Salve a tutti! Torno in questa sezione con una cosetta un
po’ particolare…un’intervista stile
giornale tipo “A”, o “Donna
Moderna”. La storia è che Kei è
diventato famoso per un film. Tutto qui! Ma dietro questo film, il suo
mondo, la sua vita, la sua mente…Spero vi piaccia!!!!
Kissone
Kei Hiwatari: tra
violenze e amore, un film e la sua rinascita.
"Un atleta, certo, una
persona enigmatica, certo, ma cosa si nasconde veramente dietro Kei
Hiwatari? Cosa celano gli occhi più espressivi del nostro
secolo? Noi del True’s News lo incontreremo oggi, per la
prima e unica intervista che ha deciso di concedere. Reduce dal
successo di “L’amore non ha colore“ ,
accetterà, ha detto, di svelarci come la sua vita sia
cambiata, dalla fine del catastrofico incontro contro la BEGA.
Ma…chi è veramente, il famoso blader dagli occhi
di fuoco?”
Come prefissato, mi siedo al terzo tavolino vicino alla porta del
piccolo baretto in cui abbiamo deciso di incontrarci. È un
posto tranquillo, vicino ad un bel parco. Sono le 3 del pomeriggio.
Finalmente lo vedo arrivare. Mi fa un cenno con la mano, sorridendomi.
Mi viene in mente che negli anni dei mondiali di beyblade non lo si
è mai visto sorridere. Mi sento una privilegiata in questo
istante. Finalmente arriva al tavolo, scusandosi per il ritardo
inesistente. Porta una camicia azzurra con righe sottilissime marroni e
rosa, dei jeans e semplici scarpe bianche. A vederlo, non si penserebbe
che sia un’affermata star di Hollywood. Dopo i convenevoli,
decido di cominciare con le domande.
Bene, credo di poter
cominciare facendole i complimenti.
Beh, grazie! Non ho fatto nulla di speciale…e comunque
può darmi del tu, sennò mi fa sentire vecchio!
Ok Kei! Dire che non hai
fatto niente di speciale è piuttosto
riduttivo…sei appena stato osannato da ogni critico per il
tuo primo film.
Sì, ho visto che, per il momento, nessuno mi sta criticando (ride: la sua risata è
dolce, gentile ndr)…Dategli tempo, trovano
sempre qualcosa da ridire. Ora mi godo il momento, sono felice di aver
scosso buona parte del pubblico!
Scosso è dire
poco, il tuo film ha cambiato radicalmente l’opinione
pubblica, sull’amore, sul razzismo, ed anche su di te.
Prima di tutto, il film non è mio ma di Kravinskji: un
grande regista, senza la sua guida, il film non sarebbe mai riuscito
così reale, così credibile. Sono fiero di avervi
recitato, perché ha un messaggio, uno scopo; volevamo
sensibilizzare il pubblico sull’amore tra diverse razze.
Spesso si commette l’errore di credere che nel mondo siamo
tutti divisi, senza pensare che viviamo tutti sulla stessa terra, nello
stesso pianeta…Non abbiamo il minimo senso del paese.
Abbiamo paura dei nostri vicini, e non ci fidiamo di nessuno. Un tempo
anche io ero così…avevo paura, ero chiuso in me
stesso….Adoro viaggiare, imparare, apprendere le culture
altrui…Ma questo non basta a essere più aperti
verso gli altri: prima devi essere aperto con te stesso.
Com’è
avvenuto in te il cambiamento? Cosa è cambiato tutto ad un
tratto?
Vede, dopo lo scontro con la BEGA, ho capito che non potevo andare
avanti così. Vivevo senza un vero scopo, tiravo la giornata.
Avevo i miei affetti, logicamente, ma non mi importava di me, del mio
futuro. Poi, quando ho visto Yuri (il suo migliore amico ndr) in quello
stato, ed io stesso ho rischiato di cadere per sempre, ho saputo subito
cosa dovevo fare: ricominciare da capo.
È vero che
fumavi, bevevi e ti drogavi? Molti dicono che sei arrivato alle finali
solo dopandoti.
Non lo nego, ero un cattivo ragazzo…Ma se lo facevo, era
perché ero disperato…Un tentativo di
autodistruzione, insomma. Ho tentato più volte il suicidio,
non mi vergogno a dirlo…Ma non è AFFATTO vero che
mi dopavo; non ho mai avuto bisogno di quelle porcherie in ambito
sportivo. Odio certi imbrogli.
