- ma come hai fatto a venire sino qui in così poco tempo?- disse Ziva sospettosa, se le assomigliava almeno un po’ stava tramando qualcosa di losco
-Sono in missione a New York, tra due ore ho il volo, devo tornare da Adam, ma non ti preoccupare tornerò il prima possibile. Se avrai bisogno chiamami e arriverò- disse Annaelle
-toc,tot… disturbo?- disse Abby affacciandosi nella stanza
-Ma va… figurati…- disse Ziva tirandosi su sui gomiti
-Abbiiiiiiiiiiiiiiiiiiii- urlò la giovane saltando al collo della scienziata
-Annnnnnnnnnnnn, quanto mi sei mancata!!!- disse baciandola sulla fronte
-Anche tu! Non sai quanto! C’è ancora la vipera?- chiese ricordando Lidianne
-Figurati se quella se ne va! Ha trovato il suo ambiente ideale con noi!- rispose Abby con una smorfia.
Passarono a parlare un’ora senza problemi. Ziva sembrava stare meglio, i dolori non si erano più presentati e lei era già più fiduciosa.
-Zee, io ora devo andare, tra poco devo essere al lavoro- disse la bionda a sua madre alzandosi dalla sedie su cui si era seduta avvicinandola al letto.
-va bene tesoro, fai la brava- rispose la donna e così facendo la baciò in fronte e quest’ultima si diresse verso l’uscita.
-Allora…- disse Abby non appena An girò l’angolo- credo che tu mi debba raccontare qualcosa… ad esempio di tuo figlio…-
L’espressione di Ziva cambiò, Abby si sarebbe arrabbiata moltissimo nel sentire la storia e nel sapere che Tony non aveva idea di aspettare un figlio da lei –Allora, direi di cominciare dalla sera del 24 dicembre…- passò quasi mezz’ora prima che Ziva concludesse la storia.
-Allora, ricapitolando… Annaelle è tua figlia ed ha una sorella più grande, loro padre è morto e tu fino a pochi mesi fa avevi una storia con DiNozzo, da cui ora aspetti un bambino…- disse Abby leggermente sotto shock-
-Esatto- disse Ziva annuendo.
-E lui lo sa?- chiese abby
-Non lo sa e non lo deve sapere! Capito Abby?- disse l’ex-agente del Mossad in tono minaccioso
-Ok… ma penso che tu ti stia comportando da bambina!- disse Abby arrabbiata- è anche suo figlio dopotutto! Ha il diritto di sapere! Lui è preoccupato per te!-
-e io non avevo il diritto di non venire tradita? Abby non merita questo bambino! È colpa sua se sono in questa situazione!- rispose Ziva arrabbiata
-Sai una cosa Ziva?! Le cose si fanno in due! Non ti facevo così immatura!- disse Abby sempre più sorpresa dalle parole della collega.
-Sei libera di pensarla come vuoi, ma se ti comporti così non ho idea di come farai a crescere un figlio! Scusa ma devo proprio andare ora- e così raccolse le sue cose e uscì dalla stanza.
Intanto il cellulare di Ziva, che Gibbs le aveva portato prima di tornare al lavoro aveva iniziato a squillare. Tony l’aveva chiamata circa 13 volte ma lei non aveva mai risposto. Ora però lesse sullo schermo il nome di Tim così, dopo qualche istante di indecisione, rispose al telefono.
-Pronto?- disse lei
-Cosa diavolo succede Ziva?- la voce non era affatto quella di Tim, bensì quella di Tony- mi spieghi cosa ti ho fatto questa volta?! Perché non rispondi alle mie chiamate ma a quelle di McGee si?!- la sua voce era tutt’altro che rassicurante
-C’è bisogno che te lo spieghi Anthony? Da solo non ci arrivi?- rispose lei innervosita
-Sì! Illuminami perché proprio non lo capisco!- rispose lui sempre più incavolato
-Ti sembrava il modo di dirmi che diventerai padre? Con un messaggio? Nonostante tu sappia che sono nove anni che ti amo?- si accorse subito dell’errore commesso e chiuse la chiamata, come le era venuto in mente di accendere una simile bomba pur sapendo che le sarebbe scoppiata tra le mani?
Dopo pochi secondi il cellulare riprese a suonare e lei aprì la chiamata ma senza rispondere, infatti a parlare dopo pochi secondi fu Tony
-dove ti trovi? Dobbiamo parlare…- nessuna risposta all’altro capo del telefono- Zee…-
- Stanza 256 reparto di ginecologia, 3° piano al Sibley Memorial Hospital- e richiuse la chiamata.
Sapeva che sarebbe andato, lo conosceva meglio di chiunque altro.
Infatti dopo pochi minuti era sulla soglia della sua porta.
-Zee… cos’hai?- le chiese avvicinandosi la suo letto lei alzò lo sguardo ma non rispose gli porse il cellulare dove era scritto il messaggio della sera precedente.-Io non ho mai inviato questo messaggio, deve essere stata Lidianne, è gelosa di quello che c’è fra noi. Le parlerò questa sera.-
-E cosa c’è tra noi? In non sono ancora riuscita a capirlo… prima ci sopportiamo a mala pena, poi diventiamo amici, ottimi amici, poi amanti, fidanzati e poi torniamo al punto di partenza- disse lei abbassando lo sguardo e accarezzandosi il grembo… era indecisa, dirglielo o no? |