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Sarà un Ringraziamento da incubo, me lo sento
- Ma no! A me piace
questo film - pigolò Wendy acciambellata sul divano verde marcio
mezzo scassato in quel buco di appartamento che condivideva con i suoi
migliori amici.
- E
come no, ci avrei giurato ma stasera dolcezza niente patunie da
donnicciola smielosa, ma tanta sana azione e piogge di
proiettili! - replicò Kyle con sguardo esaltato mentre si
gettava a peso morto sul medesimo divano dopo averle strappato di mano
il telecomando.
Wendy mise su il broncio e i due continuarono a battibeccare sul
dominio del telecomando e di conseguenza la scelta del film da vedere
quella sera, mentre di là in cucina Frank era intento a
preparare i suoi "famosi" pop-corn al burro fuso e caramello.
Ogni volta era sempre la stessa storia, Wendy e Kyle non riuscivano
proprio a stare nella stessa stanza senza litigare ogni 5 minuti per
qualsiasi stronzata, erano come il giorno e la notte, l'acqua e il
fuoco, ma era proprio per questo che stare in loro compagnia era uno
spasso e Frank era affezionatissimo ad entrambi.
Si erano conosciuti due anni prima quando erano delle spaurite
matricole catapultate nel
frenetico mondo del college, Kyle era il suo compagno di stanza mentre
Wendy divideva con lui il corso di letteratura (ed era compagna di
stanza della ragazza di Kyle). Ci fu subito una grande intesa tra di
loro, tanto che formarono un sodalizio e
divennero inseparabili, poi dopo un anno trascorso nel dormitorio del
college decisero di trasferirsi tutti e tre in un appartamento
caratteristico e alquanto fatiscente a due passi da Hollywood Blvd.
- Hey casinari fate spazio al re Iero! - disse ridendo mentre si
accomodava nel centro del divano tra i due contendenti
rubando loro l'oggetto del contendere e nascondendolo subito
dopo aver cambiato canale, - Stasera in tuo onore cara Wendy sgozzamenti, sangue come se
piovesse, serial killer mascherati e urla strazianti........horror
night! - esultò ottenendo subito un cinque da Kyle.
In risposta Wendy
arricciò il naso, accoccolandosi contro il suo
"cucciolotto" (come aveva soprannominato Frank) e strapazzandolo di
coccole più del solito, questa infatti era l'ultima notte che
avrebbe trascorso in quell'appartamento, l'indomani sarebbe
partita per l'Europa col suo ragazzo e non sarebbe rientrata prima
della fine delle vacanze natalizie.
La serata trascorse tra battibecchi, abbuffate di schifezze
ipercaloriche, risate e commenti ai film finchè i tre crollarono
dal sonno davanti alla tv. La mattina dopo Frank fu malamente svegliato dallo squillare
insistente e alquanto irritante del cellulare, dopo una scarrettata di imprecazioni
riuscì a raccattarlo da sotto il divano (ma come diavolo ci era
finito lì?) e non potè trattenere uno sbuffo quando lesse
il nome di colei che aveva bruscamente interrotto la sua dormita,
ovvero sua madre.
- Ciao mà - biascicò al telefono mentre si era spostato in
cucina per trafficare con la macchinetta del caffè (eh
sì, un bel caffè nero molto forte ci voleva proprio per
riuscire a sostenere una conversazione decente con Dahlia Iero alias il caporale).
- Buongiorno Frankie
tesoro - rispose con voce allegra la donna, e questo bastò per
mettere in allarme il povero ragazzo, Dahlia Iero raramente era allegra
di prima mattina e soprattutto non prometteva niente di buono quando
lo chiamava Frankie con quel tono zuccheroso.
- Come vanno le cose in quel di Los Angeles? E come procedono le cose al
college? E' da così tanto che non ti fai sentire! Certo che
potresti pure degnarti di chiamarci ogni tanto, sai quanto ci tiene tuo
padre.-
- Mà è tutto okey, le lezioni vanno bene, Los Angeles
è come sempre e a casa è tutto tranquillo -
sospirò scocciato - ma non
vorrai mica darmi
a bere che mi butti giù dal letto alle 8 (!) di domenica mattina
solo per chiedermi come vanno le cose qui e chiacchierare del
più e del meno -
Dall'altro capo del telefono la signora Iero sospirò rassegnata
- Pffh adesso una madre non può neanche telefonare al proprio
figliolo, che tral'altro vive all'altro capo del paese, per accertarsi
di come sta senza per forza nascondere un secondo fine! - rispose piccata.
