jydia
Una chiave.
Sento.
Sento me stesso, sento i miei ricordi ricomparire, i miei sentimenti
pian piano rinascere, dentro quella bestia orribile.
Casa
Wittemore, camera di Jackson, tempo fa.
-Tieni,
è della porta di casa.-
-La chiave di casa tua, di già?-
-Non è mica un anello di fidanzamento.-
-Quindi è solo per facilitare i nosti incontri di sesso
serali.-
-Serali, pomeridiani, matuttini..-
Un
braccio le cinge la vita, un bacio delicato le si posa sulla spalla,
appoggia il suo viso sul suo collo.
Lydia.
Afferro la chiave e sento il Kanima che lentamente abbandona il mio
corpo, inizio a capire qualcosa.
Sono appena stato trafitto al petto dalle unghie di due Alpha. Il
dolore mi pervade, e inizio a sentire i sensi che stavo riprendendo
venir meno.
Ed eccola. Ancora lei. Lydia.
Corre verso di me, e cerca di sostenere il mio corpo dolorante, mi
abbraccia.
-Tu... ancora?- con immenso sforzo riesco a far uscire queste due
parole strozzate
-Io ti amo. Io ti amo ancora. Sì, ti amo.- la sua voce
trema, ma nella sua debolezza c'è determinazione.
Perdo i sensi. Mi abbandono al suo abbraccio caldo,dolce, pieno di
amore.
Rinasco.
Non sono più un mostro. Sono un
licantropo. La mia
maledizione è sciolta, grazie a lei.
La abbraccio, la stringo a me come non ho mai fatto. Un abbraccio di
gratitudine, per tutto quello che ha fatto per me. Un abbraccio pieno
di amore, per l'unica persona per cui ora posso dire di averlo mai
provato, per l'unica persona che mi abbia mai amato. E non deve essere
stato affatto semplice. Mi rendo conto, me ne sono sempre reso conto,
di essere una persona davvero difficile. Non sono mai stato abituato ad
amare o essere amato, per questo spesso l'ho trattata davvero male,
anche se, in fondo, mi importava davvero di lei, nonostante abbia fatto
molta fatica a dimostrarlo.
Ma lei è rimasta. Sempre. Non se ne è mai andata.
Nemmeno nei momenti peggiori. Nemmeno dopo la nostra rottura. Mai.
Alla fine è stata sempre lei, la chiave, il mio tutto.
Lydia.
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