Sono passati
solo due mesi dalla morte di Seiya e dalla vittoria su Hades.
A noi quattro sopravissuti
è stato proposto il ruolo di Gold Saint. Non abbiamo ancora
accettato, ma ci hanno già affidato i Gold Cloth, che sono
riapparsi nella nostra dimensione col nostro ritorno sulla Terra.
Con il loro ritorno sono però scomparsi i God
Cloth…che le due cose siano collegate?
Ora sono seduto sul mio letto, di
fronte a me c’è lo scrigno
dell’Acquario. Lo osservo
incantato. Oggi devo decidere se accettare di indossarlo oppure no!
Diventare il successore del maestro Camus comporterebbe il dover
lottare ancora e perdere altri compagni, come ho perso Seiya.
Lui si è sacrificato per il mondo, per il bene, per salvare
Atena, per salvare noi…
Ma questo suo nobile gesto ha
portato tanto dolore: in noi Saint rimasti, in Marin, che lo ha
allenato per anni, in sua sorella, che aveva appena ritrovato, nella
stessa Atena…e in me.
Guardo il Cloth e mi chiedo se
non potevo essere io al suo posto! Avrei evitato di soffrire e di dover
prendere questa decisione.
Per metà io e Seiya eravamo fratelli. Perderlo è
stato perdere un altro membro della famiglia.
Ho perso la mamma, nelle fredde
acque e ora non posso neanche più andare a trovare, dopo che
il
maestro Camus l’ha fatta sprofondare ancor di più
di
quanto fosse.
Poi Isaac. Il mio grande amico durante gli anni di addestramento tra i
ghiacci.
Lui si è sempre
preoccupato per me, e mi ha salvato da una morte certa perdendo un
occhio. E io come l’ho ringraziato? Uccidendolo nella
battaglia
contro Poseidone. Mentre lottavamo ho pensato di cedergli la mia vita,
ma come cavaliere di Cygnus avevo e ho il dovere di mettere Atena al
primo posto. Ho saldato però una parte di quel
debito…gli
ho lasciato il mio occhio sinistro.
Alla fine l’ho ucciso, utilizzando la tecnica più
forte del maestro Camus.
E lo stesso Camus è
perito, durante la battaglia alle dodici case per mano mia, e poi
nuovamente nella lotta contro Hades.
Ma è la sua prima morte
che mi turba, quella causata dalla mia Aurora Execution. Un attacco che
ho imparato mentre il mio maestro me lo scagliava contro.
Ho ucciso la persona a cui devo
il mio essere come sono, colui che mi ha donato tutto il suo sapere, e
che anche dopo la morte ha continuato a proteggermi, mandandomi il suo
Cloth nelle battaglie più cruciali.
Sono pieno di rimorsi. Ho ucciso
due delle persone a me più care, nello seguire i miei
ideali. Ma
anche loro facevano quello che credevano fosse giusto.
Ora guardo lo
scrigno d’oro. Lo guardo e mi chiedo perché dovrei
accettare di diventare l’erede di quell’uomo che mi
ha
cresciuto con tanta bontà.
Resto ore seduto sul letto, pensando, soffrendo e tormentandomi.
Infine mi alzo e mi metto lo scrigno in spalla: ho la risposta che
cercavo.
Accetterò!
Per evitare ad altre persone di soffrire per la perdita di persone care
come sta succedendo a me ora.
Magari morendo in battaglia, facendomi così perdonare per i
miei peccati.
Accetterò!
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Ciao a tutti!!!!
Spero che vi sia piaciuta questa ff!!!
E' la prima one shot "riflessiva" che scrivo, e spero tanto
che sia buona!!!!
Se lasciate un commento mi fate veramente felice!!!!
Ciao!!!!
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