My Hero

di Princess Kurenai
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Titolo: My Hero
Fandom: The Unit
Personaggi: Jenny Gerhardt, Mack Gerhardt
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic
Conteggio Parole: 300
Note: 1. Un classico delle scuole americane mostrate nei telefilm chiede ai bambini di dire chi è il proprio eroe, e Jenny non sa come fare a scriverlo visto che le è vietato parlare del lavoro ‘reale’ del padre ù_ù
2. Come sempre la dedico al mio amore<3
3. Se ve lo chiedete... no: non è betata XD

« Papà, come posso scrivere che sei il mio eroe nel tema?»
Mack, stupito, si voltò verso Jenny - la minore delle sue figlie - che, seduta sul tavolo, lo fissava in attesa di una risposta.
« Sono il tuo eroe?», domandò in risposta, sedendosi davanti a lei.
« Certo che lo sei! Sei il mio papà», rispose accorata la bambina.
« Allora scrivi che lo sono, no?»
« Ma la mamma dice che non devo parlare del tuo lavoro», si imbronciò Jenny.
Non sapeva cosa scrivere nel suo tema e la cosa la stava facendo impazzire.
Sapeva che suo padre faceva un lavoro molto pericoloso - aveva sentito lui e sua madre litigare più volte, ma non aveva mai detto niente -, sapeva che quando non era a casa con lei era ‘fuori a combattere i cattivi’ e che soprattutto non doveva parlarne con nessuno.
« Solo per il lavoro sono il tuo eroe?», ribatté Mack con un mezzo sorriso.
« No! Sei il migliore papà del mondo! E anche se sei spesso lontano mi fai tanti regali!»
L’uomo ridacchiò.
« Quindi lo sono per i regali?»
« Noooo!», Jenny scosse il capo, « Lo sei e basta!»
« Allora scrivi questo, piccola», rispose l’uomo, carezzandole il capo e baciandole la fronte, « Che sono un bravo padre e che ti faccio tanti i regali. Inoltre quando posso ti porto al campeggio e uccido i mostri sotto il tuo letto»
La bambina ridacchiò a sua volta - tenendo per sé il fatto che ormai non credeva più ai mostri ma che continuava a fingere solo per passare del tempo in più con suo padre.
« Sai papà…», esordì allungando le braccia per poterlo abbracciare.
« Mh?», Mack la strinse a sé.
« Sei il mio eroe», mormorò piano « non importa quel che scrivo. Tu sei sempre il mio eroe e il miglior papà del mondo».

 





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