Posso chiederti
perché hai tentato il suicidio? Sono consapevole che non sia
un buon argomento, anzi, se devo dirti la verità, mi avevano
sconsigliato domande simili…se non vuoi rispondere, o se
vuoi mandarmi al diavolo, sei libero di farlo.
No, stia tranquilla…apprezzo molto la sua determinazione. Le
dirò volentieri i motivi, cosicché TUTTO il mondo
sappia cosa può accadere in una città civilizzata
come Mosca. Vede, io sono figlio di un capo mafioso, ed il mio
cosiddetto nonno, è un boss molto temuto. Mi hanno fatto
passare le pene dell’inferno, scusi il termine, quei
bastardi, e mi avevano fatto passare la voglia di vivere. Ma adesso
è diverso, non sono io in fuga ma loro, e posso vivere in
pace.
Si è parlato
di violenze…te la senti di dire quali?
(ride sarcasticamente ndr)
Vediamo…da dove posso cominciare? Ho ricevuto violenze
fisiche, psicologiche…sessuali…e tutte dalle
stesse due persone sopracitate, con l’aggiunta di Vorcov, ora
in galera…Mi hanno fatto patire freddo, fame,
dolore…hanno ucciso persone davanti ai miei occhi, quando
ero appena un bambino.
Scusami se ti ho chiesto
dettagli così intimi…e scusami se continuo. Gira
voce che hai perso la memoria…è vero?
Sì, è vero. L’ho persa a 12 anni, in
seguito ad un incidente. Non l’ho recuperata ancora del
tutto, e molte cose le ho sapute solo tramite altri: ho ben pochi
ricordi in fatto di immagini. Guardi, tuttora soffro di amnesie, e non
sa quale fatica imparare le battute del copione!!! Ogni tanto le
dimenticavo in mezzo alla scena, e dovevamo rifare tutto da capo! (ride ndr)
E va bene, torniamo al
cinema!!! Com’è stato recitare per la prima volta?
è vero che non avevi mai recitato in vita tua?
Già già! Tutto verissimo! Cioè, avevo
recitato in passato, ma per salvare la pelle! Quando mi hanno chiesto
di recitare, mi sono detto: “Hanno sbagliato persona, mi
faranno fare il cespuglio, se mi va bene l’albero”
Veramente?
Le giuro!! Non ci potevo credere!
Ma come è
successo? Insomma, era sempre stato nei tuoi programmi fare un film?
Affatto. Non ci avevo mai pensato prima: ma il destino ha voluto
così! Vede, è tutta colpa di Nofret se mi sono
invischiato in questo guaio!!!
Nofret, la sua partner
nel film e nella vita, giusto?
Esatto. Lei mi ripeteva sempre che voleva fare un film, che voleva
recitare, ma che non aveva occasioni. I suoi non volevano
intraprendesse una carriera così rischiosa, preferivano
vederla fare la cameriera al loro locale. Io però
l’avevo vista recitare, e volevo aiutarla. Così,
ho contattato amici e conoscenti, in cerca di un’ occasione
per lei…Alla fine, Kravinskji le ha voluto dare una
possibilità: ovviamente però i di lei genitori
non volevano portarla. Ed è così che al provino
l’ho portata io, facendole da spalla nella scena. Il regista
ha notato quanto fossimo affiatati, per cui ci ha…ingaggiati!
Per cui, tu non dovevi
esserci in teoria…direi che è una grande prova
d’amore, per un ragazzo che prima era un freddo iceberg.
Grazie! (ride ndr)
Lo so, lo so…in effetti, per me tempo fa sarebbe stato
impensabile una cosa simile. Ma quando ho conosciuto Nofret, tutto il
mio mondo si è disintegrato, lasciandone sorgere uno
completamente diverso, più sano, più pulito.
Da quanto tempo state
insieme?
Mah…direi da…quasi un anno e mezzo.
Colpo di fulmine?
Assolutamente. Ci siamo conosciuti al suo ristorante: mi è
venuto un malore per il loro cibo! Manco a dirlo i suoi mi odiano!!!
Gran bel modo di innamorarsi, non le pare?
