Buongiorno a tutto il
mondo!
Bene bene bene, un paio di
settimane fa la mia amica mi ha finalmente convinto a guardare Doctor
Who, e dopo aver visto la 2x13 non ho potuto resistere e ho iniziato a
scrivere. Non ho ancora deciso, però se voi lettori vi fate
sentire un po', questa potrebbe diventare più di una
one-shot :D
Un
paio di cosette tecniche:
1. la data che ho messo è puramente inventata. Dato che in
Norvegia non fa caldissimo, ho pensato che visto i vestiti che avevano
su, non poteva essere inverno. Se qualcuno ha un'idea più
precisa, ditemelo pure :))
2. lo stesso vale per le età dei vari personaggi, sopratutto
di Dahlia e David (eheh non potevo non dedicarlo a David Tennant **).
Se trovate errori ditemelo.
Direi che manca solo una cosa:
ATTENZIONE:
Se possedessi Doctor Who non farei disperare così tanto i
fans e David Tennant mi verrebbe a trovare ogni giorno! Quindi no, non
è mio :(
BUONA
LETTURA :)
16
Agosto 2027 Bergen, Norvegia
-Mamma
guarda! Esce il fiato!- urlò un bambino correndo per
la costa. L’acqua del mare, gelida nonostante fosse piena
estate, si rompeva in
piccole onde spumeggianti. Il piccolo aveva circa otto
anni e correva nel freddo con una sottile
maglia, i capelli nerissimi erano corti e ricciolini, la pelle mulatta
più
chiara degli occhi, di un marrone scuro.
-David,
per l’amor del cielo, mettiti su un maglione! Mickey
non stare lì fermo a guardarlo, sei suo padre! Prendi il
maglione e
mettiglielo!- a parlare era stata una donna sulla sessantina, i capelli
lunghi,
raccolti da una coda, ormai striati da ciocche grigie. Era truccata con
colori
chiari, se non per la matita nera, che sottolineava gli occhi azzurro
chiaro.
Accanto a lei c’era un uomo, suo coetaneo, e una ragazza.
Anche lei aveva
lunghi capelli biondi che portava legati in una treccia di lato e come
l’altra
donna aveva degli occhi azzurri evidenziati da un forte trucco. A
qualche metro
di distanza da loro, un uomo di circa quaranta anni guardava la scena
in
evidente panico, senza sapere cosa fare. Sembrava una copia leggermente
più
scura del figlio, gli stessi occhi scuri e gli stessi capelli
riccioluti e lo
stesso sorriso che sembrava essere comparso alla vista
dell’ultima persona su
quella spiaggia.
Gli
anni era stati clementi con lei, o almeno così la gente
le diceva. Aveva lasciato crescere i capelli, che ormai le arrivavano a
metà
schiena, e ora erano più mossi. Gli occhi erano glaciali e
allo stesso tempo
pieni di vita come quelli della madre e della sorella.
Rose
era sempre la stessa, più o meno.
Lasciandosi
le voci della sua famiglia alle spalle si volto
a guardare l’orizzonte. Erano passati vent’anni
dall’ultima volta che aveva
visto il Dottore. Venti lunghissimi e dolorosi anni. I primi tempi era
stati
duri, ogni speranza di rivederlo perduta, senza neanche averlo sentito
dire
quelle magiche parole che aveva aspettato ogni secondo di quei due anni
passati
insieme. Nei suoi ricordi ormai quasi sbiaditi poteva vedere le sue
labbra che
iniziavano a formare la più famosa delle frasi. Ti amo. Ma avevano entrambi
aspettato troppo, se
avessero ammesso ciò che provavano prima avrebbero avuto
giorni, forse mesi
insieme. Forse era accaduto in un altro universo. Forse in
quell’universo Rose
era ancora al suo fianco a difendere la Terra, a viaggiare in mondi
nuovi e
sconosciuti agli umani. Ma così non era.
Dopo aver incontrato il Dottore per l’ultima volta, Rose era
un disastro. Per
molto tempo l’unica cosa a farla alzare la mattina erano le
suppliche di
Mickey, che le era rimasto accanto ogni istante. Poi con
l’arrivo di Dahlia ,
sua sorella, aveva riniziato a vivere. Fin dai primi momenti di vita
sua
sorella era stata la luce che l’aveva accompagnata alla
guarigione. Nonostante
i 21 anni di differenza erano legatissime e si confidavano tutto.
Quando Dahlia
aveva solo due anni Jackie, Mickey e Pete avevano deciso di aiutare
ancora di
più Rose e avevano iniziato a costruire una casa, di fronte
alla spiaggia dove
lo avevano visto per l’ultima volta. Quando Rose
l’aveva scoperto, aveva
regalato loro il più grande sorriso che le avessero visto
fare da quel giorno.
E così ogni anno lasciavano l’Inghilterra per
andare in Norvegia e regalarle un
altro po’ di pace.
Qualche
anno dopo la costruzione della casa, Rose e Mickey
avevano deciso di sposarsi e
a trentatré
anni Rose era felicemente incinta. Erano una famiglia unita,
probabilmente
perché solo loro potevano capire certe cose. Avevano
continuato a lavorare
quasi tutti a Torchwood, consapevoli che potevano cambiare le cose e
prolungare
l’epoca d’oro ancora un po’.
Mickey
era stato incredibile per tutto il tempo. Ben
consapevole dei suoi sentimenti del Dottore, aveva lasciato che fosse
lei a decidere
quando era pronta per avere di nuovo una relazione.
Anche allora, non l’aveva mai spinta a
dimenticarlo. Rose amava moltissimo Mickey, ma una parte del suo cuore
apparteneva al Dottore. Sapeva che probabilmente nei suoi viaggi aveva
incontrato qualche altra ragazza che lo accompagnasse e che non era
stata la
prima, e che non sarebbe stata l’ultima. Ma le piaceva
pensare che lui
l’avrebbe pensata per sempre. Le piaceva ricordare il modo in
cui si prendevano
la mano per camminare un po’, come se fossero una coppietta
felice. Il modo in
cui il “nuovo” Dottore fosse anche più
espansivo del primo. Ogni loro abbraccio
era racchiuso in cassetto della sua mente, ogni volta che aveva urlato
il suo
nome e lui le era venuto in soccorso.
Quello
che provava per lui era amore puro. Era un sentimento
incondizionato, che non sarebbe mai scomparso nel tempo. E
l’unica cosa che
poteva sperare era che per il Dottore fosse lo stesso.
Quel
giorno era davvero morta. La vecchia Rose Tyler sognava di stare per
sempre con il suo Dottore, sognava di viaggiare e salvare
l'umanità. Quella nuova aveva una famiglia quasi normale, un
lavoro normale e una vita normale.
Regalò
un’ ultima lacrima alle onde e tornò verso la sua
famiglia.
Laggiù,
da qualche parte un’altra lacrima stava cadendo nelle
onde di una spiaggia distante cinquanta km da Bergen.
Come al solito,
recensite, recensite, RECENSITE! :)
p.s. Questa
fanfiction non posso che dedicarla a chi mi ha fatto iniziare Doctor
Who!
Lauretta mia,
ricordati che la mia minaccia è ancora valida! <3
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