A Frank questi 2 minuti scarsi di conversazione già
stavano andando di traverso e quindi optò per essere diretto e
tagliarla corta (tanto già sapeva che la sua cara mammina lo
aveva scassato di prima mattina perchè sicuramente voleva qualcosa da lui,
altro che interesse per il suo pargolo!) così sarebbe potuto
tranquillamente ritornare a dormire fino al pomeriggio.
- Scusa mamma lo so che semplicemente ti preoccupi per me e per il mio
interesse, ma mi chiedevo solo se per caso c'era qualcosa di cui volevi
parlarmi... -
Per un attimo ci fu silenzio e il ragazzo quasi ci aveva sperato di
essersi sbagliato.
- A dire il vero tesoro mio mi chiedevo per caso se
per il
Ringraziamento saresti tornato a casa, sai io e tuo padre abbiamo
deciso di ripristinare il pranzo/cenone con tutta la famiglia, come
facevamo da nonna Rose quand'eri piccolo ricordi? - E come avrebbe
potuto dimenticare quegli estenuanti e traumatizzanti tour de force con
tutto il circo dei parenti?
- In più quest'anno ci sarà anche tua sorella in
compagnia del suo nuovo fidanzato, pare sia un artista o giù di
lì, comunque vuole farcelo conoscere, non è magnifico? -
chiese eccitata.
Frank rimase a dir poco pietrificato di fronte alla prospettiva di
passare tre interi giorni dai suoi, con sua
sorella, il suo nuovo misterioso ragazzo e tutta (ma proprio tutta) la
famiglia Iero/DeMarco al gran completo con tanto di nonno "ai miei tempi mica
avevamo tutte le comodità di voi giovinastri d'oggi" Chuck,
nonna Mary col suo continuo riempirti il piatto ("approfittane ora perchè
sia mai che poi tu muoia di fame, visto come vi nutrite indecentemente voi universitari"),
zia "sbaciucchia guanciotte" Louise per non parlare di tutti i vari
cuginetti pestiferi e i restanti parenti vari.
In un secondo passarono davanti ai
suoi occhi tutti i disastrosi giorni del Ringraziamento, Natale e
festività varie trascorsi con la sua numerosa, chiassosa,
logorroica, delirante, imbarazzante e strabordante famiglia e quasi gli
venne la nausea.
- Allora Frankie amore che dici? Non puoi assolutamente mancare,
Annabelle è così eccitata che non sta nella pelle, non
vede l'ora di riabbracciare il suo amato fratellino e di presentarti il
suo fidanzato, a quanto mi ha detto è un bel tipo sai? Lo ha
conosciuto ad una mostra d'arte a Parigi (che cosa romantica!) e da quel che ho capito era
uno degli artisti esposti in galleria, ma ti rendi conto? Un artista! - la signora Iero era gasatissima e non la smetteva
più di parlare a raffica di questo misterioso ragazzo e dei
preparativi perchè il soggiorno del suddetto fosse impeccabile e
che la famiglia gli avrebbe fatto una buona impressione.
Frank smise di prestare attenzione al fiume di ciarle della madre
iniziando ad analizzare i fondi di caffè depositati sul fondo
della macchinetta, diventati improvvisamente interessantissimi e
quasi cadde dalle nuvole quando la donna gli porse di nuovo la fatidica
domanda spazientita, - Ok mà, ci vediamo fra due settimane -
sospirò rassegnato, - Salutami pà, vi voglio bene anch'io,
ciao -
La chiamata si concluse e Frank si diresse in salotto da Wendy e Kyle
che nel frattempo si erano alzati, con una faccia da funerale.
- Hey Frankie tutto ok? - chiese Wendy preoccupata dall'espressione funerea dell'amico.
- Oh certo va tutto alla grande - rispose sarcastico
Fu il turno di Kyle d'intervenire - Amico non si direbbe proprio dalla tua faccia -
Frank fece una smorfia e sbuffando rispose - Avresti anche tu una faccia
del genere se fossi praticamente costretto a trascorrere tre fottuti
giorni a casa dei miei con tutta la famiglia Iero/De Marco al gran
completo, come se non bastasse con l'ennesimo fidanzato stralunato di quella
svitata di mia sorella.-
- Oh povero cucciolo, vieni qui - Wendy indicò il posto accanto
al suo battendo la mano sul divano e Frank ci si acciambellò
subito facendosi fare le coccole.
- So già che
sarà un Ringraziamento da incubo, me lo sento.- sbuffò scazzato prima di riappisolarsi.
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