Ma è tutto
rose e fiori, o avete le vostre divergenze?
Una sola: i vestiti. Lei insiste nella convinzione che io stia bene in
rosa. Vede le righe, seppur sottili, della camicia? Opera sua!
Nel film il tuo
personaggio è totalmente ordinario: simpatico, ne troppo
popolare, ne feccia…ed in amore assolutamente tenero. Quanto
avete in comune?
Vediamo…sa che non è una domanda facile? Io ho un
carattere complicato! Sebbene possa non sembrare, sono anche io, come
Robert (il nome del
protagonista ndr), una persona piuttosto allegra
e…birichina, diciamocela tutta! Specifico: sono fedelissimo,
birichino nel senso che a volte faccio l’idiota e sembro un
bambino di 6 anni. Come lui in amore penso di essere tenero, anche se
questo la persona più indicata a dirlo è Nofret!
Non sono da nausea e diabete, ma mi piace fare sentire bene
e…speciale, direi, la persona che mi è affianco.
Al contrario di Robert, però, vorrei una vita normale, che a
quanto pare non posso avere!
Una vita normale?
Ma sì dai! Avere una vita semplice, mettere su famiglia,
fare un lavoro normalissimo…Non desideriamo questo alla fin
fine tutti quanti? Vivere una vita che ci realizzi e ci faccia
sentire…a casa.
Lasci il cinema quindi?
No…quello oramai non posso più farlo! E poi mi
piace, sebbene i paparazzi potrebbero essere meno invadenti! Comunque
darò meno occasioni possibili per suscitare stupidi e
fasulli pettegolezzi.
Progetti futuri? Un
matrimonio magari?
Bah, mi pare di essere un po’ troppo giovane per quello!!! Io
e Nofret abbiamo 19 anni, siamo giovani! E comunque, penso di
continuare con i film, come ho appena detto…ora chi ci ferma
più!!!
Ma con il beyblade?
Non lo abbandono, l’ho detto e lo ripeto. È uno
sport che può sembrare patetico, ma è molto di
più di quanto non sembri: ci vuole una preparazione atletica
notevole, e un rapporto con la propria trottola inimmaginabile.
È uno sport completo, purtroppo per troppo tempo corrotto.
Ma ora va bene.
Ultima domanda mooolto
personale: sicuramente, alla vostra età, tu e Nofret avrete
fatto…lei com’è?
(ride molto allegramente
ndr)
Mah…direi…mmm…abbastanza brava dai!
Guardo l’ora, e gli chiedo se ci concederebbe qualche foto.
Lui accetta sorridendo, è raggiante.
Bene, è
l’ora di dirci addio. Vuoi dire qualcosa?
Riflettete. Su quello che ho detto, sul nostro film, anche
sull’esistenza umana, se si vuole stare
sull’umanistico. E credetemi: ho detto tutta la
verità, e nient’altro che quella. Bye!
Ci salutiamo così, lui che corre alla sua moto, io che,
emozionata come una bambina, vado in redazione. Ho appena intervistato
il ragazzo più affascinante del pianeta! Sono stata la prima
estranea a cui si sia aperto, e mi riempie di orgoglio. È
stato sincero, ha riso, felicemente a volte, amaramente altre. E mi ha
veramente fatto riflettere: perché è giovane,
perché è bello, perché la vita con lui
è stata crudele, perché è riuscito a
rialzarsi, a non arrendersi. Ed è questo che dovremmo fare
tutti, sempre.
Articolo a cura di: Sybelle
Fine
Ed ecco qua! Allora? Che ve ne pare? So che è una cosa un
po’ strana, corta e particolare, ma mi piaceva
l’idea di vedere un Kei realizzato, che brilla sotto i
riflettori di tutto il mondo! Ok, avrei dovuto mettere il nome di una
vera giornalista, ma…non mi veniva! Così ho messo
il mio nick! Aspetto qualsiasi tipo di giudizio, bello o brutto!
Ringrazio e saluto EagleFire, Padme, Iria, DarkHiwatari, Valery Ivanov,
e tutti quelli che ora non mi vengono in mente ma che ci sono, tra cui
tutte le mie vecchie recensitrici!Un Kissone!!!!
DOMANDA IMPORTANTE: metto un' intervista anche con
Nofret?
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