Il mio primo amico

di blackwhiteeli
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Il mio primo amico
 
Ivan corre via, spaventato dalla furia del suo attuale padrone, il regno dei Tartari. Dopo poco però il piccolo Russia inciampa su un sasso nascosto dalla neve e cade senza avere abbastanza forze per mettersi a piangere. Nonostante sappia di essere una nazione, quindi quasi immortale, per un attimo spera di morire lì. Ma non può abbandonare le sue sorelle, deve essere forte e crescere per potersi battere per la loro libertà. Mentre questi pensieri gli passano stancamente per il cervello sente dei passettini accanto a lui.
-Ehi, stai bene?- Ivan alza lentamente lo sguardo e incontra gli occhioni preoccupati  di un'altro bambino. Ha i capelli lunghi fino alle spalle, sporchi e annodati, di un colore a metà tra il castano e il biondo. Gli occhi sono di un inquietante color sangue, ma in quel momento sono solo pieni di preoccupazione.
- Sto..... bene.- risponde piano. La piccola nazione, perché Ivan ha capito subito che è come lui, lo aiuta ad alzarsi.
-Io sono Vladimir, tu?- chiede allegro mentre toglie la neve dalla giacchetta del piccolo russo.
- Ivan. Sei... sei anche tu sotto il dominio dei Tartari vero?- è facile capirlo viste le condizioni in cui entrambi sono ridotti. Gli occhi enormi di Vladimir si spalancano ancora di più con evidente terrore, ma dopo poco si calma e annuisce.
-Mia mamma.... era tanto forte.... anche Impero Romano la voleva per se..... Ma lei era orgogliosa e ha preferito scomparire e lasciarmi qui da solo.- dice tristemente Vladimir. Ivan lo guarda e si rivede in lui.
-Ehi Vladimir?- lo chiama piano facendogli alzare la testa.
-Ti andrebbe di diventare mio amico?- chiede timidamente il piccolo russo. Vladimir ci mette un attimo a realizzare il significato di quelle parole ma quando lo fa i suoi occhioni si illuminano di speranza. Annuisce velocemente, come se temesse che Ivan potesse cambiare idea.
-Ti prometto una cosa Vladimir: Diventerò una nazione abbastanza forte da liberarci dei Tartari e creerò un posto dove potremmo vivere al sicuro!- dice con convinzione Ivan, i dolci occhi viola decisi. Ma mentre stringe il mignolo che Vladimir gli ha porto non riesce a fare a meno di pensare a quanto sia bello il sorriso del suo primo amico.
- Se manterrai la promessa..... ti darò un bacio!-
 
Istituzione del blocco sovietico
Le altre nazioni osservarono Romania alzarsi appena finita la riunione e avanzare con passo deciso verso i due nuovi colossi mondiali. Russia si volta verso di lui ignorando America.
- Ce l'hai fatta eh?- chiede retoricamente Vladimir con lo stesso splendido sorriso di allora.
- Da. - risponde semplicemente Ivan. I loro mignoli si intrecciano sotto lo sguardo stupito di alleati e nemici.
- Hai mantenuto la tua promessa, ora siamo al sicuro.- dice Romania osservando le loro mani unite in quel modo così infantile e innocente. Russia si limita ad annuire tirando l'altro per il mignolo verso il terrazzo. L'aria fuori è fredda come la neve, ma le labbra del suo primo amico ed amore sono abbastanza calde da scacciare il freddo. 
 
 
[ Angolo cioccolata calda]
Miseriaccia che cosa da carie mi è venuta! La colpa è della mia prof di storia visto che ci ha detto che anche l'odierna Romania è stata sotto il dominio dei Tartari. Da cosa nasce cosa e visto che le lezione scolastiche sono noiose l'ho scritta e corretta a scuola. Per chi non l'avesse capito la madre di Romania è la Dacia, che non è scomparsa ma è stata conquistata dai romani ma datemi licenza poetica.
Questa fic partecipa al primo contest del gruppo di Efp Madnss.
Black




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