In trappola

di udeis
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Le sue urla lacerano la mia anima perché è il mio nome che chiama.
Invano.

Non posso fare niente.
La portano via, verso morte certa ed è solo colpa mia.
Urlo e lotto con i miei carcerieri, minaccio, supplico, impreco.
Ruggisco affermando la mia superiorità.
Ma non mi ascoltano.

Nessuno lo fa mai.

Tutta la mia intelligenza non serve a sanare un attimo di disattenzione.




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