Inesorabilmente, cadono

di Emerald Serpensortia
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Goccia.

Un'altra e un'altra ancora.

Inesorabilmente, cadono.

Grosse gocce.

Ritmicamente.

Così simili, eppure così diverse.

Sola.

Sono qui.

È così buio qui dentro, é così grigio li fuori.

Posso specchiarmi in questo vetro.

Gocce ovunque.

Sul legno, sui sassi, sugli alberi, sui tetti.

Così piccole, così perfette.

Così sole... come me.

Penso di non avere più sensibilità nel corpo;

sono qui da così tanto tempo.

Penso di sentire la tua voce li fuori.

Sono sicura che é tutto frutto della mia immaginazione.

Non puoi essere qui.

Immagino faccia freddo, c'è aria d'inverno;

presto nevicherà.

Non c'è neanche un filo di vento, tutto é fermo,

le foglie sugli alberi e i fili d'erba sono immobili.

Vorrei mi chiamassi per la cena,

é quasi buio.

Immagino che sotto quelle nuvole grigie

ci siano già un migliaio di stelle.

Non mi chiamerai per la cena.

Non mangerò.

Resterò qui.

Aspetterò qui con la pioggia.

Non ho più paura della notte, non ho più paura delle ombre.

Non verrà nessuno qui.

Resterò da sola.

 

Ti ho vista, laggiù, tra quei rami!

Ne sono certa adesso.

Sei cambiata, non ti ricordavo così, sembri anche più felice.

Aspettami!

Ho deciso di venire con te.

Ti seguirò, con la pioggia.





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