GRYLES
I'll
be there when you fall apart.
Nick non è cattivo,
non lo è mai stato; è un po' troppo diretto, considerato uno
stronzo la maggior parte delle volte nella sua schiettezza, ma non ha
mai avuto secondi fini. Fino ad ora, almeno, perché quella che un
tempo era una semplice antipatia a pelle nei confronti di Louis
Tomlinson adesso si è trasformata in puro disprezzo. Era con Harry
quando quell'imbecille l'ha lasciato, al telefono perché Louis non
ha nemmeno avuto il coraggio di guardarlo in faccia mentre gli
spezzava il cuore, e non potrà mai dimenticare l'espressione
assolutamente distrutta del ragazzo quando il cellulare gli è
scivolato dalle dita perché non aveva più nemmeno la forza di
tenerlo in mano; era con Harry quando sono arrivate le lacrime, le
urla, le domande a cui non poteva rispondere, e tutto ciò che ha
potuto fare è stato abbracciarlo e lasciarlo sfogare contro di sé,
lasciare che lo colpisse mentre continuava a ripetere perché tra
i singhiozzi.
Se potesse
prenderebbe quel coglione di Louis Tomlinson a pugni, e non è mai
stato neppure una persona violenta; Harry è rimasto a casa sua per
settimane dopo quella telefonata, settimane passate a fissare il
vuoto seduto sul suo divano, a piangere in silenzio e tirarsi i
capelli fin quasi a strapparseli, perché non ha neanche ricevuto una
risposta all'unica domanda che continuava a ripetere anche nel sonno.
Nick è rimasto con lui quando le cose sono peggiorate, quando l'ha
trovato completamente sbronzo seduto sul cornicione della finestra
della sua camera, a fissare la notte londinese e continuare a
chiedersi perché; è stato Nick a farlo rientrare, è stato Nick ad
accoglierlo tra le sue braccia mentre ricominciava a piangere e
gridare fino a perdere la voce, a balbettare frasi sconnesse contro
la sua maglietta, è stato Nick a respingerlo con dolcezza quando la
stessa notte ha cercato di baciarlo mentre erano a letto, dicendogli
in un sussurro che non era quello che voleva davvero, che non era
quello di cui aveva bisogno.
Ha sempre pensato
che Harry fosse troppo, troppo
preso da quell'idiota di Tomlinson, che essere così
dipendente da lui non gli avrebbe fatto nessun bene, e dopo la loro
rottura si è dovuto mordere la lingua per non rischiare di dirgli
che l'aveva avvertito, perché nonostante tutto non è mai stato
un'insensibile e quella era l'ultima cosa di cui Harry aveva bisogno
di sentirsi dire.
Ci
sono voluti quasi sei mesi prima che il ragazzo tornasse ad essere se
stesso, tornasse a ridere e a fare le battute stupide che non hanno
mai fatto ridere nessuno, e Nick è sempre rimasto al suo fianco
perché era la cosa giusta da fare, perché non sopportava il
pensiero di Harry solo con se stesso. È stato un percorso lungo e
complicato, ma vedere Harry in quello stato gli ha fatto pensare che
forse i sentimenti che prova nei suoi confronti non fossero mai stati
puramente platonici, anche se non gli ha mai detto nulla per non
rischiare di metterlo in imbarazzo o sotto pressione; non è una
persona che approfitta della sofferenza altrui per i propri scopi,
dopotutto. Ha recitato in modo impeccabile il ruolo del migliore
amico, perché Harry aveva bisogno di quello, e nonostante spesso la
tentazione di baciarlo fosse molto forte ha resistito.
Sono
passati quasi nove mesi da quando Harry è stato scaricato, e quando
Nick apre la porta dell'appartamento in cui ormai vivono insieme e si
trova Louis davanti, il primo impulso è quello di pestarlo a sangue.
