Dicono di me..

di betabi
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Dicono di me.



 



Ron, finito il primo allenamento della stagione, uscì da solo dallo spoiatoio della squadra di quidditch di Grifondoro; Harry era rimasto a parlare con Ginny, appena entrata in squadra, di alcuni schemi e gli aveva detto di aspettarlo in sala comune. Con un sorriso, causato dalla sua conferma nel ruolo di portiere e dalle magnifiche sensazioni che il volo gli causava, si diresse spensierato verso le scale quando Draco Malfoy e altri Serpeverde lo fermarono.
«Weasley, hai riavuto il posto in squadra quest’anno? Grifondoro vuole farsi umiliare di nuovo?» lo provocò il biondo ragazzo, ben consapevole della scarsa autostima del portiere.
«Sta zitto, Malfoy» disse, cercando di passare tra il muro di ragazzi con la divisa verde argento che gli bloccava il passaggio.
«Perché tutta questa fretta, rosso malpelo? Dopotutto siamo fieri di essere al cospetto del nostro re!» lo sfotté Zabini, ricordando lo stupido coro che solevano cantare alle partite dell’anno precedente.
Malfoy, vedendo le orecchie del Grifondoro tingersi di scarlatto per la rabbia continuò a infierire.
«Dimmi un po’, lenticchia, ma se fossi stato io l’amichetto del cuore dello sfregiato a quest’ora il posto di portiere era mio? E tua sorella per entrare in squadra con voi che ha fatto, gli ha slacciato i pantaloni e si è inginocchiata davanti alle regali palle del Bambino Sopravvissuto?» sputò velenoso.
Ron non ci vide più e tirò fuori la bacchetta puntandola contro il gruppo di Serpeverde, in evidente maggioranza numerica. Prima di riuscire anche solo a pensare a una fattura dalla rampa di scale arrivò la voce di Hermione, che lo richiamò. «Eih Ron aspetta, ho bisogno di una mano con questi libri!» gli disse, prima di terminare i gradini e guardare la scena che le si parava davanti, con sguardo sospettoso.
«Che succede qui?» chiese, a nessuno in generale.
Draco guardò la nuova arrivata e decise di ritirarsi «Oh ma che fortuna Weasley, la tua fidanzatina è venuta a salvarti il didietro» disse, prima di richiamare i compagni e dirigersi verso i Sotterranei, stando bene attenti a spintonare il Grifondoro quando gli passarono d’avanti.
 
Ron quella sera si stava mettendo il pigiama, ripensando all’incontro del pomeriggio, accanto a lui Harry leggeva un libro di Difesa contro le arti oscure. Essendo soli in dormitorio il rosso decise di dare libero sfogo, per la prima volta, ai pensieri che gli rimuginavano in testa.
«Harry, io sono il tuo migliore amico?» chiese il ragazzo intimidito.
Il prescelto si girò verso di lui con le sopracciglia aggrottate «Sì, perché me lo chiedi?»
Ron fu preso in contropiede «Beh ecco, perché.. non so, non c’è un motivo. E perché proprio io? Perché non Neville o Seamus o Dean?» gli chiese, deciso ormai a togliere tutti i dubbi.
Il moro, che aveva intuito i suoi pensieri, mise da parte il libro e lo guardò negli occhi.
«Perché, mi chiedi? Perché sei stato il primo amico che abbia avuto, il primo che mi abbia voluto conoscere per quello che ero e non solo per il mio passato, mi sei stato vicino in momenti in cui chiunque sarebbe scappato via e, nonostante tutta la sfiga e i pericoli che mi porto addosso tu sei sempre rimasto al mio fianco» gli disse sincero.
«Non pensi che.. io sia superfluo, vero? Voglio dire, non sono solo lo stupido che ti accompagna nelle tue missioni suicida, quello che dice stupide cose davanti a un caffè?» continuò a domandare.
Harry si alzò e gli poggiò una mano sulla spalla «Ron, tu sei una persona intelligentissima e con un grande cuore. Avrei potuto avere altri migliori amici ma avrebbero avuto sempre il solito difetto, tutti» gli disse.
«Quale?» chiese Ron, aggrappato alle sue parole come un’ancora alla sabbia.
«Non sarebbero stati Ron Weasley».
 
 






Antro di Betabi
Eccomi di nuovo, questa volta con un capitolo dedicato al rosso Grifondoro (che poi, di rossi a Grifondoro ne stanno a bizzeffe). Coomunque, credo che Ron soffra di qualche complesso di inferiorità. Chi di noi non si è mai sentito inferiore e forse un po' invidioso rispetto a qualche nostro amico? Beh, immaginatevi Ron che ha vissuto per anni sentendosi come l'ombra di Harry, niente di più, niente di meno.
Ringrazio chi ha recensito e chi ha aggiunto questa storia alle preferite/seguite/ricordate. Ogni consiglio, domanda o accorgimento è ben accetto.
Salut

 




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