BROKEN SOUL.
Per quanto mi
dimenassi, non riuscivo a slegare la corda che mi legava le mani dietro la
schiena. Mi ero fatta cogliere di sorpresa, e adesso ne stavo pagando le
conseguenze.
Come se non
bastasse, quelle empuse da due soldi avevano pensato bene di bendarmi gli occhi.
Maledette.
Inoltre,
avevano badato bene ad indossare dell’isolante, in modo che l’elettricità che si
sprigionava dal mio corpo fosse del tutto inoffensiva.
Mi stavano
trascinando non so dove a forza di spinte, ridendo malignamente come delle pazze
omicide.
Ad un tratto
mi buttarono in terra con un calcio, lasciandomi senza fiato. Le mattonelle
premevano fredde contro la mia faccia, e sentivo colare il sangue dal labbro
inferiore. Stavo per svenire dal dolore, quando un rumore di passi mi fece
tornare lucida.
-È giunta la
tua ora, Cacciatrice. Quando il nostro padrone ti avrà uccisa, ci divertiremo a
guardare i segugi infernali mentre ti sbranano. – disse una di loro, facendomi
rabbrividire.
Nessun altro
parlò, ma riuscii a percepire che la persona appena arrivata si era fermata
proprio davanti a me.
-Lasciateci
soli. – ordinò, e il mio cuore smise di battere per qualche secondo. Avrei
riconosciuto quella voce ovunque.
Appena tutti
se ne furono andati, delle mani forti mi tirarono su in ginocchio. Quando la
benda che avevo in faccia scivolò via rimasi ad occhi chiusi, con la testa
bassa.
-Guardami,
Talia.
Io rimasi
impassibile. Stavo impazzendo di dolore, ma i lividi e le contusioni non
c’entravano niente.
Quando sentii
le sue dita alzarmi il mento, per poi sfiorarmi il labbro spaccato, sobbalzai.
Dopo quella
che mi era sembrata un’eternità, aprii gli occhi.
Luke mi
fissava, senza trasmettere alcuna emozione. Io stavo cercando di mostrare quanto
lo odiassi, ma evidentemente non ci riuscii granché, dato che le sue labbra si
incresparono in una specie di sorriso.
Lo osservai
attentamente. La cicatrice che gli rigava il viso brillava pallida alla luce del
lampadario. I suoi occhi erano azzurri e bellissimi, come li ricordavo. Quello
che mi fece male fu notare il bagliore dorato che emettevano ogni volta che
sbatteva le palpebre.
Scostai
bruscamente il viso dalla sua mano, che si era spostata sulla mia guancia, come
se mi fossi ustionata la pelle.
Raccolsi le
poche forze che mi erano rimaste e mi alzai in piedi, cercando disperatamente
uno spiraglio da cui uscire e scappare via. Barcollai verso la porta chiusa e
tentai di buttarla giù a spallate. Se solo avessi avuto le mani libere, avrei
evocato un fulmine per farla saltare in aria.
-Talia,
smettila. Ti farai solo altro male.
-Sta’ zitto,
Luke. Se muoio, a te non può far altro che piacere.
Improvvisamente, mi ritrovai bloccata tra la porta e il corpo del mio nemico.
Sentii le lacrime pungermi gli occhi.
Lui mi
guardava addolorato. Sembrava che stesse combattendo contro la sua stessa
coscienza, cercando di fare la cosa che riteneva più giusta.
Ad un tratto
parve decidersi.
Mi avvolse la
vita con un braccio e mi tirò a sé, baciandomi con delicatezza.
La testa prese
a girarmi furiosamente, mentre le mie labbra iniziarono a muoversi insieme alle
sue. Lo avevo sempre voluto, sempre, ma ora non era più possibile. Ero una
Cacciatrice, ancella della dea Artemide. Lei non mi avrebbe mai perdonato per
questo.
Mi allontanai
dal suo viso, piangendo. Lui sembrò capire.
-Ti ho sempre
amato, Talia. Persino adesso sento che una parte della mia anima ti appartiene.
