Nuova vita

di magnussino
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"Sono morti, sono tutti morti."

20 ANNI DOPO

"Ehy Magnus, potresti passarmi il cellulare?" Simon era steso sul grande e morbido divano posto in un monolocale a Miami, monolocale che divideva con il non più sommo stregone di Brooklin, Magnus Bane.
"Prendilo da solo, è sul tavolino accanto al divano!"
"Sì, ma sarebbe un gesto carino se tu me lo passassi, Magnussino caro."  Simon si alzò dal divano, prese il cellulare, se lo mise nella tasca posteriore dei pantaloni e si avviò in direzione di Magnus.
"Lo sai che non mi piace quando mi chiami così" Magnus si girò e si ritrovò Simon davanti, "Ma a me piace, questo è l'importante".

Simon era così incredibilmente vicino a Magnus, che lo stregone riusciva sentire il freddo emanato dal suo corpo. Simon gli mise una mano sul fianco e lo avvicino a sè.
"La rossa?" gli chiese Magnus prendendo semmpre più consapevolezza del poco spazio che separava i loro corpi.
"La rossa" rispose Simon, staccandosi lentamente da lui e estraendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni.
"Ti aspetto in camera da letto" detto questo, Magnus si staccò definitamente dal tocco di Simon e andò in camera.
Magnus non capiva come quel ragazzo, anche se era da ormai 20 anni che viveva da immortale, fosse ancora attaccato ai suoi amici da mortale. Ma forse lo stregone aveva vissuto troppo a lungo da immortale e, aveva imparato a non creare legami emotivi, di nessun genere, con esseri mortali. Anche se, ultimamente, aveva fatto un grande errore che lo aveva lasciato devastato.

 





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