“Che
cazzo ci fai qui?” sibila invece, stringendo la maniglia così
forte da farsi sbiancare le nocche e ringraziando il cielo che Harry
sia uscito a fare la spesa al suo posto; l'altro lo guarda
sollevando un sopracciglio, e scrolla le spalle.
“Anche per me è
un piacere vederti, Grimmy,” dice soltanto, e la tentazione di
prenderlo a pugni è ancora più forte. “Harry è qui?”
“No,”
sbotta Nick, cercando di polverizzarlo con lo sguardo; lo odia, lo
odia come non ha mai odiato qualcun altro. “E anche se fosse qui
non ti farei parlare con lui, non dopo quello che gli hai fatto,”
continua, e quasi gli tira un calcio quando quell'imbecille ghigna.
Ghigna,
perfino dopo aver completamente distrutto il cuore del ragazzo più
buono sulla faccia della terra.
“Come
sei drammatico,” risponde, scrollando ancora una volta le spalle.
“Quando torna digli che gli voglio parlare,” aggiunge, prima di
voltarsi e cominciare a scendere le scale.
Nick
è seduto sul divano in salotto, cercando di calmare i nervi per il
suo incontro-scontro con quel coglione di Tomlinson, quando la porta
d'ingresso si apre e chiude e Harry annuncia la sua presenza. C'è
una nota strana nella sua voce, e Nick non riesce a trattenere una
smorfia perché sicuramente ha incontrato Louis da qualche parte e ha
ascoltato quello che doveva dirgli; sente il cuore stringersi
all'idea che Harry torni da lui dopo tutto quello che è successo, e
non sa esattamente cosa si legga nel suo sguardo quando il ragazzo si
siede al suo fianco.
“Louis
era di sotto,” è la prima cosa che gli dice, il tono incerto e
forse un po' spaventato. “Ha detto che mi rivuole,” continua
quando Nick non risponde, ed è con una certa apprensione che vede
l'altro irrigidirsi; cerca istintivamente la sua mano, intrecciando
le loro dita e sorridendo appena quando le spalle di Nick si
rilassano al contatto. “Gli ho risposto che non lo voglio più,
perché non è mai stato lui la persona giusta per me,” aggiunge in
un sussurro, dopo aver inspirato profondamente, quasi spaventato
dalla sua possibile reazione.
Nick
sgrana gli occhi, voltandosi di scatto verso di lui, e non sa se
ridere o piangere per il sorriso che Harry gli sta rivolgendo, la
risposta alla domanda silenziosa che è sicuro gli si legga negli
occhi; si limita a sospirare, quando finalmente le labbra del ragazzo
di cui è innamorato si posano sulle sue per la prima volta, e sente
l'altro ridacchiare contro la sua bocca.
Nick
è una persona forse un po' vendicativa, e non può negare di provare
un'enorme soddisfazione la prima volta che lui e Harry, mano nella
mano e sorrisi identici e innamorati sulle labbra, incrociano quel
coglione di Tomlinson per strada. La sorpresa e il dolore che vede
nel suo sguardo non sono nemmeno un decimo della sofferenza che Harry
ha dovuto sopportare, ma è un buon inizio.
Credo
che questa sia la mia prima Gryles, aw. *-*
Louis
è dipinto come il male in persona e Nick forse è un po' troppo
divinizzato, ma quello che è successo tra ieri e stamattina mi ha
avvelenata (specialmente gli interventi esterni, perché WTF gente,
un quasi ventiduenne dovrebbe essere in grado di gestirsi da solo le
proprie discussioni, no?) (e il fatto che abbia trovato in giro solo
lodi a Louis e al suo comportamento e odio gratuito nei confronti di
Nick non ha sicuramente aiutato) e sticazzi, volevo divinizzare un
po' Nick perché in questo momento è la mia persona preferita al
mondo (ho riso come un'imbecille per il suo ultimo tweet sulla
questione, che classe!).
Bon,
concludo dicendo che non ho riletto, forse lo farò domani, e che il
titolo è un verso di Soldier dei miei amatissimi BSB. Spero vi sia
piaciuta!
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