-Dovevi
pensarci prima di offrirti a Crono, Luke. Prima di diventare il mio peggior
nemico.
Luke si
diresse cupo verso un tavolino e prese un oggetto lungo e appuntito, poi si
voltò di nuovo verso di me.
-Questa è tua.
L’ho raccolta dalle ceneri di uno dei miei mostri. – disse, rigirandosi in mano
una freccia d’argento.
-Ci ho
riflettuto molto.. La risurrezione del Signore dei Titani è più importante
dell’amore di due inutili semidei.
Rimasi
allibita da quelle parole, ma tornai in me stessa quando vidi che gli occhi di
Luke adesso sembravano oro liquido. Crono stava parlando attraverso di lui.
-Torna in te,
Luke! Ci sono un sacco di persone che ti vogliono bene là fuori..Ti prego..Fallo
per me.
-Mi dispiace,
Cacciatrice. È troppo tardi.
La freccia
d’argento saettò attraverso la stanza, infilzandomi il petto.
Mi svegliai di
soprassalto.
Ero nella mia
tenda, insieme alle altre Cacciatrici.
Il mio cuore
batteva furioso, rimbombandomi nelle orecchie.
Presi l’arco e le
frecce ed uscii di corsa nella fredda notte invernale. Cercai di calmare il
respiro, concentrandomi sul rumore del vento tra gli alberi e l’ululato dei lupi
nella foresta.
Scoccai qualche
freccia al bersaglio da allenamento che portavamo sempre con noi, mancando il
centro ogni volta.
Ero ancora troppo
turbata da quel sogno.
Improvvisamente,
la Luna emise un bagliore più forte del normale.
-Mia Signora. –
dissi inchinandomi alla dea Artemide, appena apparsa accanto a me.
-Come procedono
le ricerche di Licaone?
-Abbiamo trovato
una traccia piuttosto sicura, credo che nel giro di due giorni lo staneremo.
-Ottimo lavoro
Talia. Vieni con me, ti devo parlare. – disse la dea, dirigendosi verso il
limitare del bosco.
Mi invitò a
sedermi vicino a lei, su una roccia sgombra dalla neve. Quando inchiodò i suoi
occhi giallo-argentei nei miei, capii che dovevo stare molto attenta a quello
che avrei detto.
-Ho visto cosa
hai sognato, Cacciatrice.
Mi strinsi nel
giaccone, a disagio.
-Sai cosa succede
a chi infrange il giuramento. – proseguì lei, severa.
-Imploro il tuo
perdono, divina Artemide. Non tradirò mai te e le mie sorelle. Però devo
confessarti che..Non posso cancellare Luke dalla mia mente. Non ci riesco. –
dissi sconsolata, rigirandomi una freccia d’argento tra le mani, come aveva
fatto lui nel mio sogno.
La dea si
accigliò.
-Ti stai
spingendo troppo oltre, semidea. Sai che non tollero questo tipo di pensieri.
-Sì, mia Signora.
Ma so anche che quando Luke è morto, una parte della mia anima è morta con lui.
E questo mi provoca un immenso dolore.
Artemide mi
scrutò, silenziosa. Dopo qualche attimo sospirò, guardandomi dolcemente.
-Il tuo cuore è
puro, Cacciatrice. E quel che più importa, è che mi è devoto. Per ora passerò
sopra questi tuoi pensieri, ma sta' attenta. Non credo che sarò disposta a far
finta di niente la prossima volta.
-Ti ringrazio,
Artemide. Non ti deluderò.
La dea mi sorrise
e sparì nella foresta con l’agilità e la grazia di una cerva, avvolta dalla luce
lunare.
Sospirai
pesantemente, cercando di concentrarmi. Presi una freccia dalla faretra e la
scoccai verso il bersaglio, facendo un centro perfetto.
Guardai la Luna a
lungo, prima di rientrare nella tenda.
-Non ti
dimenticherò mai, Luke. -
-Tutti i diritti riguardanti i personaggi e la storia principale appartengono
all'Autore, Rick Riordan.-
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