha morso >> ripeteva incredulo il chitarrista. << Paul, ma sei scemo? Ma che cazzo di problemi c’hai!?? >>.
Sbraitò George ripetendo le parole del batterista.

Paul, lasciato libero dalla morsa delle braccia di George si aggirò quatto per la stanza per una seconda imboscata a Ringo.

<< Dov’è finito? Ragazzi, dov’è Paul? >> gracchiò John al meglio che potè.

<< Eccolo, è la vicino al pianoforte! Ringo attento! >>. George si precipitò verso l’amico e lo buttò a terra atterrandolo come una bestia imbizzarrita.

<< Presto qualcuno mi aiuti a tenerlo! No, te no Ringo! >>.

George Martin, che aveva appena concluso una telefonata si precipitò nella stanza con una corda.

Il motivo per cui avesse una corda in ufficio non ci è dato saperlo ed è irrilevante al fine della storia.

Dopo parecchi sforzi e tentativi riuscirono a legare Paul ad una sedia.

In quell’esatto istante entrò nella stanza una Jane tutta trafelata e ansante per la corsa che rimase sbigottita dalla scena che le si presentava agli occhi.

<< Paul.. >> sussurrò prima di svenire dalla sconcertamento.


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Ehm.. okkei, questo capitolo è pessimo, ma è il meglio che riesco a fare in questo momento.
Ringrazio Go_always_ahead  che ha insistito perché continuassi a scirvere questa storia :)
e anche le persone che leggono e hanno anche recensito ^-^




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